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Fare il pieno con il solare: l’ideale per auto elettriche.

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Largo al verde

Come molte famiglie svizzere, gli Allemand hanno rimodernato la loro casa anche dal punto di vista energetico. Da imitare!

Architettura: i moduli fotovoltaici creano nuove facciate.

Fare il pieno con il solare: l’ideale per auto elettriche.

Scottante: i Tschopp contribuiscono alla rinas- cita delle stufe a legna.

Tetti da sogno: le piante contro il cambiamento climatico.

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Il nostro impegno Unser Engagement: unsere Zukunft. : il nostro futuro.

Ottobre 2017 – Il programma del Consiglio federale per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili · svizzeraenergia.ch

per i proprietari immobiliari

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OTTOBRE 2017

Il nostro impegno:il nostro futuro.

Con Adora fare il bucato diventa un piacere.

V-ZUG vi facilita la vita con soluzioni semplici e individuali, ad esempio per prendervi cura della biancheria. Adora SLQ WP è silenziosissima quando lava e in più è la prima a poter vantare la tecnologia a pompa di calore ecologica e la novità mondiale della lisciatura a vapore, grazie alla quale stirare ormai è praticamente superfluo. Così prendersi cura della biancheria è un vero passatempo: vzug.com

V-ZUG SA, ZUGORAMA Bellinzona, Viale Portone 3, 6500 Bellinzona

Editoriale Indice

Fate qualcosa

per voi stessi e per il clima

S

ulla lingua del grande ghiacciaio dell’Alet- sch ci sono 150 milioni di metri cubi di pietre ormai instabili a causa del ritiro dei ghiacciai; ogni anno il pendio del Moosfluh si sposta di parecchi metri, con enorme rischio di frane. Al Pizzo Cengalo i milioni di metri cubi di roccia precipitati il 23 agosto di quest’anno in una pericolosa colata detritica nella Val Bondasca fino al villaggio di Bondo erano «solo» 3, eppure i danni sono stati ingenti ed è stato necessario evacuare la gente del posto. Questa storia, in particolare, ha scosso la Svizzera: qualcuno si è anche chiesto se questi eventi drammatici in futuro saranno all’or- dine del giorno sulle nostre Alpi.

Benché non sia stato possibile accertare in modo definitivo se sia stato lo scongelamento del perma- frost – come conseguenza del cambiamento clima tico – a causare la frana di Bondo, il ritiro del ghiacciaio è sicuramente dovuto al riscaldamento climatico.

E con il riscaldamento climatico in futuro saranno all’ordine del giorno anche le lunghe ondate di calore estivo che abbiamo già vissuto nel 2003 e nel 2015, ma anche quest’anno. Una bella sfida per anziani e malati: come mostrano le statistiche, infatti, nell’estate del 2015 in Svizzera si sono regi- strati più decessi dovuti a temperature elevate che a incidenti stradali.

Dobbiamo nascondere la testa nella sabbia di fronte a queste cupe previsioni? No di certo. Abbia- mo diversi strumenti con cui contribuire a stabiliz- zare il clima e migliorare il nostro personale bilancio di CO2. Si parte da piccole cose – come andare al lavoro con i mezzi pubblici invece che in auto una volta in più ogni settimana – fino ad arrivare a prov- vedimenti che riducono in modo generale e sosteni-

PIÙ EFFICIENZA 11

Sostituire gli impianti di riscaldamento domestici: con il nuovo modulo di sistema per pompe di calore si risparmiano tempo, denaro, energia e stress.

FUOCO A VOLONTÀ 13

Fonti di calore sostenibile: producendo pellet in legno senza nessuna emissione di CO2 a partire dalla segatura si eliminano gli sprechi.

UN OCCHIO AL FUTURO 16

Innovazione e ricerca: nuove forme di produzione di energia e possibili modifiche al nostro sistema di mobilità futuro.

