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Kiebacher, T. (2017). Orthotrichum dentatum T. Kiebacher & Lüth (Orthotrichaceae) una specie nuova per la scienza, scoperta nel cantone Ticino (Svizzera). Bollettino della Società Ticinese di Scienze Naturali, 105, 17-21.

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Orthotrichum dentatum T. Kiebacher & Lüth (Orthotrichaceae) una specie nuova per la scienza,

scoperta nel Cantone Ticino (Svizzera)

Thomas Kiebacher

Istituto federale di ricerca WSL, Zürcherstrasse 111, 8903 Birmensdorf, Svizzera

Insitut fiìr Systematische und Evolutionäre Botanik, Zollikerstrasse 107, 8008 Zürich, Switzerland thomas. kieb¢wher@uzh. ch

Riassunto: Nel 2014 una specie di muschio nuova per la scienza è stata scoperta nel Canton Ticino in Svizzera meridionale. Si tratta di una specie del genere Or!/zotríc/zum (Orthotrichaceae). Il nome O. dentatum è dato dalla caratteristica dentatura dell”apice delle foglie. Simile a O. sc/zímjøm, O. d/entatum si distingue da quest'ultima specie per la presenza di una caliptra pelosa, gli apici delle foglie denticulati o dentati e con una carenatura fortemente accentuata nella parte superiore delle foglie. Specie epifitica, O. dmtatum cresce preferibilmente su corteccia di tiglio (Tilia sp.) e noce (juglanr regia) in ambiente aperto. Oltre al ritrova- mento nel Canton Ticino, O. dentatum è stato finora trovato nel Canton Appenzello (Svizzera orientale) e in Alto Adige (Italia settentrionale). Or!/wtric/zum dentatum è considerata una specie montana. In Ticino i ritrovamenti di 0. dentatum si limitano alla Valle Leventina e alla Valle di Blenio (Ticino centro-settentrionale). Sembra per contro essere assente nelle parti meridionale e centro - meridionale caratterizzate da altitudini medie più basse e da temperature medie più elevate. Possiamo supporre che l°aumento della temperatura legato ai cambiamenti climatici possa rappresentare una minaccia rilevante per la nuova specie.

Parole chiave: Alpi, Alto Adige, briofite, epifite, Orthotrichaceae, Ort/wtric/zum Jclzimjøm; tassonomia

Orthotrichum dentatum T. Kiebacher 84 Lüth (Orthotrichaceae) a new species to science, dìscovered in the Canton of Ticino (Switzerland)

Abstract: In 2014 a bryophyte species new to science has been discovered in Ticino. The species belongs to the genus Or- t/Lotric/zum (Orthotrichaceae) and because of the characteristically dentate leaf apices it has been denominated O. dmtatum. The new species is similar to O. rc/zimjyeri but differs from the latter in that it has a hairy calyptra, dentate leaf apices and strongly keeled leaves. Or!/zotríc/zum dentatum is an epiphyte species and it preferably grows on the bark of lime and walnut trees in open enviromnents. Apart from Ticino, O. denlatum has so far been found in the canton of Appenzell and in South Tyrol (Italy).

Orthotrikhum dentatum is considered to be a montane species. In Ticino it has been recorded in Valle Leventina and in Valle di Blenio and it seems likely that 0. dentatum is absent in warmer areas at lower elevations of the canton. It must be assumed that O. dentatum might be threatened by increasing temperatures caused by climate change.

Key words: Alps, bryophytes, epiphytes, Orthotrichaceae, Ort/zotríc/zum .vc/zímpm', South Tyrol, taxonomy

INTRODUZIONE

La flora briofitica del Canton Ticino è particolarmen- te ricca. Vi si ritrovano infatti circa l°80°/0 (874 specie;

NISM, 2016) delle 1100 specie conosciute in Svizzera.

La grande diversità di habitat è da ritenere la princi- pale causa dell”elevata diversità di specie. Il ventaglio di habitat va da ambienti caldi e submediterranei (ma abbastanza umidi) ad ambienti aspri di alta montagna (alpini).

