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Ritter, P. (2015). Infortuni nei lavori forestali. In A. Rigling & H. P. Schaffer (Eds.), Rapporto forestale 2015. Stato e utilizzazione del bosco svizzero (pp. 112-113). Ufficio federale dell'ambiente UFAM; istituto federale di ricerca per la foresta,

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> Rapporto forestale 2015 Stato e utilizzazione del bosco svizzero UFAM / WSL 2015

6.6 Infortuni nei lavori forestali

Philipp Ritter

> Le aziende forestali registrano tra i più elevati rischi di infortuni gravi sul posto di lavoro.

> In media, quasi un terzo delle persone impiegate nel bosco subisce un infortunio sul lavoro.

> In rapporto al volume di legname raccolto, i casi di decesso che avvengono nel bosco privato sono quattro volte superiori a quelli che si verificano nelle aziende private.

> Rispetto al Rapporto forestale 2005 è stato possibile ridurre la frequenza degli infortuni professionali nei lavori forestali, è tuttavia aumentata la frequenza dei casi di decesso.

> Con la campagna nazionale «Visione 250 vite» s’intende dimezzare il rischio di decesso sul posto di lavoro.

Infortuni professionali nelle aziende forestali

Nel 2012, su 1000 persone impiegate in aziende forestali 299 hanno subito un infortunio durante la loro attività professio- nale (fig. 6.6.1). La frequenza degli infortuni è dunque diminu- ita dell’11,8 per cento dal 2003. Nello stesso periodo, gli infor- tuni con indennità giornaliera per un’incapacità lavorativa superiore a tre giorni sono rimasti costanti. Per gli infortuni con invalidità, è stato possibile ottenere un miglioramento: tra il 2003 e il 2008 si sono verificati annualmente in media 14 infortuni con invalidità, dal 2008 i casi d’invalidità per anno sono scesi a 8. Non è purtroppo stato possibile ottenere un miglioramento per gli infortuni mortali: nel solo 2012 ci sono state 6 vittime e dal 2003 sono morti sul lavoro 46 operatori forestali (fig. 6.6.2).

Entro il 2020 s’intende dimezzare il numero degli infor- tuni mortali sul lavoro con una campagna a livello nazionale.

Per le aziende forestali, ciò rappresenta un obiettivo difficile, poiché i lavori forestali fanno parte delle attività professionali più pericolose della Svizzera (fig. 6.6.3). Ogni persona che lavora nel bosco è conscia della rapidità con cui può verifi- carsi una situazione di pericolo. La campagna Suva «Visione 250 vite» si fonda sullo stesso principio: essa ricorda rego- larmente che i lavoratori e i datori di lavoro hanno il diritto e il dovere d’interrompere il lavoro in caso di pericolo. Fanno parte di questa campagna le «Dieci regole vitali per i lavori forestali» che dal 2012 si impartiscono a tutti gli apprendisti selvicoltori nell’ambito dei corsi interaziendali. L’osservanza di queste regole permette agli apprendisti di proteggersi da infortuni gravi.

Non sono solo le persone in formazione a subire infor- tuni gravi; anche gli specialisti qualificati ed esperti possono essere soggetti a incidenti nonostante la routine. Gli infortuni nei lavori forestali possono essere evitati se i datori di lavoro e i superiori addestrano regolarmente i loro dipendenti. A que-

sto scopo, i supporti per l’istruzione possono essere ottenuti gratuitamente presso la Suva.

«Fidati, ma verifica»: questo proverbio vale anche per la sicurezza sul lavoro. I datori di lavoro hanno il dovere di fare in modo che le misure di sicurezza siano messe in pratica nel lavoro quotidiano. A tale scopo, sono necessari controlli presso le postazioni di lavoro da parte dei datori di lavoro e dei superiori.