ENERGYDAY 25

Piccoli gesti, grandi risultati: l’energyday del 28 ottobre 2017 permette di imparare – e guadagnare – dall’efficienza energetica nell’economia domestica.

BEN CARICATE 29

Batterie domestiche: l’avvento delle batterie a energia solare per la casa e l’atteggiamento critico precedente al loro acquisto.

VOCI DI CITTÀ 2

Sostenibile e social: la nuova mobilità del servizio di consegna a domicilio con e-bike di Soletta convince rivenditori al dettaglio e clienti.

VOCI URBANE 6

Un quintetto efficace: attualmente in Svizzera sono in funzione cinque aree a 2000 Watt. I cittadini raccontano la loro quotidianità nei quartieri verdi del futuro.

Speciale Comuni

Foto in copertina: Gerry Nitsch, Philipp Koch

Da più di dieci anni con questo giornale SvizzeraEnergia offre ai proprietari di immobili informazioni utili e interessanti su temi come mantenimento e rinnovamento di immobili, efficienza energetica e po- tenziale di risparmio, energie rinnovabili, nuove tecnologie e mobilità. Ci rivolgiamo a voi, lettori e lettrici, per orientare in modo più specifico i nostri interventi alle vostre esigenze: cosa vi piace di questa pubbli- cazione? Quali sono le vostre aspettative e i vostri desideri? Basta poco tempo per partecipare al nostro sondaggio online e con un po’ di fortuna potrete vincere una splendida bici elettrica.

www.svizzeraenergia.ch/sondaggio-lettori

Sondaggio

bile il nostro consumo di energia fossile. I proprieta- ri di case e appartamenti partono certamente dalla prima fila: per il parco immobili, infatti, il potenziale di risparmio energetico è immenso ed è possibile sfruttare o addirittura produrre energie rinnovabili.

«Attivarsi per il clima deve risultare vantaggio- so anche per me» direte voi. E come darvi torto?

In fin dei conti siete voi a mettere mano al porta fogli per sostituire vecchi impianti di riscaldamento a olio combustibile o gas, per isolare il tetto o anche per installare impianti fotovoltaici. Con questa pubblicazione vogliamo mostrarvi i vantaggi eco- nomici e di comfort abitativo che derivano dalla moder nizzazione della vostra abitazione. E vi indi- chiamo il possibile Masterplan del vostro perso nale progetto climatico.

Un ultimo pensiero: forse noi cittadini del mondo riusciremo a rallentare il riscaldamento climatico, ma sarà impossibile impedirlo completamente. Faremmo quindi meglio ad adeguarci alle conseguenze che questo prevede. Ancora una volta, i proprietari di im- mobili hanno un ruolo di primo piano, come potrete leggere nelle prossime pagine. Buona lettura!

Svizzera Energia

SvizzeraEnergia, programma creato nel 1991 dal Consiglio federale e diretto dall’Ufficio fede- rale dell’energia, unisce provvedimenti su base volontaria per la riorganizzazione del panorama energetico svizzero. Per promuovere conoscenze e competenze in campi quali efficienza energe- tica, energie rinnovabili e mobilità sostenibile, il programma realizza consulenze e campagne di informazione rivolte soprattutto ai proprietari di immobili, ma anche progetti di formazione e perfezionamento del personale specializzato.

Svolge inoltre test di mercato per le idee più in- novative e fornisce garanzie di qualità. Nel 2016, con i suoi 450 partner pubblici e privati, SvizzeraEnergia ha realizzato circa 500 progetti.

Patrick Kutschera

Capo del servizio SvizzeraEnergia

vincete una Partecipate e-Bike e

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4 Ammodernare edifici

OTTOBRE 2017 OTTOBRE 2017

Ammodernare edifici 5

Il nostro impegno:il nostro futuro.

Il nostro impegno:il nostro futuro.

