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Cento anni Istituto federale di ricerche forestali IFRF

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Cento anni

Istituto federale di ricerche forestali IFRF

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Prologo

Gli eventi storici dcli XlX0 secolo non favorirono di certo condizioni ideali per un trattamento accurato del bosco. Benchè l'amministrazione centrale dell'Elvezia (1798 1803) abbia emanato delle buone leggi e deciso pure la creazione di un catasto forestale, gli sforzi intrapresi non furono per nulla perseguiti durante il susseguente periodo della Mediazione (1803 1815).

L'epoca della Restaurazione (1815 1830) portò, con il suo ritorno all'ordi- namento antico, nuovi privilegi alla già benestante borghesia. La Rigenera- zione (1830- 1848) fù politicamente più tranquilla: era infatti il periodo in cui i Cantoni elaboravano le proprie Costituzioni. Per contro, il bosco con- tinuava nel suo processo di degradazione, questa volta a causa dapprima dell'influenza della dottrina economica del Mercantilismo, ed in seguito delle grandi idee di un'economia liberale provenienti dall'Inghilterra. Nel 185 5, con la fondazione della scuola politecnica federale, nacque la prima scuola forestale di livello accademico. Si dovette comunque attendere la promulgazione della prima Legge federale sulle foreste (1876) e la relativa revisione (1902), per assistere ad un'adozione di misure di protezione a favore del bosco. Da allora fino ad oggi, le condizioni di salvaguardia e sfruttamento dei boschi svizzeri poterono essere ritenute soddisfacenti.

Chiaramente, la formazione approfondita del personale forestale e l'impor- tante acquisizione di conoscenze scientifiche hanno avuto un ruolo essen- ziale in questo campo.

Più di cento anni dopo il decreto della prima Legge forestale, la Confede- razione si è finalmente fatta un'idea globale e concreta sullo stato dei boschi del nostro Paese. Questo è dovuto principalmente all'Inventario nazionale, che comprende l'intero territorio _svizzero e che serve come base di decisione in materia di politica forestale. E quindi realizzata l'intenzione di dare un nuovo contributo nazionale alla salvaguardia dei nostri boschi.

La minaccia più recente per i boschi svizzeri non riguarda più l'eccessivo sfruttamento di legname, il pascolo ed i dissodamenti, ma le condizioni di crescita e di salute. Questa situazione è dovuta essenzialmente al vasto inqui- namento atmosferico, le cui proporzioni e la cui gravità sono incomparabili alle minacce antecedenti. La salvaguardia dei nostri boschi non è dunque più compito esclusivo di un servizio forestale e di leggi efficienti, ma è stretta- mente legato alla disponibilità della popolazione e delle autorità ad impie- gare misure radicali di igiene atmosferica alfine di diminuire, in maniera dra- stica, l'inquinamento dell'aria. Il popolo svizzero si trova dunque confron- tato ad una sfida, il cui superamento può essere di un'importanza esisten- ziale per il Paese.

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Il bosco 100 anni fa

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Utilizzazione a partire dal medioevo

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Costruzione di case

Un elevato bisogno supplementare e legname si è riscontrato al moment della costruzione di staccionate, mc bili, utensili per il governo della cm e attrezzi, e della ricostruzione in se guito a catastrofi dovute agli incend

Economie domestiche

Non solamente negli insediamenti st fondovalle, ma anche sugli alpi ven va utilizzata una considerevole quar tità di legname per la cucina e la pn parazione del formaggio.

Casa in travi di legno, XVI/1° secolo.

Immagazzinamento della legna da ardere,

xv1°

secolo.

Pascolo boscato

La crescita degli alberi fu rallentata dai danni causati dalle capre e dalla selvaggina.

Grazie alla separazione tra il bosco ed i pascoli, i danni alle piante hanno potuto esser limitati e circoscritti.

Teufimatt, Entlebuch 1930.

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Industria

Le vetrerie, le carbonaie, i forni e le fonderie esigevano una grande quan- tità di legna da ardere. Una fornace di calcare brucia all'incirca 36 steri {27 m3) di legna. 100 kg di legna da ardere corrispondono a 12 kg di car- bone di legna.

Miniera e fonderia Silberberg, Davos-Monstein 1840.

Costruzioni navali

Un gran numero di abeti furono indi- rizzati verso il mare attraverso il Reno. Da qui, una parte raggiungeva Genova. Gli abeti erano infatti molto ricercati quale albero maestro per imponenti velieri. Le principali desti- nazioni erano l'Italia, la Francia, la Germania, l'Olanda e l'Inghilterra.

Piano dello scafo di un battello, XVIII° secolo.

Ferrovie

Dal 185 5 al 1885 furono costruiti all'incirca 2800 km di vie ferrate.

1 m3 di legname corrispondeva a 5 traversine .

La linea ferroviaria del Gottardo, 1882.

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Conseguenze catastrofiche di questa utilizzazione eccessiva

60%

40%

Scoscendimenti e valanghe

Nel caso di una pendenza del terreno pari al 40% e più, persiste un pericolo di scoscendimento; una pendenza pari al 60% e più provoca un pericolo di valanghe. In Svizzera, il 63% dei pendii boscati presentano una pen- denza superiore al 40%. La creazione di vuoti all'interno dei boschi di que- sti pendii provoca l'inizio di impor- tanti erosioni del terreno.

Scoscendimento del te"eno, Niederurnen 1890.

(7)

Torrenti, erosioni e frane

Fra le conseguenze di una diminu- zione della superficie boschiva si con- tano pure le devastazioni causate dai torrenti. Dal momento in cui dei pen- dii ripidi vengono messi a nudo inizia il processo di erosione che provoca scoscendimenti e frane.

(8)

Il bosco nel 1900

Quando i ripidi versanti delle vallate non sono boscati, sul fondovalle gra- va un enorme pericolo.

Valle della Tamina, 1907/1927.

La facilitata accessibilità, l'aumento della popolazione e la situazione al- quanto prospera dell'agricoltura e dell'industria hanno avuto un ruolo preponderante sul fenomeno di deca- dimento dei boschi alla fine del se- colo scorso.