Anche la Suva esegue annualmente oltre 200 controlli in aziende forestali, presso le quali verifica tra l’altro se si rispettano le «regole vitali». Ciò avviene nell’ambito del suo mandato legale, inteso a verificare l’applicazione delle norma- tive in materia di sicurezza sul lavoro.

Fig. 6.6.1 Infortuni e malattie professionali (casi per 1000 impiegati a tempo pieno) in aziende forestali. Fonte: Suva

0 100 200 300

50 150 250 350

2004 2006 2008 2010 2012

Casi / 1000 impiegati a tempo pieno 400

Infortuni Infortuni con indennità giornaliera

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> 6 Socioeconomia 6.6 Infortuni nei lavori forestali 113

Gli operatori forestali non sono esposti solo agli infortuni, ma possono anche ammalarsi: tra il 2003 e il 2012 hanno contratto una malattia professionale in media 20 persone per anno (fig. 6.6.2). Di queste, la metà ha riportato gravi danni all’udito, che rappresentano le lesioni responsabili di una parte significativa dei costi. Un altro quarto si è ammalato a livello del sistema motorio. Nel resto dei casi, le malattie professio- nali hanno interessato gli occhi e la pelle, oltre che il sistema respiratorio, oppure si è trattato di infezioni.

Gli infortuni e le malattie professionali comportano ingenti costi successivi. Tutte le aziende assicurate presso la Suva sono raggruppate in classi. Queste sono finanziaria- mente autosufficienti: nelle singole classi, i costi devono essere coperti dai premi. Nelle classi esposte a costi elevati, il premio è perciò più elevato che in quelle esposte a costi più bassi.

Nel 2012 il premio netto medio per una persona assicurata in un’azienda forestale ammontava a 2595 franchi per anno, equivalenti al 3,74 per cento del guadagno assicurato. A titolo di paragone: il premio netto medio della Suva ammonta a circa l’1 per cento del guadagno assicurato ed è dunque sensibil- mente inferiore a quello delle aziende forestali.

Infortuni nel bosco privato

Poco meno del 30 per cento della superficie forestale sviz- zera è costituito da boschi privati (cap. 6.1). I proprietari sono per la maggior parte agricoltori che spesso gestiscono per- sonalmente il loro bosco. I loro infortuni non sono rilevati in una statistica unitaria, poiché non sono assicurati presso la Suva.

Durante i lavori di raccolta del legname eseguiti dai proprietari di boschi privati si verificano tutti gli anni nume-

rosi infortuni, in parte anche mortali. Secondo una stima dell’UFAM, in rapporto al volume di legname raccolto, i casi di decesso che accadono nel bosco privato sono quattro volte superiori a quelli delle aziende forestali. La maggior parte degli infortuni è da ricondurre ad assenza di conoscenze, a mancanza d’esperienza o esercitazione insufficiente. La mag- gioranza delle persone infortunate non ha alcuna formazione professionale forestale, bensì lavora nel bosco durante il tempo libero o a titolo d’attività accessoria. Un gruppo di lavoro inca- ricato dal Consiglio federale ha perciò elaborato provvedi- menti per migliorare la sicurezza delle persone che lavorano nel bosco privato. L’intento è quello di fornire attraverso dei corsi l’abilitazione all’esecuzione in sicurezza dei lavori fore- stali. L’insieme dei corsi proposti si trova in Internet, sul sito www.corsiboscaioli.ch. Attraverso il sito è pure possibile ordi- nare pubblicazioni per far conoscere i corsi a un’ampia cerchia di proprietari di boschi.

Fig. 6.6.2 Rendite per invalidità, decessi e malattie professio- nali in aziende forestali per anno. Fonte: Suva

0 10 5 15 20 25

2004 2006 2008 2010 2012

Casi 30

Nuove rendite d’invalidità Casi di decesso riconosciuti

Nuove malattie professionali riconosciute

Fig. 6.6.3 In Svizzera, l’abbattimento manuale con motosega figura tra le attività professionali più pericolose. Foto: Suva

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