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> Rapporto forestale 2015 Stato e utilizzazione del bosco svizzero UFAM / WSL 2015
1.2 Provvigione legnosa
Paolo Camin, Fabrizio Cioldi, Bruno Röösli
> Nel bosco svizzero ci sono 419 milioni di metri cubi di legno in piedi, che corrispondono a 350 metri cubi di legno all’ettaro. Questo valore medio è tra i più alti d’Europa.
> I boschi di conifere rappresentano il 68 per cento della provvigione legnosa. L’abete rosso detiene il 44 per cento, seguito dal faggio con il 18 per cento e l’abete bianco con il 15 per cento.
> Tra il 1995 e il 2013 la provvigione legnosa è aumentata del 3 per cento. Tuttavia le differenze regionali sono importanti: se al Sud delle Alpi l’aumento è stato del 30 per cento, sull’Altipiano è invece diminuita
dell’11 per cento.
> Tra il 1995 e il 2013 la provvigione di faggio e abete bianco è aumentata in modo considerevole. Quella di abete rosso è per contro diminuita, sull’Altipiano addirittura del 31 per cento.
> Il calo della provvigione legnosa di abete rosso è talmente importante, che l’industria del legno teme in futuro di avere troppo poco abete rosso indigeno da lavorare.
Provvigione legnosa
La provvigione legnosa corrisponde al volume di legno in piedi che si trova su una determinata superficie forestale.
Spesso rappresenta il più importante capitale del proprietario di bosco. Inoltre rappresenta una buona parte del carbonio accumulato in bosco (cap. 1.4). Il volume di legno presente nei boschi svizzeri è misurato regolarmente. Si distingue tra volume di alberi vivi (provvigione) e morti (volume di legno morto). La loro somma costituisce il volume totale di legno.
Come viene determinato il volume totale di legno dei boschi svizzeri? All’interno delle superfici campione dell’Inventario forestale nazione (IFN) sono rilevati tutti gli alberi con dia- metro maggiore a 12 cm, misurato ad altezza di petto d’uomo.
Secondo l’IFN 2009/13 il volume totale di legno dei boschi svizzeri ammonta a 447 milioni di metri cubi. Di questi, il 6 per cento è composto da alberi morti (cap. 4.5). In questo contesto non è considerato il volume totale delle superfici fore- stali inaccessibili e degli arbusteti.
Gli alberi vivi forniscono l’incremento e determinano la provvigione legnosa, che è uno degli indicatori internazio- nali più importanti per la gestione forestale sostenibile. Nel bosco svizzero la provvigione corrisponde a 419 milioni di metri cubi di legno. Questo dato, riportato all’unità di super- ficie, corrisponde mediamente a 350 metri cubi all’ettaro.
Questo valore è uno dei più alti in tutta Europa. A titolo di paragone: in Germania e in Austria ci sono 300 metri cubi di legno all’ettaro, in Italia e in Francia solo 150 metri cubi (Brändli et al. 2010b).
La stazione influenza la crescita dell’albero e dunque la prov- vigione, motivo per il quale questo valore non è uguale in tutte le regioni: nelle Prealpi, grazie a stazioni fertili e a una gestione non intensiva dei boschi, si raggiunge il massimo con 448 metri cubi all’ettaro (fig. 1.2.1). Al Sud delle Alpi, con 236 metri cubi all’ettaro, si raggiunge il valore più basso. I motivi più rilevanti sono le condizioni stazionali e la gestione passata dei boschi, come il governo a ceduo e l’utilizzazione a selva. I boschi del Giura e dell’Altipiano si situano, con rispet- tivamente 364 e 393 metri cubi all’ettaro, vicino alla media nazionale.
Anche i proprietari di bosco possono plasmare la prov- vigione legnosa: con 413 metri cubi all’ettaro, i boschi pri- vati sono mediamente più ricchi di legno rispetto ai boschi pubblici, che in media hanno una provvigione di 318 metri cubi all’ettaro (Brändli et al. 2015). I boschi privati si trovano in media su stazioni forestali più fertili e inoltre sono spesso meno utilizzati.