Diige/sberg/Hiibschegg (Tosstal) 1903/1952.

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La Società forestale svizzera

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Prof. Elias Landolt, 1821-1896.

Scuola forestale (SPF), 1855.

1843: fondazione della Società fore- stale svizzera a Langenthal, da parte di 42 forestali cantonali. Quale obiet- tivo principale viene posta la salva- guardia del patrimonio boschivo.

1855: apertura della Facoltà forestale al Politecnico federale. Secondo le dichiarazioni di Elias Landolt con la formazione di forestali qualificati si compie il primo passo verso un deci- sivo miglioramento dell'economia fo.

restale; un settore sovente negletto malgrado la sua vitale importanza a livello nazionale sia da un punto di vista politico che economico.

1856: la Società forestale presenta un

"Memorandum" alle autorità federali in merito ai dissodamenti avvenuti in alta montagna.

1862: secondo il rapporto Landolt, il consumo di legname nel Paese è situ- ato attorno a un milione e 580 mila Klafter (senza tener conto dell'in- dustria; I Klafter = 3 steri); la produ- zione, per contro, è situata attorno a un milione e 190 mila Klafter. Era dunque arrivato il momento di agire.

1874: fondazione dell'Ispezione fede- rale delle foreste.

1876: entra in vigore la prima legge federale sulle foreste.

1885: il Consiglio federale emana una risoluzione concernente la creazione di un istituto centrale per le ricerche forestali.

1902: entra in vigore la revisione della Legge federale concernente l'Alta vigilanza delle foreste.

(10)

Da 100 anni al servizio della foresta

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La risoluzione federale del 27 marzo 1885

Creazione di un istituto centrale di Ricerche a favore del bosco ricerche forestali•

Art.2

L'istituto ha come obiettivo quello di fornire, mediante delle ricerche, degli esperimenti e delle osservazioni scien- tifiche, una base sicura per l'econo- mia forestale in tutta la sua esten- sione, e di contribuire alla soluzione di questioni importanti nel campo della meteorologia forestale.

*

attualmente: Istituto federale di ri- cerche forestali (IFRF}

L'Istituto federale di ricerche fore- stali si è occupato, nel corso degli ultimi 100 anni, delle questioni e dei compiti seguenti:

allevamento di piante nei vivai / com- portamento delle piante in relazione ai fattori luce, umidità, vento ed altre influenze di stazione / crescita delle radici / pedologia / analisi degli anelli di accrescimento / correzione di tor- renti e sistemazione di pendii / misu- re idrometriche / protezione forestale ( contro le malattie e gli insetti) / cura delle colture / tecniche di raccolta e di esbosco del legname / storia fore- stale / scambi internazionali nell'am- bito della ricerca / pianificazione del territorio / studio del paesaggio.

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Come lavora l'IFRF?

L'IFRF è un'istituzione di ricerche applicate. Essa si occupa dei problemi importanti ed urgenti nell'ambito dell'economia forestale svizzera, per i quali la pratica non potrebbe trovare delle soluzioni adeguate senza l'ap- porto di un aiuto scientifico. Mantiene i seguenti contatti:

Amministrazione Confederazione Cantoni Comuni

Amministrazioni forestali Servizio forestale delle FFS

Servizi Consulenza Pubblicazioni

Studio e ricerche PF /Università altri istituti

ricercatori autonomi

Diversi

- organizzazione di progetti interdisciplinari

- coordinazione

- Inventario forestale nazionale - Sanasilva

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Inventari forestali

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Azienda - Cantone - Svizzera L'inventario, a livello dell'azien- da forestale, serve alla gestione dei boschi. Gli inventari canto- nali e nazionali sono in primo luogo dei validi strumenti di po- litica forestale.

L'Inventario forestale dà indicazioni sullo stato dei boschi. Comprende i se- guenti dati: specie arboree numero di fusti, diametro, altezza, provvigione, stabilità e stato di salute.

Crescita ed evoluzione

Il confronto fra gli inventari sus- seguitisi nel tempo permette di ricavare delle informazioni con- cernenti lo stato dei boschi, l'ac- crescimento e l'utilizzazione. Fa- cilita il controllo delle misure proposte dalla pianificazione precedente.

Funzioni del bosco

La pianficazione delle cure e del- l'utilizzazione del bosco è diretta a tutte le sue funzioni: produt- tiva, protettiva e sociale.

Pianificazione

La pianificazione della gestione forestale si basa sui risultati degli inventari e sulle conoscenze ri- guardanti l'accrescimento e la produttività dei boschi.

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Fotografia aerea/carta degli aggregati

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Si assicura il centro della superficie circolare di rilievo. Mediante l' Azi-

L'interpretazione delle foto aeree Assaggi

permette di redigere le carte degli ag- Mediante la stesura di una rete siste- gregati: quest'ultimi sono differen- matica di punti si determinano gli as- ziati a seconda dello stadio di svilup- saggi permanenti.

po, della mescolanza e della densità del soprassuolo .

Elaborazione dei dati

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alberi della superficie d'assaggio. In ~

L'elaborazione dei dati riguardanti ciascun albero, effettuata per mezzo del calcolatore elettronico, dà infor- mazioni sul numero di fusti, la prov- vigione e la ripartizione degli assorti- menti secondo la specie arborea per l'intera superficie boschiva dell'azien- da. Gli inventari successivi forniscono informazioni sull'utilizzazione e l'ac- crescimento degli alberi.

seguito, si rileva il diametro di ogni albero mediante l'uso del cavalletto dendrometrico. Per gli alberi cam- pione si rileva ancora il diametro a 7 metri d'altezza utilizzando il caval- letto finlandese, e l'altezza mediante Io strumento "Christen~

Pianificazione

La pianificazione definisce sia nello po previsto a lungo termine per la il volume di lavoro, l'utilizazzione di spazio che nel tempo gli interventi provvigione, l'accrescimento e l'utiliz- macchinari come pure le conseguenze giudicati necessari sulla base dello zazione (carta di pianificazione). Gli finanziarie che ne derivano, sono pia- stato attuale del bosco e dello svilup- assortimenti, la quantità di legname, nificate a medio termine.

