• Keine Ergebnisse gefunden

Bleistein, U. (1995). Origine, conseguenze e gestione degli incendi boschivi. Ricerca sugli incendi boschivi all FNP. Argomenti dalla ricerca, 10, 4-6.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Aktie "Bleistein, U. (1995). Origine, conseguenze e gestione degli incendi boschivi. Ricerca sugli incendi boschivi all FNP. Argomenti dalla ricerca, 10, 4-6."

Copied!
3
0
0

Wird geladen.... (Jetzt Volltext ansehen)

Volltext

(1)

ABGOMENTI

DALLA RICERCA

Origine, conseguenze e gestione degli incendi boschivi

Ricerca sugli incendi boschivi all'FNP Ulrike Bleistein, Medien und Information

lncendi boschivi - una catastrofe naturale? Le opinioni a questo proposito stanno cambiando: oggi si

e

riconosciuto ehe gli incendi boschivi possono anche avere una funzione regolatrice negli ecosi­

stemi. Dei fenomeno degli incendi boschivi, dalle sue origini e dei suoi effetti fino al management, si stanno occupando i ricercatori della Sottostazione dell'FNP di Bellinzona e quelli dell'SLF di Davos.

Come pu6 essere iniziato il rapporto uomo - fuoco?

Forse con i fulmini, ehe incutevano timore e spa­

vento, fino a quando l'uomo preistorico scopri ehe l'evento naturale fuoco poteva essere utilizzato a propri scopi e non costituiva solo un oggetto di contemplazione impotente. La capacita di utilizzare il fuoco rappresenta una pietra miliare della storia dell'uomo e costituisce l'inizio della storia della civilta. Da allora il rapporto uomo-fuoco

e

sempre

rimasto ambivalente.

A favore o contro uomo e natura?

In tutto il mondo il dissodamento con il fuoco, vale a dire la conversione di suolo forestale in suolo agri­

colo, con l'uso del fuoco rimane uno dei metodi piu importanti per rendere la terra coltivabile. Mentre nel passato i pochi incendi causati da una limitata popolazione non avevano quasi alcun peso, oggi vengono distrutte grandi zone boschive (circa 20 milioni di ettari di foresta pluviale tropicale all'anno, secondo stime della FAO) per supplire all'aumen tato fabbisogno di superfici utilizzabili. il dissoda­

mento con il fuoco con l'uso del fuoco non ha avuto una cattiva reputazione solo per la distruzione delle foreste. Nelle foreste tropicali circa 1, 1 miliardi di tonnellate di carbonio all'anno sono stati cosi immessi nell'atmosfera. Si teme ehe per questo motivo si possa avere un cambiamento climatico.

II passaggio degli incendi in intervalli di tempo regolari puo pero essere di vitale importanza per al­

cuni ecosistemi. Nelle foreste di conifere dell'Ame­

rica del Nord viene cosi impedito un eccessivo accumulo di materiale vegetale, ehe potrebbe ali­

mentare un incendio di piu vaste estensioni. Molte specie arboree sono proprio dipendenti dall'elimi- 4

nazione della lettiera per poter germinare. Alcune specie dei generi Picea e Pinus, come anche la Sequoia, hanno bisogno di un calore molto elevato per la schiusura dei semi. Per queste non sono sufficienti le alte temperature estive.

E al Sud delle Alpi?

Gli incendi boschivi sono un fenomeno globale: la loro analisi

e

gia stata incentivata dalla conferenza dei ministri per la salvaguardia dei boschi a Stra­

sburgo nel 1990. II mondo della ricerca ha avuto un chiaro incarico dalle autorita politiche. Per il Sud delle Alpi della Svizzera i ricercatori della Sottosta-

Tema prioritario di ricerca: catastrofi naturali

L'FNP analizza, nell'ambito del suo tema di ricerca prioritario «catastrofi naturali", non solo gli incendi boschivi, ma anche le valanghe, la caduta dei mas­

si, le frane, le colate di fango e le alluvioni. 1 modelli applicabili alla previsione delle valanghe possono essere utilizzati anche nell'ambito della previsione _degli incendi boschivi: i ricercatori dell'lstituto fede­

rale di ricerca per la neve e le valanghe (SNV), ehe dal 1989 fa parte dell'FNP, e quelli della Sottosta­

zione lavorano in stretta collaborazione per lo svi­

luppo dei loro modelli. La ricerca sugli incendi bo­

schivi diventera in questo ambito un tema di ricerca prioritario in seno all'FNP.

