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Kläy, M., Kammerhofer, A. W., Bürgi, A., & Zimmermann, E. (2015). Pianificazione forestale e certificazione. In A. Rigling & H. P. Schaffer (Eds.), Rapporto forestale 2015. Stato e utilizzazione del bosco svizzero (pp. 66-67). Ufficio federale dell'amb

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Aktie "Kläy, M., Kammerhofer, A. W., Bürgi, A., & Zimmermann, E. (2015). Pianificazione forestale e certificazione. In A. Rigling & H. P. Schaffer (Eds.), Rapporto forestale 2015. Stato e utilizzazione del bosco svizzero (pp. 66-67). Ufficio federale dell'amb"

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> Rapporto forestale 2015 Stato e utilizzazione del bosco svizzero UFAM / WSL 2015

3.4 Pianificazione forestale e certificazione

Matthias Kläy, Alfred W. Kammerhofer, Anton Bürgi ed Erica Zimmermann

> La maggior parte dei Cantoni dispone di piani di sviluppo forestale che coprono tutto il territorio, nei quali si armonizzano le esigenze pubbliche nei confronti del bosco.

> I piani di sviluppo forestale sono coordinati con i piani direttori cantonali.

> Oltre la metà della superficie forestale svizzera è certificata. Rispetto al Rapporto forestale 2005, la superficie forestale certificata è raddoppiata; dal 2009 la tendenza è però leggermente regressiva.

> La Svizzera sostiene la lotta contro l’abbattimento illegale. Il marchio che certifica l’origine del legno svizzero (COLS) attesta l’osservanza di elevati standard legali.

Pianificazione forestale

La legge forestale svizzera sancisce quanto segue: «La foresta va gestita in modo che possa adempiere le proprie funzioni durevolmente e senza restrizioni (continuità)». La pianifica- zione forestale serve alla messa in atto di queste disposizioni legali e avviene su due livelli: pianificazione cantonale (in prevalenza piani di sviluppo forestale – PSF) e pianificazione aziendale (in prevalenza piani di gestione forestale).

La pianificazione forestale cantonale

La pianificazione forestale cantonale costituisce per il Ser- vizio forestale uno strumento importante per il rilevamento delle differenti e a volte contrastanti esigenze nei confronti del bosco (cap. 1.1), e consente di risolvere i conflitti che ne derivano. A un livello superiore, solitamente regionale o can- tonale, le esigenze sono armonizzate e si fissano gli obiettivi di una gestione forestale sostenibile. A tale scopo molti Cantoni emanano un Piano di sviluppo forestale e coordinano quest’ul- timo con il Piano direttore (fig. 3.4.1). I proprietari di bosco sono importanti partner, che mettono in pratica la pianifica- zione vincolante per le autorità.

Piano di gestione

La maggior parte dei Cantoni obbliga i proprietari di bosco con una certa superficie minima (15–50 ha) all’elaborazione di un piano di gestione. Mentre per due terzi del bosco svizzero di proprietà pubblica esiste dunque un obbligo di pianifica- zione, la maggior parte dei boschi privati ne è esente.

Nel piano di gestione si rilevano le risorse forestali, si definiscono gli obiettivi e le strategie gestionali e si pia- nificano le infrastrutture e il personale necessario. Inoltre, con il piano di gestione forestale si definiscono gli obiettivi di produzione e gli interventi selvicolturali per un deter- minato periodo. In esso confluiscono anche le prescrizioni

della pianificazione di livello superiore (soprattutto i PSF e il Piano direttore). Secondo l’Inventario forestale nazionale 2009/13 per il 54 per cento dei boschi svizzeri esiste una base di pianificazione forestale. Sottraendo dalla superficie fore- stale totale il bosco privato, che di regola non sottostà all’ob- bligo di pianificazione, e quello inaccessibile secondo l’IFN (arbusteti, boschi permanentemente radi), risulta che per la maggior parte del bosco utilizzabile esistono piani di gestione (IFN 2009/13).