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Inventari del paesaggio

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Mutamenti

Diegten 1972/1978.

1972: paesaggio caratterizzato da uno sfruttamento agricolo di stampo tradizionale. 10 anni dopo: una parte sempre più grande del territorio agri- colo viene sacrificata per la costru- zione di case di vacanza. Si assiste ad un'intensificazione dello sfruttamen- to delle esigue superfici rimaste. La differenziazione della produzione vie- ne alquanto limitata.

Bellwald 1972/1982.

Mutamento del paesaggio. L'unifor- mità dei campi minaccia le basi vitali di molte specie vegetali e animali.

Che ne rimane della bellezza del pae- saggio?

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Sigillatura ed impoverimento

Superfici asfaltate o ricoperte di cal- cestruzzo impediscono l'infiltrazione dell'acqua nel terreno (sigillatura).

Nei momenti di forte pricipitazione, si assiste ad una considerevole accu- mulazione di acqua in superficie.

Tubazioni e torrenti non sono più in grado di contenere l'intera massa d'acqua. Altrove invece si distruggo- no preziose zone umide impedendo artificialmente un naturale ristagno d'acqua.

L'impoverimento del mondo animale si manifesta per esempio nel caso del- l'upupa, uccello che si nutre di grossi insetti e che nidifica nelle cavità degli alberi da frutta.

I frutteti, caratterizzati da terreni er- bosi costituiscono il suo biotopo ideale.

A causa dell'eliminazione di queste superfici, all'upupa viene a mancare l'habitat naturale.

Inventari del paesaggio documentano l'esistenza e la scomparsa di vegetali ed animali, con i relativi biotopi.

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Stazione

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L'associazione vegetale naturale è un 'unità di riferimento per il selvicol- tore. Considerazioni di natura pro- duttiva, selvicolturale ed economica conducono però spesso ad una scel- ta delle specie arboree differenti dalla presenza naturale. Il compito del sel- vicoltore è dunque quello di determi- nare le mescolanze adeguate ad una determinata stazione. La buona co- noscenza della vegetazione esercita un ruolo molto importante in questo ambito.

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La fitosociologia definisce la diffu- Disposizione semischematica della vege- sione naturale delle specie arboree fazione forestale naturale, a Zurigo.

nelle differenti associazioni vegetali e ne studia le condizioni ambientali.

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Al momento della cartografia della vegetazione, si considerano degli ag- gregati, la cui grandezza varia da 1 a 2 are, caratterizzati da una conforma- zione topografica omogenea. Accan- to all'altitudine, esposizione, penden- za ed altre caratteristiche della super- ficie studiata, si descrivono pure la composizione e la struttura del so- prassuolo boschivo. La descrizione è accompagnata da una lista compren- dente tutte le specie vegetali presenti.

Carta della vegetazione della foresta di insegnamento del Politecnico federale, Albisriederberg.

Ripartizione (grado di copertura) delle specie arboree principali nelle associazioni vegetali presenti nel bosco di insegna- mento.

Nero = bosco naturale

Tratteggiato

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bosco economico

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Esperimenti sulla provenienza

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Le specie arboree formano delle razze (provenienze)

Le condizioni ecologiche di stazione forgiano il patrimonio ereditario de- gli aggregati boschivi. La forte pres- sione esercitata dalla neve e dal ghiac- cio in alta montagna provoca ad esempio la formazione di chiome molto affusolate.

Come ci si procurano le sementi?

Uno scalatore allenato è in grado di arrampicare su 3- 4 abeti rossi, bian- chi o pini silvestri al giorno, racco- gliendo all'incirca 80 100 kg di pigne. Ciò corrisponde all'incirca a 4 5 kg di sementi ( ca. 1 mio. di semi). L'lFRF ha concepito un appa- recchio che permette un'arrampicata sicura, veloce e nello stesso tempo non dannosa all'albero.

Utilizzazione delle sementi:

in che misura?

Accanto all'altitudine, si deve riser- vare una particolare attenzione all'es- posizione, al suolo ed al regime idri- co. La ricerca sulla provenienza è ba- sata essenzialmente sull'analisi del- l'importanza di questi fattori.

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Le sementi vengono raccolte ed im- magazzinate secondo diversi criteri.

Ringiovanimento del bosco

Gli alberi non producono ogni anno frutti e semi. I cosiddetti anni di pa- sciona si alternano incostantemente:

per l'abete rosso, sull'Altipiano han- no una frequenza di 3- 8 anni, in montagna di 7- 10 anni.

Il test di germinazione dà ragguagli sulla quantità di sementi ancora vi- tali.

Conservazione del patrimonio ereditario

La morte dei boschi minaccia le razze acclimatatesi a determinate condi- zioni locali. Per questo, le sementi raccolte vengono pulite, essicate e racchiuse ermeticamente, per essere poi immagazzinate in un locale scuro, la cui temperatura, costante, si situa attorno ai +2°C.

Possibilità di immagazzinamento Abete

rosso Larice Pino silvestre Abete bianco Acero

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Quercia

Faggio

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anno 1985 1995

Durata di conservazione

Variabile a seconda delle sementi. Un immagazzinamento prolungato è pos- sibile unicamente mediante tratta- menti speciali (per esempio la liofiliz- zazione) o in congelatori. Ghiande di quercia e semi di faggio non permet- tono un immagazzinamento prolun- gato.

2005 2015

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Simbiosi tra fungo ed albero (micorriza)

Importanza dei funghi micorritici per l'economia forestale

Le micorrizie favoriscono la crescita degli alberi e ne accentuano la resi- stenza, soprattutto su terreni poveri.

Inoltre, contribuiscono a migliorare la crescita delle giovani piante. Sono assolutamente necessari per la vita del bosco; la loro assenza si farebbe infatti notare.

Lo scopo delle ricerche è quello di poter inoculare i funghi micorritici selezionati nelle piante quando an- cora esse si trovano nei vivai. Median- te vaccinazioni artificiali di questo tipo è possibile rimboscare delle sta- zioni nelle quali la flora micosa è gravemente danneggiata o addirittura inesistente.

Il termine "micorriza" significa fungo delle radici. Si tratta in realtà di una simbiosi tra un fungo ed i peli radi- cali delle piante superiori, quali per esempio gli alberi del bosco.