 Continua a pagina 6

T

utto è cominciato con un paio di gocce di pioggia. Non sono però finite come sempre nel giardino della casa unifami- liare degli Allemand, bensì sul tavolo del soggiorno, mentre cenavano tutti insieme. Di una cosa si sono resi conto subito: il tetto di quell’edificio degli anni Settanta aveva vissuto momenti miglio- ri. Quello che Marcel Allemand presen- tiva da tempo è diventato di colpo real- tà: non poteva più rimandare la ristrut- turazione della sua casa di Möriken AG, dove il 47enne vive con sua moglie Claudia (44) e il figlio Nik (7).

Quasi lo stesso succede a molti proprietari di case. Le preoccupazioni per la sporcizia, lo stress e gli elevati costi sono così grandi che si rimanda, si rinvia o si dimentica persino di ese- guire l’ammodernamento. «Un errore», Marcel Allemand ne è oggi convinto,

«ristrutturare la casa comporta perlopiù vantaggi, bisogna solo pianificare i lavori accuratamente e con tempo.»

Proprio ciò che hanno fatto gli Alle- mand dopo il messaggio, per così dire, caduto dal cielo nel 2015.

Due anni dopo, seduti in terrazza a 30 gradi sotto un sole splendente, i coniugi parlano con soddisfazione della nuova vecchia casa, che ha già subito notevoli trasformazioni. «Sin dall’inizio è stato chiaro: i lavori poteva- no essere solo mirati al futuro e ponde- rati sul piano energetico» dice Marcel Allemand, COO di uno dei più grandi portali immobiliari in Svizzera.

Retrospettiva: ricercando su internet soluzioni sostenibili per l’ammoderna- mento, gli Allemand si sono imbattuti in Martin Burger. Un sei al lotto. Anche questo architetto vive a Möriken e conosce perfettamente i progetti di modernizzazione basati sull’efficienza energetica. In qualità di esperto certifi- cato per l’allestimento di CECE (Certifi- cato Energetico Cantonale degli Edifici) ha innanzitutto esaminato accurata- mente l’edificio secondo le prescrizioni CECE, norme standard in tutta la Svizzera.

Ha così appurato il grado di efficienza energetica dell’involucro e il fabbisogno di energia per riscaldamento, acqua calda, illuminazione e per tutti i disposi- tivi elettrici. Il CECE ha anche mostrato

della cantina e la sostituzione del riscal- damento a gasolio con una pompa di calore. «Alcune cose erano scontate»

dice Allemand. «Se ad esempio si rico- struisce il tetto, perché farlo ancora con tegole? Al loro posto si possono instal- lare moduli fotovoltaici dando così un ulteriore apporto all’ambiente.»

Prima di sottoporre una casa a una cura di ringiovanimento di questo tipo occorre però chiarire alcune cose. Ad esempio: l’ammodernamento dovrà

AMMODERNARE Chi pianifica con cura l’ammodernamento di un edificio, richiede l’intervento di un esperto in misure energetiche e esegue i lavori in diverse fasi, gode di molti vantaggi. La famiglia Allemand ha scelto questa strada e ha solo opinioni positive.

Di Alice Massen (testo) e Gerry Nitsch (foto)

Cos’è un CECE?

Conoscerete senz’altro le etichette energetiche con barre colorate che da verde passano a giallo e infine a ros­

so. Indicano a colpo d’occhio il grado di efficienza energetica di prodotti come elettrodomestici, lampadine, TV, auto e pneumatici.

Il Certificato Energetico Cantonale degli Edifici (CECE) è uno strumento simile per l’edilizia. Questo documento segue una procedura di valutazione omogenea per tutta la Svizzera ed è rilasciato da un esperto CECE certifi­

cato. Il CECE indica l’efficienza globale dell’involucro e dell’impiantistica con una rappresentazione grafica a barre delle classi energetiche, in cui la for­

bice va dalla classe più alta A (verde scuro) a quella più bassa G (rosso scuro). Include inoltre altre descrizioni dettagliate dell’edificio e dell’impian­

tistica, e riporta i dati di consumo e possibili misure di miglioramento.

