• Keine Ergebnisse gefunden

1. U N ABITO FASCINOSAMENTE INTERPRETATIVO

1.3. R AGIONI DI UN TITOLO

Tutte le valutazioni sinora esposte convergono nelle ragioni che hanno portato alla scelta del nostro titolo, risultato di un non poco sofferto confronto tra chi scrive e l’oggetto delle sue riflessioni.

29 A questo proposito vedasi THOMÆ S.th. I, II, 3 e ED sub voce ‚contingente‛, ma anche più esplicativamente Historisches Wörterbuch der Philosophie, Darmstadt, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1976, t. IV, sub voce ‚Kontingenz‛.

30 THOMÆ S. th. I, II,3.

Introduzione - 13

La scelta della Terza Via di Tommaso, così com’è esposta nella Summa theologiae, non è stata un esercizio di radbdomanzia, ma il riconoscimento di un procedere parallelo, di una costruzione parallela negli intenti più lati verso un processo di agnizione. Tommaso procede alla dimostrazione dell’esistenza di Dio, Dante correlativamente alla dimostrazione della profonda unità tra Creatore e creatura, estensione quest’ultima del Creatore stesso.

Così come la Terza Via costruisce per gradi una necessità che non neghi ma delimiti una potenzialità radicale inserendola in un piano necessario, parimenti la prima unità mensurale della Commedia, Inf. I-III, costruisce un percorso psicologico evolutivo dell’homo fictus iscritto nel tessuto testuale e che d| credito all’iterologia.

È possibile suddividere in tre momenti l’abduzione che ci ha portati a questa scelta. Il primo è il peso del dubbio nichilista sull’animo umano, mentre il secondo è il ricorso epistemologico alla Terza Via. Il terzo momento di questo paragrafo è dato dalle conseguenti ragioni del titolo nella loro configurazione originale.31

1. Il ricorso abduttivo fondamentale della nostra indagine sono le Cinque Vie di Tommaso alla dimostrazione dell’esistenza di Dio esposte all’inizio della Summa theologiae. La Terza Via in particolare tratta del moto che conduce da un essere ex possibili et necessario ad un essere che sia per se necessarium. La premessa per noi centrale della Terza Via asserisce l’esistenza di possibilia esse et non esse, l’esse et non esse potest di Aristotele32, prodromo al cosiddetto cripto-ateismo di Tommaso.

31 Queste motivazioni vengono espresse in forma compiuta nel paragrafo attinente la contingenza della presente Introduzione. Cfr. quivi, 3.2.1. Limiti bibliografici, p. 36.

32 Questo principio viene ripreso più volte nell’opera di Aristotele, la nostra attenzione si è però concentrata sulla Metaphysica (cfr. ibid., Δ 1021a; Ε 1027a, 1027b). In Metaphysica VI, 2, 1027a, 114-128, Aristotele scrive: «Aliorum enim alie quandoque potentie FACTIUE sunt, horum uero nulla ars nec potentia determinata; nam secundum accidens entium aut factotum causa est secundum accidens. Quare quondam quidem non omnia sunt ex necessitate et semper aut entia aut QUE FIUNT, sed plurima secundum magis, necesse esse quod secundum accidens et ens (<). Quare materia erit causa contingens preter quod UT IN PLURIBUS ALITER accidentis. Principum AUTEM hoc oportet sumere, utrum nichil est nec semper nec secundum magis, aut hoc impossibile. Est igitur ALIQUID preter HEC QUOD UTCUMQUE CONTINGIT et secundum accidens.». Tutte le traduzioni in lingua latina addotte

La Terza Via nella Commedia - 14

2. Il dubbio che sorge a chi abbia letto attentamente la Summa contra Gentiles33 e le Cinque Vie nella Summa theologiae, e che Tommaso voleva pervicacemente fugare, è quello che Dio non esista, ma ci sia un inquietante altro, una mancanza di ordine – di struttura – che tenda alla dissoluzione del sé e non ad una teleologia dell’essere.

È il suo peso sull’animo umano la motivazione più profonda per cui abbiamo inteso la contingenza come categoria filosofica e dimensione della percezione umana – come dislocazione delle sensazioni, disgregazione del reale in strutture inquiete, elemento potentemente sovversivo.

3. Le ragioni del titolo, La terza via nella Commedia: il contingente, struttura dell’inquietudine, si configurano pertanto come segue per due serie di motivi afferenti tra loro.

3.1. Il primo motivo si suddivide in due addendi, l’uno preliminare all’altro.

Affinché Dante narratore possa riportare del suo corsivo tutti i discorsi che contengono la contingenza, deve prima prenderne coscienza; il che avviene attraverso due canali distinti: 1.a. l’esperienza viatoria e 1.b. l’esperienza scrittoria, che lo costringe ad una presa di posizione e ad una riflessione sul tema.34

3.2. Questa addizione configura la finzione letteraria che genera la prima unità classematica della Commedia. Di conseguenza la sede naturale del nostro asserto teoretico si trova nelle plaghe della Terza Via, dal momento che Tommaso tratta la

sono opera di Guglielmo di Moerbecke, vescovo di Salonicco, in quanto questa fu la traduzione che gli richiese e di cui si servì Tommaso. Aristoteles latinus, Metaphysica, lib. I-XIV, recensio et translatio Guillelmi de Moerbeka, edidit Gudrun Vuillemin-Diem, vol.

XXV 3.2 (editio textus), Leiden - New York - Köln, 1995.

33 Qui Tommaso introduce il suo particolarissimo nichilismo, cioè la logica possibilità di poter non essere alla radice del disagio esistenziale dantesco: «Si autem dicatur quod ea quae sunt ex nihilo, quantum est de se, in nihilum tendunt; et sic omnibus creaturis creaturis inest potentia ad non ad non esse: - manifestum est hoc non sequi. Dicuntur einm res creatae eo secundum potentiam agentis. Sic igitur et rebus creatis non inest potentia ad non esse: sed Creatori inest potentia ut eis det esse vel eis desinat esse confluere.» (ScG II, 30). A questo proposito si può parlare anche di contingenza radicale.

34 Saranno argomenti trattati debitamente nel Capitolo IV - Una mente a strati.

Introduzione - 15

questione della contingenza con più chiarezza e spirito sistematico rispetto ad altri colleghi e che la Terza Via è costruita come un processo di agnizione.