Fig. 3.4.1 Cantoni con i piani di sviluppo forestale già vigenti e Cantoni dove sono in allestimento. Due Cantoni utilizzano il Piano direttore per armonizzare le esigenze pubbliche nei confronti del bosco. Fonte: HAFL 2013

PSF in elaborazione Nessun PSF

PSF per tutto il territorio PSF per una parte del territorio

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> 3 Utilizzazione 3.4 Pianificazione forestale e certificazione 67

Certificazione

L’abbattimento illegale è un problema a livello mondiale, con numerose conseguenze negative per gli ecosistemi, l’econo- mia e la società. A livello nazionale e internazionale sono state intraprese misure etiche atte a limitarlo. Una di queste è la certificazione volontaria del bosco e del legname. Detta certificazione documenta una gestione del bosco rispettosa dell’ambiente, socialmente ed economicamente sostenibile ed è, per gli acquirenti sensibili alle problematiche ambien- tali, un importante motivo per acquistare legname certificato.

Molti venditori di prodotti legnosi vogliono assicurarsi questa clientela, in aumento negli ultimi anni, e puntano quindi su legname certificato.

Nella gestione forestale svizzera sono impiegati due sistemi di certificazione: FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certifi- cation Schemes). I due sistemi si basano sugli stessi standard nazionali , hanno però pretese differenti sia verso la gestione del bosco, sia verso il controllo dei flussi di materiali e l’orga- nizzazione aziendale. A livello mondiale, 181 milioni di ettari di bosco sono certificati FSC e 244 milioni di ettari PEFC. Nel 2012 la superficie certificata FSC è aumentata del 16 per cento, mentre quella certificata PEFC è rimasta costante.

In Svizzera le prime superfici forestali furono certificate nel 1998. Nel 2012 il 52 per cento della superficie forestale era certificata con uno dei due o con entrambi i sistemi. Dal 2009, quando è stato raggiunto il livello finora più elevato, la superfi- cie forestale certificata è diminuita del 7 per cento circa. Que- sta diminuzione si può spiegare con il fatto che i proprietari di bosco, a causa di un mancato valore aggiunto economico, rinunciano spesso a rinnovare la certificazione. La necessità di agire tenendo conto dei costi e dell’utilità di una certificazione è stata confermata da uno studio della Scuola universitaria di scienze agrarie, forestali e alimentari di Zollikofen HAFL (SHL 2009). Una parte importante della superficie forestale certificata, ovvero il 61 per cento, è di proprietà pubblica.

Invece solo il 27 per cento del bosco privato è certificato.

A livello globale a fine 2012 erano certificati 425 milioni di ettari di bosco, ovvero il 10,5 per cento della superficie fore- stale mondiale. Nel 2012 questa superficie è aumentata del 6 per cento. L’America del Nord detiene il 52 per cento delle superfici forestali certificate, l’Europa il 37 per cento e l’Asia e l’emisfero Sud il restante 11 per cento.

Altri strumenti

In Svizzera, dal 2010 l’obbligo di dichiarazione per il legname e i prodotti legnosi costituisce un importante strumento legi- slativo contro l’abbattimento illegale. Questo impone ai vendi- tori di informare i consumatori sulla tipologia e la provenienza del legname (cfr. cap 3.2).

A livello mondiale la Svizzera dispone di una delle leggi forestali più esemplari, che nel 2011 ha ricevuto un premio nell’ambito dell’Anno internazionale del bosco. La gestione sostenibile dei boschi svizzeri è garantita dalla vigilanza e dal controllo su tutto il territorio da parte dei servizi forestali.

In questo modo si evita l’abbattimento illegale. Il marchio che certifica l’origine del legno svizzero (COLS), il cui impiego è volontario, contrassegna il legname proveniente al 100 per cento da boschi svizzeri, come anche i prodotti legnosi com- posti almeno all’80 per cento da legname svizzero. Inoltre il marchio COLS attesta che per la fabbricazione di un prodotto legnoso è stata impiegata poca energia grigia e che sono stati emessi pochi gas serra. La Conferenza di coordinamento degli organi della costruzione e degli immobili dei committenti pubblici (KBOB) e la Comunità d’interesse degli impresari costruttori privati (IPB) raccomanda perciò espressamente l’acquisto di legname COLS. Quest’ultimo intende aumentare la visibilità del legname svizzero presso potenziali clienti.

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