In Svizzera e in Ticino tra i generi con il più elevato numero di specie troviamo Ori/zotrichum. Dopo il ritro- vamento di tre specie finora sconosciute in Svizzera (O.

acuminatum H. Philib, O. /zifpanicum F. Lara, Garilleti 84 Mazimpaka, O. z/ittii F. Lara, Garilleti 8( Mazimpaka) avvenuto tra il 2013 e il 2014 (Büschlen, 2014; Kieba- cher, 2014; Vigalondo et al., 2014; Kiebacher, 2015) e la conferma di una segnalazione storica (O. pula/zellum

Brunt.; Büschlen, 2016) nel 2015, il numero di specie conosciute in Svizzera è salito a 27, delle quali 22 sono presenti nel Canton Ticino (NISM, 2016).

Nel 2014 avvenne Pimportante scoperta di una specie finora sconosciuta alla scienza (Fig. 1-2) ora descritta e definitivamente conosciuta come On*/zotríc/zum dentatum (Kiebacher Sc Lüth 2016). Il ritrovamento da parte di Michael Lüth e Thomas Kiebacher, ebbe luogo sulla corteccia di un grosso tiglio (ffilía sp.) nella frazione di Olivone del comune di Blenio nel settembre 2014, durante le annuali giornate di studio di Bryolich (So- cietà Svizzera di Briologia e Lichenologia). Il reperto, chiaramente attribuibile al genere Ort/wtric/zum, non cor- rispondeva a nessuna delle specie fin qui conosciute.

Caso vuole che alcune settimane prima T. Kiebacher trovò in Alto Adige (Italia) alcuni esemplari le cui ca- ratteristiche corrispondevano a quelle del reperto di Olivone. Un”approfondita indagine di tutte le specie

(2)

Figura 1: Luogo di sosta lungo la strada che da Olivone porta a Campo Blenio con il tiglio sul quale è stato ritrovato per la prima volta in Ticino On*/zotric/zum dentatum (foto:

M. Lam).

conosciute a livello mondiale eseguita dagli autori del- la nuova specie giungeva alla conclusione che doveva trattarsi di una specie fin qui non nota. La conferma definitiva giungeva da Francisco Lara (Univ. Madrid, ES) e Ricardo Garilleti (Univ. Valencia, ES), specialisti del genere On*/zotric/zum che confermavano il sospetto: si tratta di una specie nuova per la scienza.

Contrariamente ad altri cantoni che ancora mancano di un trattato della Hora regionale. Il Ticino è una zona particolarmente ben studiata dal punto di vista briolo- gico. Già nel 1894 Lucio Mari stilò un primo catalogo dei muschi del Ticino (Mari 1894). Nel 1950 Mario Jäggli pubblicò la prima flora briofitica del cantone (]äggli, 1950). Molti altri briologi studiarono in epo- ca storica la Hora briologica ticinese. Tra loro citiamo Alberto Franzoni, Agostino Daldini, Jules Amann e Fintan Greter (NISM, 2016). Gli erbari di L. Mari, A.

Franzoni e A. Daldini si trovano nel Museo Cantonale di Storia Naturale di Lugano (Lucini, 2011). Nell°am- bito dello studio e dei chiarimenti inerenti O. dentatum, sono stati rivalutati i campioni di specie simili alla ri- cerca di eventuali ritrovamenti finora non conosciuti, con esito negativo.

LOCALITÀ DI RITROVAMENTO DI ORTHOTRICHUIIJ DE.N`1I4TUM T. KIEBACHER & LUTH IN TICINO

(1) Blenio, Olivone, Camperio, 46°31°23.4" N, 8°54°40.3” E, 1200 m s.l.m., albero solitario su una piazzola, sul tronco di Ulmus glabm, 06 Sep 2014, leg. T.

Kiebacher (herb. priv. T. Kiebacher: 670); (2) Blenio, sulla strada tra Olivone e Campo Blenio, 46°31°50.2"

N, 8°55°16.5” E, 1009 m s.l.m., boscaglia, sul tronco di jåzglam regia, 06 Sep 2014, leg. T. Kiebacher (herb.

priv. T. Kiebacher: 681); (3) loc. cit., 46°31°51.7” N, 8°55°33.7" E, 1053 m s.l.m., boscaglia, sul tronco di Fmxinus sp., 06 Sep 2014, leg. T. Kiebacher (herb.

priv. T. Kiebacher: 680); (4) loc. cit., 46°31”53.5” N, 8°55°54.9” E, 1109 m s.l.m., albero solitario su una piazzola, sul tronco di Tília sp., 05 Sep 2014, leg. T.

