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I NTERPRETAZIONE FUNZIONALE DELLA T ERZA V IA

2. O SSERVAZIONI SULLA T ERZA V IA

2.2. I NTERPRETAZIONE FUNZIONALE DELLA T ERZA V IA

Abbiamo voluto sottolineare la centralità della Terza tra le Cinque Vie per dimostrare come questa riporti il discorso entro confini secolari e lo apra ad una più lata teodicea. L’argomento della Terza Via ※derives from the fact that the relationship between the observable things and their being is contingent, not necessary.».55

Tommaso parte da quest’affermazione rivoluzionaria, poi fa mangiare alla rivoluzione i suoi figli: «The third way concludes to God as the foundation and source not of this or that aspect of things nor of this or that aspect of the world as a whole, but of a very being of things, the very being of the world» (Nichols, pp. 46-47). Del mondo, scrive Nichols, non dei cieli. Mutatis mutandis, la Commedia non vuole compiere un’operazione anabatica, ma al contrario con la catabasi portare l’eterno nel tempo.56

La crisi del concetto di necessità, base della Terza Via, seguito da quello di ordine, l’incapacit| di affermare quest’ultimo se non per via dimostrativa e con l’uso dell’esperienza (quindi a posteriori) procedendo al contrario rispetto alla tradizione che non astrae dalla realtà dei fatti (contingenza) per innalzarsi nella sfera dei principi, delle cause (necessità) sono il basso continuo della Commedia intera, poderosa nella sua struttura sistematica, ma per questo fragile in quanto dimostrazione di uno scetticismo critico di fondo.

Questo non è però il senso attribuito al concetto di necessità indagato nella Terza prova dell’esistenza di Dio, dal momento che l’Aquinate non considera conclusa questa prova una volta stabilito che esiste un essere necessario. Al contrario, continua a ritenere gli esseri necessari quelli la cui necessità si trova al di fuori di loro stessi, e questo non può essere applicato a Dio.

55 NICHOLS,AIDAN, O. P.,Discovering Aquinas. An Introduction to his Life, Work and Influence, Londra, Darton, Longman and Todd Ltd., 2002, p. 46.

56 Quest’aspetto viene ripreso nella sua sede naturale, quivi, 4. Presentazione ragionata dei capitoli, p. 41.

La Terza Via nella Commedia - 26

La struttura della Terza Via rispecchia un cammino verso il bello inteso come ordine. La dimostrazione si divide in sei punti chiave, di cui uno dichiarativo (0.

«Tertia via est sumpta ex possibili et necessario, quae talis est.») ed uno conclusivo (6. «Ergo necesse est ponere aliquid quod sit per se necessarium, non habens causam necessitatis aliunde, sed quod est causa necessitatis aliis, quod omnes dicunt Deum.»).

I rimanenti quattro procedono per gradi e li abbiamo smembrati come segue57:

(1) Invenimus enim in rebus (1.1) quaedam quae sunt possibilia esse et non esse, (1.2) cum quaedam inveniantur generari et corrumpi, et per consequens possibilia esse et non esse.

(2) Impossibile est autem omnia quae sunt, talia esse, quia quod possibile est non esse, quandoque non est.

(3) Si igitur omnia sunt possibilia non esse, aliquando nihil fuit in rebus. (3.1) Sed si hoc est verum, etiam nunc nihil esset, quia quod non est, non incipit esse nisi per aliquid quod est; (3.2) si igitur nihil fuit ens, impossibile fuit quod aliquid inciperet esse, et sic modo nihil esset, quod patet esse falsum.

(4) Non ergo omnia entia sunt possibilia, sed oportet aliquid esse necessarium in rebus. Omne autem necessarium vel habet causam suae necessitatis aliunde, vel non habet.

(5) Non est autem possibile quod procedatur in infinitum in necessariis quae habent causam suae necessitatis, sicut nec in causis efficientibus, ut probatum est.

Tutte le cose esistenti potrebbero anche non esistere e quindi sono contingenti (2). Ma nella serie degli esseri contingenti con tutte le complicazioni che questo comporta bisognerà risalire a qualcosa di necessario (3), cioè a qualcosa che esiste necessariamente di per sé (4), altrimenti regredendo di contingente in contingente dovremmo ammettere che la realtà deriva dal nulla (5).58 L’essere originario e necessario è quindi Dio.

La Terza Via non si presenta dunque semplicemente come un argomento che porta l’essere da contingente a necessario (2-5): indiscutibilmente prende le mosse

57 Le ripartizioni sono funzionali all’analisi del brano, così come i numeretti inseriti nella citazione.

58 In questo punto si avvertono fortissimi sia la tentazione della regressio ad infinitum sia il nichilismo tomistico, parte integrante del pensiero di Tommaso.

Introduzione - 27

da questo presupposto, ma si elabora attraverso l’esistenza di esseri dotati di necessità e causa fino ad un essere la cui necessità sia incausata, che unico tra gli esseri necessari può essere chiamato Dio (6).

Il momento più inquietante della requisitoria di Tommaso nell’esposizione della Terza Via è il punto (3): in questo punto è insita la potenzialità di scardinare l’ordine voluto da Dio. In questo preciso punto esplode il problema della devianza dovuta al peccato. La devianza, frutto di una possibilità bilaterale e radicale, è in questi termini peccato generato attraverso il dubbio dell’umanit| sottomessa alla contingenza.

La motivazione della contingenza risulta allora essere il punto (2), che conduce al (3), ovvero alla situazione in cui versa il pellegrino sulla spiaggia (Inf. I): se il mare perde chi non segue il corso delle stelle, chi non guarda al punto luminoso all’orizzonte (la montagna bruna di Ulisse, Inf. XXVI, 133), chi in somma non segue la causa ultima delle cose (L’amor che move il sole e l’altre stelle, Par. XXXIII, 145) sotto la luna è destinato a smarrirsi, o peggio a perdersi. La via verso la Luce passa attraverso il deserto: è una via pericolosa, tuttavia non impraticabile.

Il discorso di Tommaso nella Terza Via può essere traghettato sul piano letterario attraverso una costruzione del discorso per gradi, che parta dal punto (1) come buio assoluto e situazione contigua alla morte spirituale che benissimo rappresenta la situazione esordiale della Commedia. La crux del punto (1) è per noi quel (1.1.): le cose «quae sunt possibilia esse et non esse», spia di un potenziale nichilismo e della condizione disperata del personaggio che dice «io» nel testo.

È dunque chiaro come si possano applicare i punti fondamentali individuati in questa analisi funzionale ai canti esordiali della Commedia. Se ad Inf. I si possono applicare i punti (2-3) della Terza Via, al canto II fa capo il punto (4), mentre i restanti offrono un sicuro punto di partenza per l’interpretazione di Inf. III.

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