Una micorriza esiste al momento in cui il fungo colonizza un pelo radi- cale e lo circonda mediante il micelio.

Oggigiorno si conoscono all'incirca 5000 specie di funghi che hanno la facoltà di vivere in simbiosi con gli alberi. La simbiosi crea vantaggi sia all'albero che al fungo.

Vantaggi per il fungo: l'albero prov- vede a fornirgli, mediante le radici, gli idrati di carbonio, di importanza vitale, che il fungo stesso non è in grado di produrre.

Vantaggi per l'albero: il fungo aiuta l'albero nell'assunzione delle sostanze nutritive e dell'acqua. Inoltre, la radi- ce è protetta da eventuali influenze meccaniche ed agenti biologici, grazie all'involucro formato dal micelio.

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Bosco di montagna

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Bosco di montagna quale bosco protettivo

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Sedrun con il bosco protettivo.

La sicurezza dei villaggi e delle vie di comunicazione dipende in montagna dalla capacità protettiva del bosco.

Senza quest'ultimo, intere regioni delle valli risulterebbero inabitabili a causa di valanghe, frane e cadute di pietre.

Rimboschimento quale protezione delle ferrovie retiche, presso Bergiin, 1904 e 1957.

Cento anni fa, a causa della spropor- zionata utilizzazione del bosco, i pen- dii delle montagne presentavano una struttura boschiva molto più misera che oggigiorno. Da allora si è riusciti, mediante opere di premunizione va- langaria e rimboschimenti, a miglio- rare in modo sensibile la protezione e la sicurezza del fondovalle.

Contraccolpi come quelli subiti nel memorabile inverno del 1950/51, con più di 350 morti ed immensi danni materiali in tutto l'arco alpino, han- no trasformato i lavori di cura e salvaguardia dei boschi di montagna in compiti con una durata illimitata.

Dopo il 1951 si è registrata un'inten- sificazione delle ricerche riguardanti l'ecosistema del bosco di montagna, allo scopo di porre su basi sicure i la- vori di rimboschimento, cura e ge- stione.

Valanga catastrofica ad Airolo, nel 1951.

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Ricerche

Il nostro albero di montagna più resistente, il pino cembro, ha una possibilità di diffusione strettamente legata alla presenza della nocciolaia.

Quest'ultima si nutre infatti dei suoi semi formando delle riserve nel ter- reno. Le sementi dimenticate germi- nano e danno vita a nuove piante.

A causa del clima rigido riscontrabile al limite superiore del bosco, gli al- beri crescono solamente ancora in forma arbustiva, in quanto le punte dei rami, se durante l'inverno spun- tano dalla coltre nevosa e non posso- no dunque beneficiare della sua pro- tezione, seccano.

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Differenti funghi parassiti possono infestare ed uccidere i rami delle gio- vani piante. Alcuni funghi possono crescere unicamente sotto la coltre nevosa. Per questo motivo, punti con molta neve sono sfavorevoli al rim- boschimento.

La diffusione naturale degli alberi è spesso limitata e resa difficile dalla neve e dalle megaforbie (specie vege- tali che crescono in terreni assai ricchi in sostanze nutrienti). Per que- sto, il novellame prospera in principal modo sulle forme topografiche con- vesse, in particolare su ceppaie e su tronchi in via di decomposizione che si trovano sul terreno.

Nell'ambito di un progetto di ricer- ca comprendente 100 000 alberi, si studiano gli elementi più importanti per quanto riguarda il rimboschimen- to in zone di stacco di valanghe nelle regioni forestali alpine. Vengono ana- lizzate le condizioni ambientali delle giovani piante (clima, terreno, neve, ecc.), le malattie ed i danni, e le loro esigenze stazionali: parallelamente si eseguono delle prove sui diversi me- todi di piantagione.

Alcune constatazioni interessanti scaturite dalle ricerche:

L'abete rosso ad altitudini elevate si propaga attraverso delle propaggini (rami lunghi che entrando in con- tatto con il terreno formano delle radici). Questo è il motivo per cui, al limite superiore del bosco, l'abete rosso è sempre presente a gruppi.

Isolato, quest'albero non potrebbe sopravvivere.

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Misurazioni climatiche nei pressi del limite superiore del bosco mostrano come su un terreno nudo, le condi- zioni possono variare sensibilmente, nel raggio di pochi metri, nel caso in cui la topografia risulti sufficiente- mente irregolare e frastagliata. Su pendii solatii, dunque, la crescita (fotosintesi) può raggiungere dei va- lori molto più elevati che non su pen- dii ombrosi e freddi.

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Mantenimento della funzione protettiva

terreni incolti incuria dei boschi

frane e movimenti del terreno erosione erosione superficiale dei torrenti scivolamento della neve/

raschiamento del terreno da parte delle valanghe

condizioni naturali

Accessibilità al bosco tramite:

strada principale e pesche- recci a grande portata

I provvedimenti seguenti devono es- sere oggetto di un lavoro di coordina- zione e di pianificazione: stabilizza- zione del suolo, assestamento e ge- stione della foresta, protezione con- tro i pericoli della natura.

L 1FRF sviluppa dei metodi di piani- ficazione per un risanamento inte- grale delle regioni di montagna.

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più strade con pescherecci a corta portata

strade e piste per trattori

L'assestamento e la gestione delle regioni di montagna implica la soluzione dei problemi di accessibilità, per la quale sono necessari investimenti finanziari non indifferenti. Quale combinazione di strade e linee di pescherecci forestali è più efficace sia dal punto di vista delle esigenze culturali che da quello della redditività? L'IFRF prepara dei docu- menti di base che permetteranno di valutare qual è la variante più favorevole in un piano di accessibilità.

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Dove si rende necessario un risana- Sono necessari, in questo caso, prov- Decisioni attendibili devono fondarsi mento? Con quale ordine di priorità vedimenti urgenti? su un'interpretazione sistematica dei

occorre intervenire? rilievi e dei dati esistenti.

Per il risanamento della foresta di montagna sono urgentemente necessari documenti che forniscono le basi deci- sionali per la pianificazione degli interventi.