Kiebacher Sc M. Lüth (herb. priv. T. Kiebacher: 675,

Figura 2: Esemplare secco di Ort/Lotric/zum dentatum sulla corteccia di un noce.

herb. priv. M. Lüth: 8009); (5) Faido, vicino la sta- zione, 46°28”58.2” N, 8°47”29.9” E, 755 m s.l.m., via- le nel paese, sul tronco di Yilia sp., 11 Mar 2015, leg T. Kiebacher (herb. priv. T. Kiebacher: 783); (6) loc.

cit., 46°28”59.0” N, 8°47”29.0” E, 756 m s.l.m., alberi nel cortile di una casa, sul tronco di Yìlia sp., 11 Mar 2015, leg. T. Kiebacher (MAUAM: Brio 4841, LUG:

BRI 0980.9, herb. priv. T. Kiebacher: 782, herb. priv.

A. Bergamini).

DESCRIZIONE MORFOLOGICA

Ort/zotric/mm dentatum è una delle specie più piccole del suo genere e in generale non supera Paltezza di 5 mm (Fig. 3). Le foglie sono erette allo stato secco, patenti se umide, di forma lanceolata e fortemente carenate nella parte superiore e hanno una lunghezza intorno ai 2 rnm.

I margini delle foglie sono ricurvati sulla quasi totalità della lunghezza della lamina, eccetto all”apice, caratte- rizzato da una dentatura molto tipica (Fig. 4).

O. dentatum è una specie autoica, vale a dire con ar- chegoni (organi sessuali femminili) e anteridi (organi sessuali maschili) presenti sulla stessa piantina con la conseguente regolare presenza degli sporofiti.

La seta ha una lunghezza di circa 0.3 mm. La capsula, fortemente costolata è immersa o poco emergente dalle foglie pericheziali, raggiunge gli 1.5 mm di lunghezza.

Gli stomi, carattere tassonomico molto importante nel genere On*/zotric/zum, sono situati in uno strato cellulare inferiore (non superficiale) della capsula. Aperture nel- lo strato superiore della capsula permettono il passag- gio dell”aria verso gli storm (Fig. 5).

Il peristoma è formato da due cerchi, ciascuno com- posto da otto denti. I denti del cerchio esterno (esosto- mio) hanno forma triangolare, sono ricurvi e aderenti all”esotecio. I denti del cerchio interno (endostornio) sono pressoché lineari e ripiegati sopra la bocca della capsula (Fig. 6). La caliptra, una struttura conica for- mata dal gametofito che copre lo sporofito nella sua fase giovanile, ha un colore tipicamente paglierino e porta peli robusti e alquanto papillosi.

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Figura 4: Caratteristica dentatura degli apici fogliari di Ortlzotri- c/zum dentatum.

Figura 6: Immagine di microscopia elettronica a scansione della parte superiore della capsula di Ortlzotríßlzum dentatum. La cap- sula è fortemente costolata, i denti dell°esostornio sono ricurvi mentre quelli delllendostomio sono pressoché lineari e ripiegati sopra la bocca della capsula.

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Figura 3: Habitus in stato secco (a) ' ' e in stato umido di Ori/zotríc/zum dmtalum.

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Figura 5: Stoma sulla capsula di Ort/zotric/zum dmtatum. Gli stomi del subgenere Orthotric/zum (Lewinsky, 1993), del quale fa parte 0. dmtatum, sono immersi. Si trovano in uno strato cellulare in- feriore (non superficiale) della capsula e l”aria li raggiunge attra- verso aperture dello strato superiore.