Il CECE Plus completa il CECE con un rapporto dettagliato di consulenza. Illu­

stra varianti di ammodernamento che possono non solo dare un nuovo volto a una vecchia casa, ma anche elevare la classe di efficienza. Assolutamente utile, perché un ammodernamento energetico aumenta il comfort e riduce le spese di riscaldamento, acqua calda ed eventualmente anche di corrente.

Nei risanamenti medi e grandi di un involucro il CECE Plus è una condizione per l’erogazione di sovvenzioni del Pro­

gramma Edifici. Molti Cantoni aiutano ad allestire un CECE Plus con una sovvenzione. www.cece.ch

la qualità della casa in rapporto alla media e ha suggerito delle migliorie.

«La nostra casa era a dir poco un disastro», dice Marcel Allemand. In altre parole: sulla scala CECE arrivava appe- na alla E, oggi è invece una A, il massi- mo! «Senza la consulenza e l’aiuto di uno specialista non avremmo innanzitutto saputo quanto si può fare adottando le misure giuste e inoltre non le avremmo mai potute attuare con tanta serenità», dicono gli Allemand. Infatti: oltre alle

perdite del tetto e all’isolamento caren- te, anche le finestre dopo quarant’anni non svolgevano più la loro funzione e il poco sostenibile riscaldamento a gaso- lio doveva ormai andare in pensione.

«Gli amici che venivano a cena da noi ci chiedevano regolarmente se c'era una finestra aperta», dice Claudia Allemand, responsabile del personale. «In effetti c’era sempre corrente in tutta la casa.»

Alla fine del 2015 finalmente il via:

con il CECE Plus ampliato e sulla scor-

ta delle richieste e delle preferenze della famiglia, Martin Burger ha elabo- rato tre diversi progetti di ammoderna- mento. «Lo sanno in pochi: la maggior parte dei Cantoni promuove persino finanziariamente l’allestimento di un CECE», spiega il giovane architetto, anche lui seduto in giardino in questo pomeriggio di sole. «Le spese per le analisi tecnico-energetiche e i proget- ti energetici si possono inoltre detrar- re dalle tasse.»

Gli Allemand hanno scelto la giusta via di mezzo tra le varianti proposte dallo specialista. Più esattamente l’isolamento del tetto, un impianto fo- tovoltaico integrato per avere corrente verde autoprodotta, nuove finestre con triplo vetro, l’isolamento del soffitto

calore in base al nuovo fabbisogno della casa, ridotto grazie all’isolamento.

Ma non è snervante la presenza con- tinua di muratori in casa? Claudia Alle- mand fa cenno di no: «Per noi va bene così.» In fin dei conti hanno distribuito l’investimento nell’arco di tre anni, con- veniente sotto il profilo fiscale. Inoltre, hanno potuto vivere nella casa per tutto il periodo. E cambiare prima il riscalda- mento non valeva la pena, perché nel 2016 la cisterna era ancora piena. Bur-

ger aggiunge: «Sono questi gli aspetti da analizzare in ogni singolo caso per poi pianificare bene le fasi dell’ammoder- namento. Oltre a fungere da consulenti, siamo anche il punto di collegamento fra i committenti e l’impresa.»

Già con le nuove finestre e il tetto gli Allemand provano una sensazione nuova. «Non c’è paragone», su questo sono d'accordo. Di colpo è stato possibi-

«Senza il nostro esperto CECE

non sarebbe andato tutto così

bene.»

Trasformare case vecchie in nuovi gioielli

avvenire gradualmente o in un unico in- tervento? Che incentivi offre il Cantone di domicilio per il risanamento energe- tico (vedi riquadro Programma Edifici a pagina 6)? Ci sono possibilità di finan- ziamento? Ci sono aspetti da chiarire con il Comune e con i vicini? «Proprio per questo è importantissimo comin- ciare la pianificazione per tempo. Più si definiscono tutti questi aspetti e più tranquilla e conveniente sarà anche la ristrutturazione», spiega Burger.