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La raccolta razionale del legname (metodi di esbosco)

Strascico del legname: L'applicazione Argano con trattore: L'applicazione di questa tecnica è possibile solo su di questa tecnica è possibile unica- brevi distanze e su terreni poco acci- mente su brevi distanze e su terreni dentati, a causa dei costi e dei danni poco accidentati.

causati agli alberi restanti.

In che modo bisogna trasportare il legname fuori dalla foresta? La co- pertura dei costi di esbosco è realiz- zabile solo con l'aiuto di tecniche e attrezzature che pennettano un la- voro razionale.

Peschereccio forestale: Si tratta di una tecnica di esbosco costosa, che può però essere utilizzata anche su grandi distanze e su terreni acciden- tati.

L'IFRF elabora documenti di base per il calcolo dei costi, che pennetto- no di detenninare qual è la tecnica di esbosco più economica nei singoli casi.

L'IFRF studia tecniche appropriate per l'esbosco del legname nell'inten- to di razionalizzare il lavoro, ridu- cendo nel contempo gli sforzi e la fatica di chi lavora nel bosco. Attual- mente sta valutando tra l'altro la pos- sibilità di impiego di teleferiche mo-

1 bili, particolarmente adatti alla rac- colta di piccoli quantitativi di legna- me sparpagliati su superfici relativa- mente estese.

(30)

Il rimboschimento

Piantine in fitocella di pino di montagna e di pino cembro.

Rimboschimenti e opere di premunizione contro le valanghe a Kirchberg/Andermatt.

Le piantine in fitocella vengono tra- Su pendii nei quali si staccano valan- piantate mantenendo le radici in con- che, un rimboschimento è possibile tinuo contatto con la terra che le cir- solo dopo la costruzione di ripari an- conda. Se l'apparato radical(l è ben tivalangari. Se il rimboschimento avrà sviluppato, esse sopportano meglio buon esito, la foresta sostituirà via delle cosiddette piantine "con radici via, nel giro di qualche decennio, le nude" l'impatto fisiologico dovuto opere di premunizione.

alla messa a dimora in alta quota, in condizioni climatiche molto rigide.

Su pendii a superficie liscia, è talvolta opportuno "irruvidire" il suolo. La messa a dimora di piantine su piccoli terrazzi (i cosiddetti gradoni) impe- disce lo slittamento della neve e as- sicura un microclima più favorevole allo sviluppo degli alberelli.

Rimboschimento su piccoli terrazzi (gradoni).

Lo sradicamento di alberi provocato dal vento, le valanghe, il peso della neve o gli incendi di boschi creano continuamente delle brecce nella fo- resta di montagna. Per ragioni di sicu- rezza si rende necessario un rimbo- schimento urgente delle zone colpite, operazione che presenta però molte difficoltà. Per questo motivo sono stati studiati metodi di rimboschi- mento particolarmente adatti a tale scopo.

Superficie devastata dal fuoco, durante l'incendio del luglio 1983, nel Miistair:

50ha di foresta protettiva sono andati in fumo.

L'elaborazione di una carta delle di- verse fasi di ritiro delle nevi in prima- vera rappresenta un utile aiuto per valutare quali zone sono ecologica- mente favorevoli per lo sviluppo della vegetazione. Le superfici sulle quali lo scioglimento della neve avviene più tardi non sono adatte al rimboschi- mento.

Carta delle fasi di disinnevamento, maggio 1983, valle di Urseren.

(31)

Bosco e acque

(32)

Alluvioni e rimboschimenti

1936: Inizio dei lavori di risanamento:

correzione con mezzi artificiali del letto del ruscello e consolidamento biologico.

1978: I pendii sono rimboscati: comincia lo sviluppo naturale dalla foresta.

1964: Apparizione promettente della vegetazione pioniera.

I torrenti a regime irregolare mostra- no di continuo nei momenti di piena la loro for~a impetuosa e potenza di- struttrice. E sufficiente che il bacino imbrifero sia in qualche modo in- stabile o che il torrente non sia prov- visto delle necessarie opere di premu- nizione, oppure che ne sia provvisto, ma ancora solo parzialmente, per far sì che importanti quantitativi di materiale franato scendano a valle provocando alluvioni negli agglome- rati, nelle vie di transito e nei terreni agricoli.

Gams SG: La piena del torrente locale (Dor[bach), nel 1970, ha provocato 1,2 milioni di franchi di danno.

Buochser Riibi/Nidwaldo: Lo sfrutta- mento eccessivo e il pascolo nel bo- sco durante il XVIII° e XIX0 secolo danneggiarono gravemente il patri- monio forestale. Così si formò pro- gressivamente su un pendio ancora intatto un ruscello che allargò rapi- damente il suo solco fino a costituire una grave minaccia per il villaggio di Buochs. I lavori di risanamento co- minciarono negli anni 30 e non sono ancora terminati.

1983: In alcuni punti gli strati superficiali del terreno hanno subito degli smotta- menti in seguito a importanti temporali Per ri/illnare queste lacerazioni della cotica erbo/ill si sono rese necessarie nuove opere di sostegno e ulteriori misure di consolida- mento biologico.

(33)

Protezione delle vallate alpine

Co"ezione di to"enti: II Durnagel- Protezione contro l'erosione: Grazie bach, presso Linthal GL. Dopo una alla stabilizzazione del terreno atte- disastrosa colata di fango, nel 1943; nuta sia con mezzi tecnici (opere di i lavori di correzione si sono pro- sostegno) che con misure di consoli- tratti per oltre 40 anni. Con l'imbri- damento biologico (creazione di una gliamento si vuole impedire un ulte- copertura vegetale compatta), le su- riore abbassamento del letto del tor- perfici d'erosione possono venir risa- rente, il franamento e gli smotta- nate. Dal momento che i ruscelli non menti di materiale dai pendii che lo possono più "scavare" nel loro letto, costeggiano e il trasporto a valle di non si formeranno nuovi solchi.

grandi quantità di detriti e fango.