Il nome “dentatum” della specie fu indotto dalla den- tatura dell°apice delle foglie, molto caratteristica della specie (Fig. 4). Essa può variare da papilloso crenata a denticolata a dentata. Anche se la dentatura può essere occasionalmente scarsa, tutti gli esemplari studiati pre- sentavano alcune foglie nettamente dentate. La denta- tura delle foglie è carattere raro nel genere Ori/zotrir/zum e la sua presenza distingue O. dentatum dalle specie più simili.

DIFFERENZIAZIONE

Tra le specie di Ort/zotric/zum presenti in Svizzera, in generale solo O. sc/zimperi Hammar, O. pumilum Sw. ex anon., O. uittii e O. microcarpum De Not. hanno una grandezza simile a quella di O. dentatum. A volte anche altre specie possono avere dimensioni simili a O. den- tatum (citiamo O. pallem Brid., O. dia,/J/zanum Brid., O.

rogeri Brid., O. .vamicum Gronvall, O. tmellum Brid.). In situazioni particolari O. dentatum può raggiungere il cm d°altezza, ad esempio quando cresce tra altre specie. La dimensione non è dunque criterio di determinazione

(4)

sufficiente. La specie più simile per aspetto generale, grandezza, forma delle foglie, posizione e forma del- le capsule e struttura del peristoma è O. rc/zimpm'. Le differenze morfologiche più evidenti tra le due specie sopra citate sono la caliptra calva in O. .vc/zimpm' e pelosa in O. dentatum (Fig. 7), la carena nella parte superiore delle foglie poco sviluppata in O. rc/:imperi con angolo tra i due lati della lamina allo stato umido in generale

> 90°, < 90° in O. dentatum (Fig. 8), i margini dell'apice delle foglie lisci in O. sc/zimjrm', nettamente dentati in O.

dentatum (Fig. 9). O. pumilum è molto simile a O. rc/zímjven' (Lara Sa Garilleti 2014) e si distingue da O. dmtatum per le stesse caratteristiche che differenziano quest°ultimo da 0. sc/zimjveri. Le capsule in O. jaumilum sono più am- piamente emergenti rispetto a O. dmtatum, la larghezza dei denti di esostomio e endostomio è sirnile mentre in O. dentatumi denti dell”endostomio sono nettamente più corti di quelli dell°esostomio.

0. vitii e O. microcarjium sono facihnente distinguibili da 0. dentatum. O. z/ittii per gli apici fogliari ialini formati da cellule elongate assenti in O. dentatum e O. microcar- pum per avere i margini delle foglie piani, ricurvi in O.

dentatum.

DISTRIBUZIONE

I ritrovamenti di Ort/zotn'c/zum dentatum sono per ora li- mitati all'arco alpino, nella Svizzera orientale e nell°I- talia settentrionale. In Svizzera i ritrovamenti hanno avuto luogo nei Cantoni Appenzello esterno (comune di Gais) e Ticino (comune di Faido in Valle Leventina e di Blenio in Valle di Blenio con 4 ritrovamenti in punti diversi; Fig. 10). In Italia la nuova specie è stata trovata in numerose località dell'Alto Adige (Valle dell°Isarco, Valle di Sarentino e Val Pusteria (Kiebacher 8< Lüth 2016)

ECOLOGIA E HABITAT

Le località dei ritrovamenti di O. dentatum si trovano in zona montana delle Alpi, tra 528 e 1340 m s.l.m.

caratterizzate da clima temperato. Le località più meri- dionali sono influenzate da clima submediterraneo. O.

dentatum sembra evitare i luoghi più caldi situati a basse quote nelle Alpi meridionali (ad esempio, nessun ritro- vamento ebbe luogo a Biasca, Camorino o Lugano).

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Figura 7: Caliptra pelosa di On*/Lotric/zum dentatum (a) e caliptra nuda di 0. rc/Limjøeri

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Figura 8: Sezione trasversale della parte superiore di una foglia di Ori/Lotric/zum dentatum (a), e O. rc/zimperi (foto O. dentatum: M.

Lüth, foto O. Jc/zimjieri: A. Büschlen).

Per contro in luoghi caratterizzati da clima montano con temperature più basse come ad esempio nel comu- ne di Faido, la specie è relativamente frequente.