Argomenti dalla ricerca 10/95

(2)

Modelli, scenari e prognosi- aiuti per la ricerca, la politica e la pratica

Un modal/o

e

una rappresentazione semplificata di un fenomeno, realizzato per facilitarne e renderne possibile lo studio. Uno scanario

e

la conseguenza ipotizzata di un evento, ehe si realizza in determi­

nate condizioni prestabilite. Lo sviluppo di diversi scenari puo essere utilizzato come strumento a sostegno della presa di decisioni. Una prognosi

e

una previsione ehe

e

sempre affetta da una certa incertezza.

zione SdA dell'FNP di Bellinzona stanno sviluppan­

do un vasto programma di rieerea. "Devono essere analizzate le eonseguenze socioeulturali, economi­

ehe ed ecologiehe degli ineendi bosehivi ec:t essere sviluppate delle misure per la prevenzione e per una gesti(?ne antineendio integrale" riassume Mareo Conedera, responsabile della Sottostazione.

Strumento importante per questo scopo

e

una

banea dati, ehe nel frattempo eontiene le infor­

mazioni su 5300 ineendi bosehivi.

lncendi boschivi e cambiamenti climatici Con l'ausilio di questa banea dati, i rieereatori della Sottostazione e Daniel Mandallaz, statistieo al poli­

teenieo di Zurigo, stanno sviluppando, nell'ambito di un progetto del Programma Nazionale di Ricerca PNR31 (eambiamenti elimatiei e eatastrofi naturali), un metodo per valutare il risehio d'ineendio. A parti­

re da dati meteorologiei, quali temperatura, umidita atmosferiea relativa, precipitazioni, velocita del vento e insolazione, si puo ottenere un cosiddetto indiee di siecita, ehe da informazioni sulla probabi­

lita d'incendio in un determinato giomo.

1 ricercatori della Sottostazione vogliono usare le conoseenze eosl acquisite sulle relazioni fra meteo­

rologia e incendi bosehivi per sviluppare gli scenari sulle conseguenze di un eventuale aumento della temperatura: come agisce un cambiamento elima­

tico sulla frequenza degli incendi? Forse ehe il nu­

mero e la gravita degli ineendi bosehivi aumentano all'aumentare della temperatura media annua?

Argomenti dalla ricerca 10/95

Querce e castagni al posto di frassini e tigli?

Dal 1973 al 1992 nella Svizzera sono brueiati quasi 20 000 ettari, ehe eorrispondono a quasi un decimo della superficie del Canton Tieino. II passaggio del fuoeo arreca danni al boseo in modo diretto. Ma cosa succede all' ecosistema nel lungo periodo?

Riesce questo a ritomare alle condizioni di par­

tenza? Oppure si degrada progressivamente nel tempo, soprattutto quando gli incendi si ripetono?

Comiee 1 e 2

lnsieme a ricereatori e ricereatrici dell'lstituto di Geobotanica dell'Universita di Losanna, ehe nel 1990 hanno gia analizzato le conseguenze del pas­

saggio del fuoco sulla vegetazione erbaeea di bo­

schi di Castagno esposti a Sud, i ricercatori della Sottostazione hanno dato inizio ad un progetto nell'ambito del contributo svizzero al decennio ONU per la prevenzione delle catastrofi naturali: i prim i risultati mostrano ehe gli incendi ripetuti impove­

riscono sul lungo periodo le stazioni e favoriscono le specie pirotolleranti (resistenti al fuoco). Come particolarmente pirotolleranti sono risultate le Querce ed il Castagno; esse hanno la meglio ri­

spetto ad altre specie, quali ad esempio Frassino e Tiglio.