Drenaggio degli smottamenti del ter- mento di pendii instabili. Si tratta rena: Per mezzo di un drenaggio se- infatti di ridurre il contenuto di ac- lettivo in superficie, spesso realizzato qua nel terreno, per ottenere un mag- congiuntamente a opere di rimbo- gior attrito negli strati sotterranei.

schimento, si cerca di frenare il movi-

Per mantenere abitabili le regioni di montagna e le vallate alpine, garan- tendo nel contempo a coloro che vi risiedono una vita armoniosa e sicura, sono necessarie foreste di montagna sane, un'agricoltura adatta alle condi- zioni ambientali e una sufficiente protezione contro i pericoli naturali.

I torrenti e ruscelli devono essere cor- retti, le regioni minacciate dall'ero- sione o da smottamenti rimboscate;

le zone instabili (smottamenti veri e propri e strati superficiali in movi- mento) devono essere drenate e sot- toposte a trattamenti accurati.

(34)

La stazione idrologica

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L'impianto di misurazione Erlentobe/

(Alptal SZ) fornisce le seguenti infor- mazioni idrologiche:

il deflusso del torrente

la quantità di materiale trasporta- ta dalla corrente, suddivisa in ma- teriale in sospensione e materiale che rotola sul fondo

composizione chimica dell'acqua le interazioni all'interno dell'eco- sistema in relazione con le condi- zioni meteorologiche (precipita- zioni, temperatura, irraggiamento solare), lo scioglimento delle nevi, l'entrata e l'uscita di sostanze no- cive .

Sequenza settimanale Le analisi di laboratorio del materiale

dal 24.5. al 31.5.1982. sciolto o sospeso nelle precipitazioni

e nelle acque del fiume permettono di stabilire un bilancio delle sostanze nutritive e nocive nell'ecosistema fo- Ri/evamento di dati: Per garantire settimana le cassette vengono sosti- restale.

una raccolta continua e completa dei tuite e analizzate con l'aiuto del cer- dati rilevati, tutti i valori misurati vello elettronico. Dopo essere state vengono automaticamente memoriz- controllate le informazioni acquisite zati sia dai tradizionali apparecchi di vengono depositate in una banca dei registrazione sia elettronicamente su dati.

cassette a nastro magnetico. Ogni

(35)

Misure di risanamento

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Il bacino imbrifero dei torrenti di Gams SG presenta un'immagine tipi- ca di molte regioni situate nelle Pre- alpi settentrionali. Contemplandolo

• da lontano, il paesaggio sembra sano e curato.

Se esaminiamo il quadro nei dettagli, possiamo constatare segni evidenti di degrado un po' ovunque nei pressi di torrenti, strade forestali e sopras- suoli. Vi si notano movimenti di sci- volamento, tracce di franamenti, smottamenti e torrenti, che in segui- to a movimenti di terreno sono so- vente all'origine di danni ingenti.

Quando il tempo è secco, queste re- gioni sembrano al riparo da qualsiasi minaccia; per contro, in caso di forti piogge, esse mostrano una pericolo- sità altrimenti latente.

In queste regioni si rendono indispen- sabili numerosi provvedimenti per as- sicurare la necessaria protezione alla popolazione. Studi preliminari sulla geologia, la geomorfologia, l'idrolo- gia, ecc. sono il presupposto indi- spensabile per poter procedere a un risanamento. Solo sulla base di que- ste informazioni è infatti possibile determinare l'ubicazione delle zone e il modo in cui dovranno essere intra- prese correzioni torrentizie, opere di drenaggio, costruzioni di vie d'acces- so e l'esecuzione di rimboschimenti.

(36)

Bosco naturale con funzione produttiva

(37)

Il bosco è il capitale -

la produzione legnosa il suo interesse

Il bosco ci protegge dalle valanghe, dalla caduta di pietre, protegge il suolo dall'erosione e regola il regime idrico di torrenti. Inoltre ci ripara dai venti e purifica l'aria.

1 Nel bosco vivono piante e animali, gli esseri wnani vi trovano uno spazio ideale di ristoro e ricreazione. La fo- resta costituisce un elemento impor- tante per la diversificazione del pae- saggio e contribuisce in maniera no- tevole al miglioramento della qualità di vita.

(38)

Produttività

Bosco di abete rosso dell'orizzonte Bosco di faggio dell'Altipiano abban- subalpino: la sua produttività è de- donato a se stesso: i tronchi sono de- bole, ma la funzione protettiva da formi, la qualità del legno è mediocre.

esso svolta riveste un'importanza primordiale.

Bosco di faggio fortemente diradato nell'Altipiano: la produttività è eleva- ta, nel contempo la qualità del le- gname è eccellente.

Dopo l'abbattimento, il legname deve esser accatastato a regola d'arte, per ridurre al minimo le alterazioni della qualità che potrebbero manife- starsi in seguito a uno stoccaggio pro- lungato.

(39)

Crescita e analisi degli anelli annuali

Influsso dell'altitudine sulla crescita e sulla struttura del legno di un abete.

orizzonte subalpino, 1650 m età 179 anni orizzonte montano, 975 m età 105 anni orizzonte collinare, 450 m età 75 anni

larghezza media degli anelli 0,8mm 1,4mm 3,9mm

Densitogrammi della struttura del legno

L'accrescimento è maggiore nelle re- legno subiscono delle modificazioni. risce la formazione di legno tardivo gioni a bassa quota (anelli annuali Anche il clima annuale ha delle ri- ad alta densità (6). Questo fenomeno larghi). Diminuisce con l'aumentare percussioni sull'anello: un'estate è ben riscontrabile sopratutto negli dell'altitudine sul livello del mare fredda provoca la formazione di le- alberi cresciuti in regioni di montagna.

(anelli più stretti). Contemporanea- gno tardivo a bassa densità (v'), mente la struttura e le proprietà del un'estate favorevole per contro favo-

Il deperimento delle foreste

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Come mostrano le curve medie della anni 1979/80 erano ancora vitali, larghezza degli anelli annuali di alberi mentre quelle rosse indicano la ere- provenienti dai dintorni di Bema, scita di abeti bianchi che in questa nell'Altipiano il deperimento del- data mostravano segni di deperimen- l'abete bianco ebbe inizio tra il 1952 to. Per l'abete bianco questo pro- e il 1956. Le curve blu rappresentano cesso è lento: si estende su una dura- la crescita di abeti bianchi, che negli ta di circa 25 anni.