Come la maggior parte delle specie del genere Ort/wm- chum, O. dentatum è un muschio epifitico che preferisce ambienti aperti e ben illuminati, sulla corteccia di di- verse specie decidue dove sembra preferire condizioni eutrofiche. Predilige tiglio (filia sp.) e noce (ƒzglam re- le cui cortecce sono caratterizzate da un alto conte- nuto di sostanze nutrienti (Barkman 1958). Inoltre O.

dentatum è frequentemente presente in ambienti urbani dove le immissioni di sostanze nutrienti sono spesso più elevate. Con sguardo sinecologico si constata che 0. sc/zimjøm', la specie più vicina, è la più frequentemente associata a O. dentatum. Altre specie a volte associate con 0. dentatum sono O. diaj;/umum, ]\§1/zolmiella obtusyålia (Brid.) I-Iohnen 8( E. Warncke e Synt†”íc/zia jmjøíllosa (VVil- son) Jur. Less.

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Figura 9: Apici fogliari di Orthotriclzum dentatum (a) e O. sc/:imperi (b) (foto: a: M. Lüth, foto b: A. Büschlen).

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Figura 10: Distribuzione conosciuta di Ort/zotric/zum dentatum in Ticino. pixmaps© 2016 swisstopo (5704 000 000).

VULNERABILITÀ E CONSERVAZIONE Allo stato attuale delle conoscenze è lecito considerare

Ort/zotric/zum dmtatum un endemismo alpino e di rifles- so le nazioni in cui cresce O. dentatum hanno un”alta responsabilità per questa specie. In molti luoghi dove 0. dmtatum è stato trovato, esso non è rarissimo, vale a dire che quando la specie è presente su un albero la si riscontra anche su alberi nelle vicinanze, pur non essendo quasi mai abbondante. Nella maggior parte dei casi si trovano solo pochi esemplari allIinterno di associazioni formate principalmente da altre specie del genere. Ort/zotric/zum dentatum ha un°elevata necessità di luce e conseguentemente lo si trova spesso su alberi solitari che non di rado si trovano in ambienti agricoli che risultano così essere habitat importanti per la spe- cie e quindi meritevoli di protezione.

Considerata la presupposta sensibilità alle temperature elevate, è probabile che i cambiamenti climatici in atto abbiano un impatto negativo sulla specie con conse- guente riduzione dellIarea in cui O. dmtatum è presente.

Per una valutazione consolidata della vulnerabilità del- la specie è in ogni caso necessario disporre di ulteriori informazioni sull'ecologia e la distribuzione. E assai probabile che O. dentatum sia presente anche in altre località sia nel Cantone Ticino che in altre regioni delle Alpi.

RINGRAZIAMENTI

Il mio grazie va al Museo cantonale di storia naturale di Lugano con il Direttore Filippo Rampazzi e Nicola Schönenberger per il finanziamento del presente arti- colo; Cristina e Alberto Spinelli e Simone Prospero per

la correzione ed i commenti del manoscritto; Alberto Spinelli in più per lIaiuto nellIacquisizione di fondi per la descrizione di 0. deníaíum; Michael Lüth e Arnold Büschlen per le immagini; Lara Lucini e Sofia Mangili per lIassistenza con i campioni di Ort/zoíric/lum della col- lezione del Museo cantonale di storia naturale di Lu- gano; Francisco Lara e Ricardo Garilleti per lIesame di un campione di O. dentatum; Sandra Gurzeler per il suo aiuto con i disegni; il Center for Microscopy and Ima- ge Analysis dell' Università di Zurigo per l”assistenza con le immagini al microscopio elettronico e la Stiftung zur Förderung der Pflanzenkenntnis (Basilea), la Socie- tà ticinese di Scienze naturali STSN, la Schweizerische Botanische Gesellschaft SBG e il Museo di Scienze Na- turali Alto Adige (Bolzano, I) per il supporto finanzia- rio della descrizione.

Questo articolo è in parte tratto da un articolo pubbli- cato in_]ournal of Bryology, 18.8.2016, British Bryolo- gical Society, consultabile online al sito www.tandfonli- ne.com/10.1080/03736687.2016.1186858.

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