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Schaffer, H. P. (2015). Introduzione agli indicatori europei di Forest Europe. In A. Rigling & H. P. Schaffer (Eds.), Rapporto forestale 2015. Stato e utilizzazione del bosco svizzero (pp. 25-27). Ufficio federale dell'ambiente UFAM; istituto federale

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> Introduzione agli indicatori europei di Forest Europe 25

Introduzione agli indicatori europei di Forest Europe

Hans Peter Schaffer

Il Rapporto forestale 2015 analizza come lo stato del bosco svizzero si sia evoluto dalla pubblicazione dell’ultimo Rap- porto forestale 2005. Entrambi i rapporti si basano sugli indi- catori di Forest Europe (Forest Europe et al. 2011). I risultati sono dunque direttamente paragonabili tra loro e possono essere comparati anche con altri documenti internazionali.

I risultati delle misurazioni degli indicatori consentono una valutazione per definire se il bosco svizzero è gestito in modo più o meno sostenibile. Ciò presuppone la disponibilità di serie pluriennali di dati sullo stato dell’ecosistema bosco. Queste informazioni hanno origine da un vasto monitoraggio del bosco svolto già a partire dagli anni Ottanta (cfr. grafici II e III). Inoltre è necessario definire gli obiettivi a lungo termine, che la Confederazione ha fissato nella Politica forestale 2020 (UFAM 2013c).

Bosco utilizzato in modo sostenibile

Il sufficiente approvvigionamento di cibo e altri beni vitali è un tema che trova origine già in un passato lontano (Sedlacek 2012). Hans Carl von Carlowitz, 300 anni fa, descrisse nella sua «Sylvicultura oeconomica» (Sächsische Carlowitz-Gesel- lschaft 2013) un procedimento per gestire i boschi in modo sostenibile e per preservare la risorsa legno a lungo termine.

Egli si occupò già allora della carenza della materia prima legnosa. In quei tempi maturò l’idea che il rinnovamento di una risorsa doveva essere la misura per il suo sfruttamento.

Applicato alla gestione del bosco, questo significa che l’utiliz- zazione del legno nel lungo periodo non può essere maggiore del suo incremento. Ai tempi di Hans Carl von Carlowitz il bosco subiva ipersfruttamenti per lunghi periodi e per questo motivo egli incoraggiò la creazione di riserve. Se necessario si era disposti a rinunciare al taglio del bosco, a favore di uti- lizzazioni successive e per le generazioni future.

Sulla base di queste considerazioni a favore di una gestione sostenibile del bosco fu sviluppato il concetto di sostenibilità. Nel suo rapporto del 1987 la Commissione Brundtland dell’ONU definì la sostenibilità come uno svi- luppo «che soddisfa i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri bisogni e a scegliere il proprio stile di vita». Tale sviluppo presupponeva una cooperazione tra società, economia ed ecologia e ha prodotto un concetto costituito da queste tre dimensioni. Il concetto di sostenibilità fu presentato per la prima volta nel 1992 al Vertice della Terra di Rio de Janeiro e adottato dal Consiglio federale. Il grafico IV mostra come la Politica forestale della Confederazione (UFAM 2013c) applica questo concetto alla gestione forestale.

Controllo della continuità nel bosco

Una gestione sostenibile del bosco ha l’obiettivo di preservare nel lungo periodo gli ecosistemi forestali autoctoni, così come di soddisfare i bisogni nei confronti del bosco da parte della popolazione di oggi e di domani. La legge forestale svizzera (LFo 1991) contempla – come condizione generale – il fatto che non è il fabbisogno, e quindi la sola domanda a essere Grafico IV Il concetto di sostenibilità è rappresentato con le

tre dimensioni società, economia ed ecologia.

Fonte: UFAM 2013c

Generazione di oggi

Generazione di domani Società

– Tempo libero – Ricreazione – Paesaggio – Protezione dai pericoli naturali

Ecologia

– Diversità genetica – Diversità delle specie – Spazi vitali – Processi naturali

Economia

– Produzione legnosa – Occupazione Gestione

del bosco

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> Rapporto forestale 2015 Stato e utilizzazione del bosco svizzero UFAM / WSL 2015

è determinante, bensì la disponibilità a lungo termine delle prestazioni richieste dalla società al bosco:

> La foresta dev’essere conservata nella sua estensione e ripartizione geografica.

> Dev’essere protetta come ambiente naturale di vita.

> Deve poter svolgere le sue funzioni, in particolare protettive, sociali ed economiche.

Un controllo della continuità necessita di obiettivi e indicatori per consentire di misurare il raggiungimento degli obiettivi. A livello di Confederazione gli obiettivi sono fissati con la Poli- tica forestale 2020. L’implementazione e il raggiungimento dovrebbero essere verificati attraverso un controllo dell’effi- cacia. A tale scopo sono necessari dei parametri, i cosiddetti indicatori. I dati associati devono poter essere misurati nel modo più semplice possibile ed essere replicabili. Con l’ausi- lio di indicatori è possibile rilevare gli stati e gli ecosistemi durante un lungo periodo e in un ambiente che varia molto velocemente (Schaffer 2010). Gli indicatori descrivono tutta- via solo una parte della realtà e si rilevano dunque solo singoli

aspetti degli ecosistemi forestali. Questi sono contraddistinti da relazioni complesse, motivo per cui è generalmente diffi- cile scegliere indicatori significativi. È quindi necessaria una serie completa di indicatori per rilevare quanto più possibile il bosco come ecosistema complessivo e accertarne i cambia- menti.