Nella primavera del 2016, circa sei mesi dopo il primo incontro con l’archi- tetto Burger, gli Allemand erano già uffi- cialmente committenti. Hanno deciso di suddividere la trasformazione in due fasi, cominciando con l’involucro, il tet- to e le finestre. Alla fine dell’estate han- no proseguito i lavori sostituendo il ri- scaldamento a gasolio con una pompa di calore e isolando il soffitto della can- tina. Una procedura ben pensata, perché è stato possibile scegliere la pompa di Le nuove finestre a triplo vetro creano una nuova sensazione e

riducono le spese di riscaldamento degli Allemand.

Con un migliore isolamento del tetto la temperatura è piacevole in tutta la casa. L’impianto fotovoltaico produce inoltre corrente.

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6 Ammodernare edifici

OTTOBRE 2017

Il nostro impegno:il nostro futuro.

Da ieri a domani: alla fine di quest’anno, Swisscom compie un passo decisivo verso il futuro con il passaggio graduale dalla rete telefonica analogica a quella digitale. Che l’addio all’analogico non sarà doloroso è evidente:

la nuova telefonia IP, detta anche telefonia Voice over IP (VoIP), trasmette i colloqui telefonici a livello digitale.

La trasmissione in pacchetti digitali di dati non è solo molto più efficiente ma offre anche un’acustica migliorata grazie alla qualità High Definition della riproduzione.

Panasonic partecipa a questo trend innovativo, presentando ben tre telefoni IP di massimo livello: oltre alla loro compa- tibilità1con i router Swisscom, questi modelli supportano anche le importanti funzioni di telefonia di molti router FRITZ!-Box1, quali l’accesso rapido ai contatti telefonici e la visualizzazione delle chiamate.

KX-TGQ400

Geniale, quello che entra in casa oggi.

Acustica chiara e brillante La qualità HD rende le conversazioni telefoniche naturali come non mai Visualizzazione delle chiamate (CLIP)2 Visualizzazione del numero di telefono e del nome della chiamata in arrivo Chiamate Multi Line2 Un solo apparecchio mobile per utilizzare due numeri di telefono Assenza assoluta di radiazioni

In modalità Eco-Plus viene interrotta la trasmissione delle radiazioni dell’ap- parecchio (in modalità Standby)

Posizionamento flessibile senza stazione di base Grazie alla classica stazi- one di base integrata nel router, basta un semplice sostegno per il caricamento

Voice over IP

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1 Router deve soddisfare almeno i requisiti CAT-IQ-2.0. Per i router Swisscom e Fritz!-Box (FRITZ!OS 6.69 o successivi) controllare la compatibilità sul sito Panasonic.

2 Deve essere supportato dal provider.

Ulteriori informazioni sulla telefonia IP senza fili si trovano sul sito Panasonic: www.panasonic.ch

Passi alla telefonia del futuro con Panasonic

Sfrutti anche Lei i vantaggi della telefonia digitale

Apriamoci al solare.

Solare.SvizzeraEnergia.ch

le abbassare il riscaldamento, sotto il tetto la temperatura era la stessa della sala da pranzo e in cantina il contatore della corrente autoprodotta girava felice e contento. Ma all’arrivo della prima bolletta dopo la ristrutturazione vivono un attimo di panico: niente risparmio?

Marcel ride: «L’importo della fattura era un accredito! Ci hanno davvero restitui- to dei soldi. Una sensazione fantastica.».

Ovviamente: in futuro la pompa di calore incrementerà un po’ il consumo energetico, soprattutto d’inverno. Però è molto più efficiente ed ecologica di un riscaldamento a gasolio ed è alimentata in buona misura dalla corrente verde del loro impianto fotovoltaico. Ma è impor- tante soprattutto che a seguito dell’am- modernamento il fabbisogno comples- sivo della casa si sia ridotto di due terzi.

