• Keine Ergebnisse gefunden

Innovazione e collaborazione come opportunità per l’agglomerato e lo spazio rurale

derata. Certuni temi si affrontano me-glio a livello di quartiere o di zona ur-bana, altri piuttosto a livello di agglo-merato o di vallata e altri ancora a li-vello di ampie aree di intervento così come definite nel Progetto territoria-le Svizzera. Inoltre, gli spazi funziona-li non sono spazi chiusi, ma si adat-tano, nelle loro delimitazioni, al muta-re delle circostanze. In comune hanno però il fatto che le singole parti di cui sono composti si completano vicende-volmente in un tutto funzionale. In uno spazio funzionale, questa interrelazio-ne è particolarmente rilevante, ma in-terviene in forma attenuata anche tra spazi funzionali confinanti e in parte sovrapposti.

Solo raramente le pianificazioni dei singoli Comuni corrispondono alle esi-genze quotidiane della popolazione e dell’economia nello spazio funzionale.

Sovente, le soluzioni conformi a uno sviluppo territoriale sostenibile posso-no essere trovate solo tramite pianifi-cazioni che superano i confini di Co-muni, Cantoni e a volte persino nazio-nali. Questa pianificazione trasversa-Gli spazi funzionali sono importanti

per l’identità

Oggi, il perimetro rilevante per la po-polazione comprende di regola il luo-go di residenza e di lavoro, le sedi del-la formazione, le possibilità d’acquisto e le attività regolari del tempo libe-ro. Per le imprese di orientamento re-gionale si aggiungono le ubicazioni dei clienti più importanti, dei partner e dei fornitori. Corrispondentemente a ta-le prospettiva che considera primaria-mente attività e processi, per questo perimetro è stato coniato il termine di spazio funzionale. Oltre a tali elemen-ti funzionali, per la popolazione e per le imprese sono significativi anche gli aspetti catalizzatori dell’identità come qualità urbanistiche e paesaggistiche e punti di riferimento sociali e cultu-rali. Questi aspetti materiali e imma-teriali possono rafforzare il sentimen-to di appartenenza ad un cersentimen-to spazio.

Tuttavia, gli spazi funzionali non sono di per sé prestabiliti. Ciò che sensata-mente si può riunire in uno spazio fun-zionale dipende dalla tematica consi-Lo stile di vita della popolazione

sviz-zera è cambiato radicalmente nel cor-so degli ultimi 100 anni: ancora poche generazioni fa, la maggior parte delle persone viveva e lavorava nello stesso Comune in cui risiedeva e in cui eserci-tava i diritti e doveri politici. Oggigior-no invece, è il pendolarismo attraver-so i confini comunali, cantonali e na-zionali a caratterizzare la vita quoti-diana. Questa elevata mobilità risulta sia in relazione al lavoro e alla forma-zione sia nelle abitudini d’acquisto e nella gestione del tempo libero.

Da tempo ormai anche le imprese lo-cali operano in spazi che non corri-spondono più ad un perimetro politico.

I motivi di questo sviluppo sono il cre-scente benessere legato ad un aumen-to dell’individualizzazione e la sempre maggiore specializzazione dell’econo-mia. Facilitatori essenziali sono l’ele-vata densità dei sistemi di trasporto e di comunicazione, i ridotti costi della mobilità e dei trasporti in confronto ai salari e ai costi di produzione, ma an-che il crescente livellamento delle dif-ferenze culturali tra le nazioni e le re-gioni.

In contrapposizione a questo svilup-po verso più vasti spazi sociali ed eco-nomici troviamo una cartina politica strutturata in piccoli spazi risalente al 19° secolo e che da allora non ha subito grandi cambiamenti. Ad esem-pio, durante gli ultimi 150 anni non si è verificata una sola fusione tra Can-toni. Anche il numero dei Comuni, du-rante questo arco di tempo, è diminu-ito di appena un quinto. Ancora oggi, la metà dei 2’400 Comuni svizzeri con-ta meno di 1’000 abicon-tanti. In ciascuno dei quattro Cantoni più piccoli risiedo-no merisiedo-no di 40’000 persone; per quan-to riguarda la popolazione, essi cor-rispondono di fatto ad un Comune di una certa grandezza.

Le dimensioni ridotte degli spazi del-le strutture politiche indigene risulta-no ad esempio anche nel paragone con il nostro vicino orientale: 26 Cantoni svizzeri contro 9 Länder austriaci.

Le dimensioni dei Comuni in un confronto internazionale Fonte: KPM (Università di Berna)

gli obiettivi di uno svi-luppo territoriale so-stenibile.