(40)

Approvvigionamento in legno

Forniscono contributi all'approvvigionamento in legno:

1 prodotti indigeni provenienti dalla Il commercio di legname con l'estero: L'utilizzazione del legno vecchio foresta e dalla campagna Importazioni e esportazioni

Ceduo castanile poco produttivo in Ticino. Questa stazione sarebbe favo- revole per la produzione di legname di valore con latifoglie nobili (p. es.

ciliegio, noce, ecc.).

Utilizzazione 3 844000m3

Importazione Tondarne

Consumo 6 300000 m3

Parte indi- gena dell'ap-

vvigiona- to 8000m3

Esportazione

Certi assortimenti di legname posso- no essere lavorati direttamente nel- l'azienda forestale. In tal modo quest'ultima può aumentare il suo rendimento.

Bilancio del legno in Svizzera 1983

Bilancio della produzione legnosa in Svizzera

La parte coperta dalla produzione in- digena di legno ammonta a un terzo dell'approvvigionamento totale. Le utilizzazioni del bosco svizzero rag- giungono circa i due terzi del con- sumo interno del paese.

L'IFRF ricerca l'ottimalizzazione del- la produzione legnosa a livelle azien- dale. Questo lavoro dovrebbe contri- buire a far beneficiare i proprietari e le aziende forestali di un margine di manovra per una gestione appropria- ta e competitiva dei boschi.

Il tondarne rappresenta il prodotto forestale più importante. La situazio- ne economica delle aziende forestali dipende essenzialmente dal suo prez- zo di mercato.

(41)

Bosco e immissioni

(42)

Minacce al bosco

Sostanze nocive solide:

polvere metalli pesanti

gassose:

composti chimici

Composti chimici primari: vengono emessi come tali. Per esempio ossidi di zolfo e azoto, sostanze clorate o fluo rate, idrocarburi ( oltre mille composti dalla tossicità sconosciuta).

Composti chimici secondari: hanno origine, tra l'altro, nell'aria in combi- nazione con l'ossigeno e/o con altre sostanze nocive.

L'ozono e altri ossidanti I solfati ( acidi)

I nitrati ( acidi)

Problema: Al momento attuale non è possibile determinare quale sia la componente "più tossica" tra quelle presenti nell'aria.

Funghi

Delle circa 460 malattie conosciute di cui soffrono gli alberi forestali dell'Europa centrale, circa 440 (96%) sono d'origine crittogamica, mentre unicamente una ventina ( 4%) sono d'origine batteriologica.

Parassiti primari

Più di 1000 specie animali, in primo luogo insetti, possono arrecare danni agli alberi.

Parassiti secondari

Attaccano, in generale, alberi poco vitali, già danneggiati per altri motivi.

Non infastidiscono alberi sani. Per esempio il bostrico, di cui esistono ben 4500 specie sul nostro pianeta, 225 in Europa e 95 in Svizzera e Ger- mania.

(43)

Il cancro corticale del castagno

li cancro corticale del castagno.

Inoculazione artificiale dell'agente pato- geno.

Gli alberi di castagno, che riescono a reagire alla contaminazione artificiale rimarginando in parte la ferita, mostrano una resistenza elevata.

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Le specie scelte.

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Alberi resistenti vengono moltiplicati e utilizzati per il rimboschimento.

Il cancro corticale del castagno Questa malattia, importata dagli Stati Uniti, minacciò nel ventennio com- preso tra gli anni 40 e gli anni 60 i castagneti tipici del versante sud delle Alpi. L'agente patogeno (il fungo Endothia parasitica) penetra attraverso le ferite nei tessuti corti- cali e vi provoca lesioni estese, che conducono nella maggior parte dei casi alla morte dell'albero.

La selezione di alberi di castagno più resistenti come provvedimento contro la malattia

Ogni anno furono raccolte delle ca- stagne da alberi da seme in buona sa- lute, vitali e resistenti, per coltivarle in un vivaio sperimentale nel Ticino.

All'età di 4- 5 anni queste piantine furono sottoposte a un test di con- taminazione per provare la loro resi- stenza alla malattia. Gli alberelli che risultarono resistenti furono propa- gati di nuovo.

Cancro corticale, 3 settimane dopo l'inoculazione.

Castagno in condizioni di buona salute (Bregaglia GR).

(44)

Cancro corticale del castagno

Modificazione dello sviluppo dell'epidemia a causa di un'ipovirulenza contagiosa.

Negli anni 50 si poterono osservare Dalle parti cancerose della corteccia mancanza di una pigmentazione e per nei boschi di castagno gravemente di alberi in via di guarigione si pote- un'aggressività ridotta {= ipovirulen- malati alberi che non soccombevano rono isolare ceppi dell'agente pato- za). I ceppi aggressivi sono ricono- alla malattia, ma mostravano per il geno Endothia parasitica, che si di- scibili dalla loro pigmentazione aran- momento segni inspiegabili di guari- stinguevano dai ceppi normali per la cione.

gione.

Il ceppo pigmentato (virulento) per- de il suo colore dopo essere entrato in contatto con un ceppo bianco (ipovirulento ). Col test di contami- nazione è possibile dimostrare che anch'esso è divenuto ipovirulento.

Questa proprietà viene trasmessa anche alle generazioni successive. Nei ceppi ipovirulenti si può constatare la continua presenza di sostanze si- mili a virus {ds-RNA), le quali man- cano nei ceppi virulenti.

Cancro del castagno cicatrizzato per effetto dell'ipovirulenza.

La stessa cosa succede in natura: gl;

agenti patogeni sono privati della loro normale aggressività a causa dell'ipo- virulenza.

(45)

La monaca (Lymantria monacha)

Monaca: bruco, quasi in età da meta- morfosi

Trappola a feromone (attrattivo sessuale). Bruco di monaca, morto in seguito a/l'ingerimento dei virus, nella sua posi- zione tipica.