Criteri e indicatori impiegati

Il Rapporto forestale 2015 si basa sugli indicatori di Forest Europe (Forest Europe et al. 2011). Il sistema è composto da 6 cosiddetti criteri e complessivamente 35 indicatori. I 6 criteri vengono presentati e descritti nei seguenti capitoli:

1. Risorse 2. Salute e vitalità 3. Utilizzazione 4. Biodiversità 5. Bosco di protezione 6. Socioeconomia Tab. I

Descrizione dei 13 indicatori di base (Bernasconi et al. 2014) con il loro riferimento agli indicatori di Forest Europe (Forest Europe et al. 2011) e ai rispettivi capitoli nel Rapporto forestale 2015.

Indicatori di base di Confederazione e Cantoni Indicatori secondo Forest Europe e

rispettivo capitolo nel Rapporto forestale 2015

1 Superficie forestale: totalità delle superfici definite come bosco secondo la Confederazione e i Cantoni che si occupano del rilevamento.

1.1 Superficie forestale

2 Provvigione legnosa: volume del legno del fusto con corteccia di tutti gli alberi e gli arbusti vivi di una superficie forestale.

1.2 Provvigione legnosa

3 Struttura del bosco: distribuzione della superficie forestale in base agli stadi di sviluppo e/o alle classi di diametro. 1.3 Distribuzione dell’età e struttura dei popolamenti

4 Danni al bosco: portata dei danni al bosco suddivisi secondo i tipi o gruppi di danni più importanti e in base all’anno o al periodo in cui sono avvenuti.

2. Stato fitosanitario e vitalità (2.1 fino a 2.4)

5 Rapporto utilizzazione legnosa / incremento netto: rapporto tra utilizzazione legnosa e incremento netto su un periodo definito e riferito alla superficie forestale totale.

3.1 Utilizzazione legnosa e incremento

6 Composizione di specie arboree: distribuzione della superficie forestale per specie arborea, riferita agli alberi vivi. 4.1 Diversità delle specie 7 Naturalità della composizione di specie arboree: superficie forestale valutata secondo la naturalità della

composizione delle specie arboree e in base alla percentuale di conifere.

4.3 Seminaturalità

8 Legno morto: volume di alberi morti o parti di essi che si trovano in piedi o al suolo sulla superficie forestale. 4.5 Legno morto 9 Superficie del bosco di protezione trattato: porzioni di superfici di bosco di protezione delimitate e trattate, in

base all’anno dell’ultimo intervento e al tipo di pericolo naturale.

5.2 Protezione da pericoli naturali

10 Effetto protettivo del bosco di protezione: parte della superficie del bosco di protezione che soddisfa il profilo standard minimo per la continuità nel bosco di protezione NaiS (Frehner et al. 2005).

5.2 Protezione da pericoli naturali

11 Risultato della gestione forestale: totale dei ricavi della gestione forestale meno i costi totali, se possibile differenziato tra le funzioni principali.

6.3 Situazione economica delle aziende forestali

12 Risultato della raccolta del legname: totale dei ricavi della raccolta del legname meno i costi totali della raccolta riferita alla «superficie forestale produttiva».

3.2 Tondame

13 Svago in bosco: la quantità delle visite oltre alla soddisfazione o la frequenza degli utenti è uno dei diversi criteri per descrivere lo svago in bosco.

6.10 Attività ricreative nel bosco

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> Introduzione agli indicatori europei di Forest Europe 27

Ogni criterio è trattato con i suoi indicatori in un capitolo a sé, che inizia con un riassunto e descrive poi i singoli indica- tori. Insieme ai dati raccolti in relazione agli indicatori, sono state rilevate diverse grandezze da svariati punti di vista e con differenti metodologie (grafici II e III). Questo ha come con- seguenza che i risultati – dipendenti dalla base di dati utiliz- zata – non sono sempre congruenti e che di conseguenza pos- sono sorgere imprecisioni. Per esempio la Statistica forestale si basa su inchieste effettuate presso tutte le aziende forestali della Svizzera. Da essa si evincono dichiarazioni sullo stato economico delle aziende e della filiera del legno. Nell’Inventa- rio forestale nazionale (IFN), per contro, si valutano foto aeree e si raccolgono dati nel bosco attraverso specialisti che misu- rano alberi e calcolano il loro volume. Questi dati vengono completati con interviste presso i servizi forestali cantonali.

Entrambi i rilevamenti fanno affermazioni in merito all’uti- lizzazione legnosa (cap. 3), tuttavia con prospettive diverse. Di conseguenza non sono direttamente confrontabili. Perciò nel presente rapporto si riporta sempre la fonte dei dati utilizzati.

Indicatori di base della Confederazione e dei Cantoni

Sulla base del sistema di indicatori internazionali di Forest Europe impiegato in questa sede, Confederazione e Cantoni hanno sviluppato una serie di 13 indicatori con l’obiettivo di garantire un rapporto sulla sostenibilità a livello nazionale (Rosset et al. 2012). Si tratta di una serie di indicatori minima, ampliabile secondo le esigenze specifiche dei Cantoni. Questi parametri sono definiti come indicatori di base. La tabella I illustra le relazioni tra questi 13 indicatori e quelli definiti da Forest Europe.

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