Superficie boschiva bruciata in Sviz­

zera 1973 - 1992

18 600 ettari nell'intera Svizzera 16 800 ettari al Sud delle Alpi 15 500 ettari nel Ticino

Cause degli incendi 1984 - 1993 10% causati dal fulmine

90% causati dall'uomo:

17% dei casi presumibilmente dolosi, 25% dei casi causati da negligenza umana, i casi restanti causati da esercito, ferrovia, corto circuiti o da incendi provenienti dalla confinante ltalia

Al Sud delle Alpi la maggior parte degli incendi si ha in inverno.

5

(3)

Una modema gestione degli incendi boschivi

Questi processi esistono da lungo tempo al Sud delle Alpi, come mostra uno studio dell'lstituto di Geobotanica dell'Universita di Bema: settemila anni fa i primi contadini resero la terra coltivabile con l'uso del fuoco. In seguito alla pressione da questo esercitata, abeti bianchi, olmi, tigli e frassini dovet­

tero cedere il posto a noccioli e felci aquiline. Dopo una estesa fase di dissodamento con il fuoco all'ini­

zio dell'era romana, soprattutto ai danni degli onta­

ni, gli uomini iniziarono la coltivazione del Castagno.

Si smise di utilizzare il fuoco come mezzo di pulizia e si ricomincio a considerare il fuoco piu come nemico ehe come strumento. In questo arco di tempo furano ipotizzate le prime misure di lotta antincendio.

Senza la lotta antincendio i boschi del Ticino po­

trebbero avere, in molti luoghi, un aspetto diverso.

Una gestione degli incendi integrato, alla quale stanno lavorando i ricercatori della Sottostazione e della Sezione Sistemi informativi geografici dell'lsti­

tuto Geografico dell'Universita di Zurigo, deve tener presente delle conseguenze osservate, sia ecolo­

giche ehe economiche, degli incendi boschivi. Lo strumento di base

e

il Sistema informativo geogra­

fico {GIS). Laddove la degradazione della vegeta­

zione in seguito ad incendi ripetuti

e

avanzata, si interviene prioritariamente.

1 ricercatori della Sottostazione ehe si occupano degli incendi boschivi ed i loro colleghi delle univer­

sita svizzere stanno cercando, negli ultimi tempi, la collaborazione di gruppi di ricerca dell'UE. Contatti stretti con ricercatori di ltalia, Francia, Gracia e Por­

togallo sono gia in corso.

6 Argomenti dalla ricerca 10/95

Referenzen

ÄHNLICHE DOKUMENTE

molto ampio e va dalla storia del castagno agli aspetti ecologici, dallo sviluppo naturale e dalla stabilita dei boschi castanili alla produzione del legno e dei frutti, fino

Modelle die für die Lawinenprognose anwendbar sind, können auch für die Vorhersage von Waldbränden verwen­?. det werden: Wissenschafter des

5 Jahre Sottostazione Sud delle Alpi; die Bilanz nach dieser Aufbauphase kann sich sehen lassen.. Der Sottostazione ist es gelungen, sich

Aujourd'hui la recherche sur les feux .c:Je forêt et sur le châtaignier est devenue la spécialité des collaborateurs du FNP au Sud des Alpes. Ils poursuivent également une

nea, la Sottostazione non si oceupa solo del Sud delle Alpi, ma si mette anehe in linea con l'impronta seientifica dell'FNP: perieoli naturali e utilizzazione d�I bosco sono

Iniziative come il forum forestale della commissione dell'ONU per lo sviluppo sostenibile (lntergovernmental Forum on Forest), il centro di ricerca per l'economia

svolgono su archi di tempo molto lunghi, i risultati fi- nora ottenuti non possono essere ritenuti definitivi. Le elaborazioni finora eseguite descrivono il comporta- mento

Per la prima volta, inoltre, la Legge del 1912 si occupa della lotta antincendio, prevedendo l’obbligo per i Municipi locali di prendere immediatamente le misure necessarie per