Jürg Blattner, 1965, ing.

dipl. ETH/FSU/SVI, MAS ETH MTEC/BWI, è respon-sabile della sezione Politica degli agglomerati dell’ARE e da oltre un ventennio si occupa del-le questioni riguardanti una politica coeren-te dello sviluppo coeren-territoriale, dei trasporti e dell’ambiente.

(traduzione) mune, realizzato una zona

intercomu-nale per l’industria e l’artigianato e mi-gliorato l’offerta dei trasporti pubblici.

L’esperienza pratica ha portato cinque dei sette Comuni a comprendere la ne-cessità di rafforzare ulteriormente la collaborazione e dell’utilità di una fu-sione in un unico grande Comune.

Nel quadro dei progetti modello, ol-tre alla collaborazione orizzontale agli stessi livelli e alla collaborazione ver-ticale a livelli diversi tra Comuni, Can-toni e in singoli casi privati, è stata si-gnificativa anche la convergenza di diverse politiche settoriali. Grazie a quest’approccio trasversale, è possi-bile rispondere meglio alle necessi-tà della popolazione e dell’economia e ottenere un impiego efficiente del-le risorse. Con i progetti modello è possibile compiere un grande passo in avanti verso il raggiungimento de-le non richiede un nuovo livello statade-le.

Piuttosto, si tratta di sviluppare a par-tire dalle strutture politiche date, for-me di cooperazione moderne, orienta-te ai problemi e alle soluzioni, e di raf-forzare in questo modo i pregi del fe-deralismo.

Questo significa, per quanto riguar-da la pianificazione in spazi funziona-li, non limitare le competenze federali-stiche, ma trovare forme di collabora-zione partenariali, coordinare in modo efficiente le politiche settoriali e per-mettere quindi uno sviluppo innovati-vo degli spazi funzionali. Nella strate-gia varata dalla Conferenza tripartita degli agglomerati relativa alla politica svizzera sugli agglomerati, questa mo-dalità di procedere è espressa in modo esemplare (tabella a destra).

I progetti modello: strumenti per so-luzioni innovative

Con i progetti modello Sviluppo soste-nibile del territorio sono stati sostenu-ti tali approcci risolusostenu-tivi innovasostenu-tivi in spazi funzionali molto diversi tra loro.

Due esempi lo illustrano.

Nel quadro dei progetti modello so-no state sviluppate molteplici forme di collaborazione a livello di aree d’in-tervento e quindi create strutture cor-rispondenti. Sotto forma di coordina-mento pianificatorio organizzato come associazione questa collaborazione è ad esempio proseguita nell’area me-tropolitana di Zurigo, nella regione del-la capitale Berna o nell’Aaredel-land anche dopo la conclusione del progetto mo-dello. Nella regione dell’Aareland, un primo risultato di questa collabora-zione è una pianificacollabora-zione coordinata dell’insediamento, dei trasporti e del paesaggio sotto forma del programma intercantonale e intercomunale d’ag-glomerato di seconda generazione.

Nella microregione della Haute-Sorne, sette Comuni giurassiani (Bassecourt, Boécourt, Courfaivre, Glovelier, Saul-cy, Soulce e Undervelier) hanno elabo-rato un piano direttore regionale

co-Obiettivi a lungo termine

Alta qualità di vita | Elevata attrattiva della localizzazione Sviluppo qualitativo degli insediamenti | Collaborazione efficace

A

coordina-zione tra

in- sediamen-to e traspor-ti e cofinan-ziamento sostenibi-le, sviluppo

degli spazi aperti e dei degli oneri straordinari e degli one-ri dei centone-ri

urbani

TematicheApprocci d’intervento

migliorare la collaborazione elaborare strategie di sviluppo

aumentare la conoscenza e trasmetterla fornire impulsi

migliorare i meccanismi d’incentivazione e di compensazione ottimizzare le competenze e le basi legali

Approcci per una politica degli agglomerati complessiva

Raccomandazioni alla Confederazione, ai Cantoni, alle città e ai Comuni

Strategia tripartita della CTA relativa alla politica svizzera degli agglomerati

Christine Leu

christine.leu@adnv.ch

Con il progetto «Vocations territoriales et systèmes de compensation» (Voterr) si esplora una nuova via per lo sviluppo dello spazio rurale. Nel quadro di un progetto in-tercomunale, diversi piccoli villaggi vodesi cedono riserve di zone edificabili finora

te-saurizzate. Ciò permette di creare un nuo-vo centro delocalizzato, ossia un quartiere ben servito dai mezzi di trasporto pubblici e completato da un’offerta di servizi e com-merci.