Un bilancio che si nota anche nel porta- foglio. Con l’ammodernamento cresce anche il valore dell’immobile. «Non si può quantificare direttamente, ma non va dimenticato il valore non monetario, cioè l’incremento della qualità abitativa e della vita», afferma Martin Burger, visibilmente contento del suo progetto, in corso ormai da quasi due anni.

E il giovane architetto può davvero andarne fiero. L’immobile della fami- glia, adagiato fra verdi prati e avvolto dall’atmosfera del paesino, è migliora- to anche esteticamente. Il fascino degli anni Settanta è stato adattato e riletto in chiave moderna e ciò malgrado si inserisce perfettamente nell’ambiente di campagna. «A molti preoccupano le ripercussioni estetiche. Ma il risultato è stato l’esatto contrario. La casa è anco- ra più bella di prima», dice Claudia Allemand entusiasta.

Dopo l’installazione del sistema di pompa di calore gli Allemand si con- cedono per il momento una pausa.

Ma Marcel Allemand pensa già a prose- guire i lavori: «Per adesso immettiamo la

 Continua da pagina 5

Rimettete in sesto la

vostra casa, anche sul piano energetico. Adesso conviene particolarmente: alla cassa del Programma Edifici non mancano certo i fondi.

Come ottenere sovvenzioni dal Cantone

Gli incentivi del Cantone

Spetta ai Cantoni distribuire le sovvenzio- ni del Programma Edifici, i cui fondi sono alimentati dalla tassa sul CO2. A seconda dell’ammontare dei fondi cantonali, la loro quota di partecipazione al fondo na- zionale può variare. Le condizioni e i con- tributi di sovvenzione possono quindi es- sere diversi in ogni Cantone. Conviene dunque informarsi per tempo sugli incen- tivi del proprio Cantone.

Richiedere sovvenzioni

Siete proprietari e volete ad es. sostituire le finestre, ristrutturare il tetto, dare un nuovo intonaco alla facciata ormai grigia e screpolata o cambiare il riscaldamento?

E per farlo volete richiedere una sovven- zione? Ecco come procedere:

 Rivolgetevi al vostro servizio cantonale dell’energia o centro regionale di consu- lenza energetica della vostra località e informatevi sulle misure e sulle condizioni per poter richiedere sovvenzioni e sulla procedura da seguire.

 Avvaletevi della consulenza di uno specialista, ad esempio un esperto CECE ed elaborate con lui un progetto di am- modernamento per il risanamento, in

diverse fasi o in un intervento globale (v. anche riquadro a pag. 5)

 Presentate in ogni caso la richiesta di sovvenzione prima dell’inizio dei lavori e rispettando la forma richiesta dal Cantone.

 Procedete all’esecuzione delle misure.

Requisiti qualitativi

Per determinate sovvenzioni, in alcuni Cantoni si applicano in certi casi dei requisiti qualitativi speciali:

 Pompe di calore: gli impianti devono essere fabbricati secondo il modulo di sistema per pompe di calore (PDCMS).

È un certificato creato da SvizzeraEnergia con le associazioni professionali e del settore che accerta che l’impianto di pompa di calore fornito al cliente è stato progettato e realizzato secondo i migliori standard (v. anche pagg. 11 e 12), www.pdc-modulo-sistema.ch

 Collettori solari (per energia solare ter- mica o acqua calda): le sovvenzioni sono concesse solo per impianti solari termici con «garanzia di prestazione validata»

(GPV) di SvizzeraEnergia e Swissolar. Que- sta garanzia certifica la progettazione, il montaggio e il funzionamento di impianti sicuri al passo con la tecnologia moderna.

