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Schmid, S. (2015). Prodotti non legnosi. In A. Rigling & H. P. Schaffer (Eds.), Rapporto forestale 2015. Stato e utilizzazione del bosco svizzero (pp. 64-65). Ufficio federale dell'ambiente UFAM; istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e i

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Aktie "Schmid, S. (2015). Prodotti non legnosi. In A. Rigling & H. P. Schaffer (Eds.), Rapporto forestale 2015. Stato e utilizzazione del bosco svizzero (pp. 64-65). Ufficio federale dell'ambiente UFAM; istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e i"

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> Rapporto forestale 2015 Stato e utilizzazione del bosco svizzero UFAM / WSL 2015

3.3 Prodotti non legnosi

Silvio Schmid

> Miele, selvaggina, funghi, alberi di Natale e castagne sono i prodotti non legnosi più importanti del bosco.

Si stima che il loro valore corrisponda a circa 90 milioni di franchi l’anno.

> Nessuno si guadagna da vivere unicamente con l’utilizzazione dei prodotti non legnosi. Per legge il bosco è accessibile liberamente e anche la raccolta di frutti e bacche è consentita secondo gli usi locali.

> Rispetto al Rapporto forestale 2005 la quantità di selvaggina proveniente dal bosco svizzero è rimasta invariata.

Per gli altri prodotti non legnosi i dati non sono paragonabili a causa dei diversi metodi di rilevamento.

Prodotti

Il bosco svizzero non produce solo legname, ma anche i cosid- detti prodotti non legnosi. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) li definisce come «beni, che provengono da foreste che sono oggetti tangibili e fisici di origine biologica diversi dal legno»

(FAO 2010:18). I prodotti non legnosi rappresentano quindi tutti i beni provenienti dal bosco, escluso il legno (tab. 3.3.1).

Si conoscono solo parzialmente le precise quantità e il valore di tutti i prodotti non legnosi raccolti e utilizzati. Grazie al censimento della caccia vi sono tuttavia dei dati attendi- bili sulla selvaggina. Per i prodotti non legnosi restanti esi- stono solo estrapolazioni e stime: secondo queste ultime, il valore dei prodotti non legnosi più importanti ammonta a circa 90 milioni di franchi. Tra questi vi sono miele, selvaggina, funghi, alberi di Natale e castagne (fig. 3.3.1).

Le api producono annualmente in media 2200 tonnellate di miele. Quest’ultimo ha un valore commerciale stimato in 52 milioni di franchi e ha origine in parte da melata. Milioni di cocciniglie succhiano la linfa degli alberi ed espellono la melata ricca di zuccheri, che poi viene raccolta dalle api. Un ricco bottino lo raccolgono anche i cacciatori della Svizzera:

annualmente in media ricavano 1800 tonnellate di selvaggina con un valore di 19,5 milioni di franchi. Solo nel 2010 sono

stati cacciati 40 000 caprioli, 13 000 camosci, 9000 cervi e 7000 cinghiali (fig. 3.3.2).

Nel bosco la raccolta di funghi è molto amata: stime grossolane riportano che nel 2010 i cercatori di funghi hanno trovato 250 tonnellate di porcini, gallinacci e spugnole con un valore complessivo di 11 milioni di franchi. I tartufi non sono considerati, dato che non esistono dati attendibili.

Inoltre molte persone addobbano annualmente la loro casa o luoghi pubblici con alberi di Natale. In totale vengono tagliati circa 1,2 milioni di alberi di Natale di cui il 10 per cento, pari comunque a 120 000 alberi, provengono dal bosco svizzero. Questi alberi hanno un valore stimato a 3,6 milioni di franchi.

Utenti

Il Codice civile svizzero (CC) permette a ogni persona di accedere liberamente al bosco e, nel rispetto degli usi locali, di raccogliere frutti e bacche. La selvaggina invece appartiene al Cantone nel quale si trova la zona di caccia. Sebbene i proprie- tari di bosco non traggano un beneficio diretto dalla caccia, ne approfittano in modo indiretto: la caccia stabilizza gli effettivi della selvaggina a un determinato livello e contribuisce in que- sto modo a limitare i danni da brucatura e scortecciatura. Solo gli alberi di Natale e le castagne delle selve castanili possono essere venduti dai proprietari di bosco.

Al giorno d’oggi nessuno vive più della vendita o del consumo dei prodotti non legnosi. Un tempo le cose erano diverse: i prodotti non legnosi coprivano una parte conside- revole del fabbisogno di alimenti e materie prime. Ciò valeva in modo particolare per la parte della popolazione più povera.

Per esempio i marroni, i frutti del castagno, erano chiamati «il pane dei poveri» e, soprattutto in Ticino, erano un alimento di base fino al XX secolo inoltrato. Un castagno maturo produce annualmente da 100 a 200 chilogrammi di frutti, quantità che allora corrispondeva approssimativamente al fabbisogno di Tab. 3.3.1

Esempi di prodotti non legnosi e di altri prodotti e servizi che non rientrano tra i prodotti non legnosi. Fonte: FAO 2010

Prodotti non legnosi Altri prodotti e servizi Funghi, frutti, bacche, miele, castagne,

erbe, selvaggina, pelli, strame, resina, materiale per decorazioni come alberi di Natale, vischio e muschio, semenza di alberi.

Lo svago fa parte dei servizi Prodotti legnosi come le scandole o i pali per le recinzioni

Ghiaia, sabbia e altri prodotti non di origine biologica.

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> 3 Utilizzazione 3.3 Prodotti non legnosi 65

una persona. Oggi, secondo stime grossolane, sono raccolte ancora 260 tonnellate di castagne, pari a un valore di mezzo milione di franchi. Ciò corrisponde solo a una piccola frazione delle quantità raccolte in passato. Nel maggio 2009 è apparso per la prima volta nella Svizzera italiana il cinipide galligeno del castagno, proveniente dalla Cina, con conseguenze sulla coltivazione di castagne. Le ripercussioni a lungo termine sulla produzione di marroni non sono tuttora stimabili.

Oggi la raccolta e la caccia sono un passatempo e rap- presentano una tendenza che si può trascrivere con il «ritorno alle origini» o il «ritorno alla natura». Molte persone vanno volentieri nel bosco a raccogliere funghi e altri prodotti del bosco. Nel 2010 un sondaggio rappresentativo ha rivelato che un sesto degli intervistati indicava come motivo dell’ultima

uscita nel bosco la raccolta di prodotti non legnosi (UFAM e WSL 2013). Che cosa viene raccolto, dove, come e in che quantitativi rimane tuttavia ancora largamente sconosciuto.

Fig. 3.3.1 Percentuale del valore stimato di prodotti non legno- si raccolti in un anno. Fonte: Limacher e Walker 2012

0,5 %

52 % 19,5 %

11,4 %

Funghi Alberi di Natale Castagne Miele Selvaggina 3,6 %

Fig. 3.3.2 Selvaggina cacciata in Svizzera tra il 2005 e il 2010:

1/3 è carne di cervo e 1/3 di capriolo, 1/6 della carne è di camoscio e 1/6 di cinghiale. Fonte: Limacher e Walker 2012

Cervo Camoscio Capriolo Cinghiale

Tonnellate

0 700

100 200 300 400 500 600

2005 2006 2007 2008 2009 2010

Referenzen

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