La monaca {Lymantria monacha) è una farfalla appartenente alla fami- glia dei limàntridi. Il suo bruco è uno dei più dannosi parassiti primari dei boschi di conifere europei. In Sviz- zera, in particolare sulle Alpi valle- sane, essa pullulò su superfici che rag- giungevano anche i 300 ha. Per evi- tare nuove infestazioni, il volo delle farfalle viene controllato per mezzo di trappole che attìrano l'insetto con l'aiuto di attrattivi sessuali.

Monaca: farfalla, esemplare maschio allo stadio adulto.

Abeti bianchi, i cui aghi sono stati com- pletamente divorati dalla monaca.

Un crescente numero di farfalle nelle trappole è sinonimo di una minac- ciosa proliferazione in massa. In tal caso si ricorre a misure di lotta bio- logica: si spruzzano nel bosco dei virus, che i bruchi ingeriscono con il loro nutrimento e che hanno un effetto tossico unicamente sulla mo- naca. Questi vìrus vengono apposita- mente estratti da bruchi malati. Essi vengono coltivati in laboratorio, lio- filizzati e conservati sotto forma di polvere bianca in congelatore.

(46)

I bostrici

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Gruppo di abeti rossi colpiti dal bostrico.

I bostrici (ipidi) sono parassiti secon- dari che colpiscono solo alberi inde- boliti da altri fattori, o legname ab- battuto. Il tipografo (lps typogra- phus) è il più frequente tra i bostrici europei. Esso attacca soprattutto tronchi di alberi di età superiore ai 60 anni.

Tipografo (Ips typographus).

Gli alberi colpiti dal bostrico si rico- noscono in base alle seguenti carat- teristiche: la presenza di piccoli muc- chietti di segatura marrone dietro le scaglie della corteccia; presso alberi in piedi inoltre una colorazione degli aghi e talvolta una parziale perdita della corteccia.

Fino a qualche anno fa la lotta con- tro il bostrico era possibile unica- mente con alberi-trappola. Questi ultimi venivano abbattuti, sramati, controllati e scortecciati con tempe- stività dopo la loro invasione da parte degli insetti. La corteccia veniva in seguito bruciata con le uova e le larve della nuova generazione.

Gallerie sotto la corteccia, dove il tipo- grafo depone le uova.

Dal 1980, i forestali dispongono di un'esca per la popolazione di bostrici, con l'aiuto della quale gli insetti d'ambo i sessi vengono attirati in speciali trappole. Questa strategia dì lotta è molto più efficace e richiede meno dispendio di energie e denaro.

Trappola per bostrici

(47)

Le sostanze nocive

Durchschnittliche Tagesgange 1982/1983 µg/m3

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µg/m3 1983 60

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100%) 170

Abies alba

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N02 03 NO

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Un gran numero di composti chimici o prodotti derivanti dalla loro tras- formazione vengono liberati nell'am- biente, contaminandolo. Si stima che nella sola atmosfera si trovino 3000 differenti sostanze. Tuttavia unica- mente per una minima parte di esse siamo in grado di stabilire con sicu- rezza che hanno un effetto nocivo sulla salute delle piante. L'anidride solforosa, gli ossidi d'azoto e l'ozono appartengono a quest'ultima catego- ria. Dal momento che la concentra- zione delle impurità presenti nell'aria varia considerevolmente nel tempo e nello spazio, è estremamente difficile valutare l'impatto di questi tossici su un ecosistema così complesso come quello forestale. Compiti prioritari della ricerca sulle immissioni in rap- porto al bosco sono dunque un am- pliamento e un approfondimento delle conoscenze finora acquisite.

La qualità dell'aria che respiriamo è attualmente tale da provocare il ma- nifestarsi di sintomi su piante parti- colarmente sensibili. Se per esempio la varietà di tabacco BelW3 viene la- sciata all'aperto durante l'estate, dopo alcuni giorni di sole si forme-

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~~~~: possono disporre di aria filtrata.

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Sulla base di esperimenti di laborato- rio siamo in grado di dimostrare che le piante possono subire lesioni in presenza di gas tossici, senza l'appari- zione di sintomi visibili. Quali indi- catori di questi disturbi, che non pos- sono venir evidenziati che grazie ai metodi della biochimica e della fisio- logia, vengono sovente utilizzati il rendimento fotosintetico e l'attività della perossidasi.

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30 40

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Begasungsdauer (Tage)

Oktober- - - - -November ~Dezemb:-1

(48)

Deperimento delle foreste

(49)

Ricerche dell'IFRF sul deperimento delle foreste

Basso Vallese, abete bianco 1982

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Analisi degli aghi

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Analisi degli aghi Elemento = Zolfo

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Le sostanze tossiche classiche, come per esempio i composti di zolfo, di cloro o di fluoro, vengono spesso depositate all'interno e sulla super- ficie degli organi di assimilazione delle piante. La loro presenza è di- mostrabile con l'ausilio <;li analisi chimiche. Tali analisi rendono possi- bile una delimitazione dei campi d'influenza degli agenti inquinanti considerati singolarmente o a gruppi.

Il confronto della carta di riparti- zione delle sostanze tossiche con quella della ripartizione dei danni alle foreste permette di valutare se esistono o devono essere escluse rela- zioni di causa-effetto tra l'inquina- mento atmosferico e i danni alle foreste.

Queste analisi delle sostanze tossiche si possono utilizzare con successo sia a livello regionale che a livello nazionale: Io stanno a dimostrare gli esempi di Chavalon nel Basso Vallese e i rilevamenti di Sanasilva del- l'autunno 1983.

Purtroppo non è possibile constatare mente su alberi forestali e possono in un modo così semplice tutti gli venir facihnente confusi con quelli influssi delle immissioni. Campo- risultanti da altri influssi ambientali, nenti importanti dei gas inquinanti, quali insetti, funghi o gelo. In questo come, per esempio, gli ossidi d'azo- settore si apre quindi un amf!iO cam- to o l'ozono, non lasciano alcuna po di attività per la ricerca. E neces- traccia misurabile negli organi d'assi- sario riuscire a rilevare questi danni milazione. Sintomi percettibili di tali per tempo, per poterne stabilire con lesioni si riscontrano piuttosto rara- maggiore certezza la causa.

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