Disponibilità
Più di un terzo delle risorse legnose si trova nelle Alpi o al Sud delle Alpi. In queste zone i boschi sono poco accessibili e di conseguenza i costi di raccolta più alti. Con prezzi del legname bassi, come è stato il caso negli ultimi anni, la sua raccolta è spesso deficitaria. Uno sguardo alle cifre concrete ne illustra il problema: nel 2010 il ricavo medio lordo ammon- tava a 83 franchi per metro cubo di legname (EFS 2011). Tut- tavia per un quarto della provvigione legnosa svizzera i costi potenziali di raccolta superano i 100 franchi per metro cubo di
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legname (Duc et al. 2010). La raccolta che implica costi di rac- colta elevati si trova prevalentemente nelle Alpi, al Sud delle Alpi e nelle Prealpi. La Politica forestale 2020 mira a sfruttare meglio il potenziale di utilizzazione di legname sostenibile, attraverso lo sviluppo di misure che permettono di mobilitare in tutta la Svizzera le riserve finora inutilizzate (cap. 3.1).
Specie arboree
La quota in cui cresce un popolamento forestale influenza la composizione delle specie arboree. Più della metà della super- ficie forestale svizzera si trova sopra 1000 m s.l.m. A livello nazionale i boschi di conifere compongono la maggior parte della provvigione legnosa con il 68 per cento, nelle Prealpi si arriva al 75 per cento, mentre nelle Alpi addirittura all’84 per cento. L’abete rosso, con 44 punti, rappresentava nel 2013 la percentuale più alta della provvigione legnosa, seguito dal faggio e dall’abete bianco con rispettivamente il 18 e il 15 per cento (fig. 1.2.2). Il volume di altre specie come pino, larice, acero, frassino e quercia è nettamente inferiore e si situa tra il 2 e il 6 per cento.
Evoluzione nel periodo precedente
A partire dall’IFN 1983/85, la provvigione legnosa è aumen- tata continuamente. Ciò per diversi motivi: in primo luogo, da decenni si utilizza meno legname di quanto ne cresca. Anche l’espansione del bosco su terreni agricoli non più gestiti dello spazio alpino favorisce l’incremento della provvigione. Nel giro di 18 anni, tra l’IFN 1993/95 e l’IFN 2009/13, la provvi- gione legnosa è aumentata del 3 per cento. Per questa analisi come pure per quella che segue non si è presa in considera-
zione l’espansione della superficie boscata, in quanto è stato esclusivamente eseguito un confronto tra superfici campione esistenti in entrambi i rilevamenti.
Si osservano nuovamente grandi differenze regionali:
la provvigione legnosa è aumentata notevolmente nelle Alpi (14 %) e al Sud delle Alpi (30 %). Sull’Altipiano, dove il bosco è soggetto a utilizzazione più intensa e in passato è stato col- pito da tempeste e infestazioni da bostrico, la provvigione è per contro diminuita dell’11 per cento. Si possono notare importanti differenze tra regioni, ma anche tra specie arboree:
la provvigione legnosa dell’abete rosso, una specie arborea economicamente interessante, in tutta la Svizzera è dimi- nuita del 5 per cento – sull’Altipiano addirittura del 31 per cento – mentre quella dell’abete bianco è aumentata del 9 per cento. In totale la provvigione delle conifere è leggermente diminuita. Invece le latifoglie sono aumentate in tutte le regioni: il faggio in particolare è aumentato del 6 per cento, al Sud delle Alpi addirittura del 42 per cento. Dal punto di vista ecologico e dei cambiamenti climatici, questi sviluppi sono tendenzialmente positivi ma non corrispondono all’attuale domanda dell’industria del legno.
Fig. 1.2.1 Provvigione di latifoglie e conifere nelle 5 regioni di produzione: confronto tra gli Inventari 1993/95 e 2009/13 (aumento della superficie forestale incluso). Fonte: IFN
0 100 200 300 400
1995 2013 1995 2013 1995 2013 1995 2013 1995 2013
m3/ha 500
Conifere Latifoglie Giura
Altipiano
Prealpi Alpi
Sud delle Alpi
Fig. 1.2.2 Quota di provvigione delle specie arboree economi- camente più importanti: confronto tra gli Inventari 1993/95 e 2009/13 (aumento della superficie forestale incluso). Fonte: IFN
Mio. m3
0 100 150
50 200 250 300 350 400 450
47 % 14 % 9 % 18 % 12 %
1995
Altre conifere Abete rosso Abete bianco
Altre latifoglie
44 % 15 % 9 % 18 % 14 %
2013 Faggio