Maggiori informazioni: www.qm-solar.ch

 Potrete trovare un calcolatore di incen- tivi per impianti solari termici al sito www.listacollettori.ch

 Riscaldamenti a legna: per gli impi anti con una potenza superiore a 70 kW va dimostrato l’impiego integrale di QM Holz heizwerke. Con questo sistema di gestione della qualità si può definire con precisione la grandezza dell’impianto e assicurarne l’efficienza energetica.

www.qmholzheizwerke.ch

 I riscaldamenti a legna con trucioli e automatici fino a 70 kW di potenza de- vono avere il marchio di qualità per riscal- damenti a legna di Energia legno Svizzera.

Questo certificato attesta il soddisfaci- mento di elevati requisiti energetici, di igiene dell’aria e di sicurezza tecnica.

www.energia-legno.ch > Sull’energia dal legno > Assicurazione qualità

 CECE Plus: il Certificato Energetico Cantonale degli Edifici (CECE) indica il grado di efficienza energetica dell’invo- lucro e la quantità di energia richiesta dall’edificio. Con il CECE Plus un esperto CECE definisce inoltre le misure di am- modernamento energetico e ne stima i costi. Il CECE Plus si applica soprattutto

come condizione per la sovvenzione per isolamenti termici di facciate, tetti, pareti e pavimenti a contatto con il terreno.

www.cece.ch

 Garanzia di prestazione per l’impianti- stica: SvizzeraEnergia, suissetec e Miner- gie forniscono delle guide che saranno d’aiuto ad aziende di installazione, pro- gettazione e a studi d’architettura. Que- ste consentono di pianificare, definire, realizzare e collaudare installazioni do- mestiche (pompe di calore, riscaldamen- ti a legna, riscaldamenti a gas e a gaso- lio, collettori solari, aerazione controllata e pompe di circolazione). Con il modulo

«Garanzia di prestazione per l’impiantis- tica» gli installatori, i progettisti e gli architetti si rendono garanti della qualità degli impianti. Anche le garanzie di pre- stazioni rientrano talvolta fra le condizio- ni speciali per l’ottenimento di sovven- zioni dal Programma Edifici. Per maggiori informazioni: www.svizzeraenergia.ch/

page/it-ch/garanzie-di-prestazioni- per-l-impiantistica

Maggiori informazioni:

www.ilprogrammaedifici.ch Le case svizzere sono in genere costruzioni

solide. Non significa però che abbiano una vita utile illimitata. Con un’accurata manu- tenzione e delle misure mirate di ammoder- namento, questa si può però allungare di molto. E se si coglie l’occasione anche per incrementare l’efficienza energetica dell’in- volucro e dell’impiantistica e si passa a energie rinnovabili, il risultato si moltiplica per tre: l’immobile acquisisce ulteriore comfort e attrattiva di mercato, i proprietari risparmiano in futuro notevoli spese e oltretutto beneficiano di sovvenzioni del Programma Edifici.

corrente in esubero dell’impianto foto- voltaico nella rete pubblica, mi piace- rebbe però anche accumularla nell’edi- ficio. Vedremo se varrà la pena installa- re una batteria domestica.»

È possibile che risparmiare energia sia persino divertente? «Assolutamente sì! È una bella sensazione. Oltretutto con risorse non eccessive abbiamo ottenuto davvero tanto e risparmiamo molto», si compiace Claudia Allemand. E il figlio Nik aggiunge con un sorrisino: «Io lo rifarei subito». Non c’è da stupirsi: con l’isolamento del tetto il bimbo di sette anni ha ora una stanza da gioco oltre a quella da letto. Perché finalmente anche lì il clima è piacevole tutto l’anno. Un altro punto a favore dell’ammodernamento.

Maggiori informazioni sul tema «Pianificare l’ammodernamento di un edificio» sono disponibili su www.ilprogrammaedifici.ch

> Pianificate ora!

Concorso

In palio

500.–

Prima e dopo: a rinnovamento ultimato, la casa degli Allemands è anche più bella esteticamente.

 svizzeraenergia.ch/

concorso-cece

Partecipate! F ra tutti i par tecipanti estrar remo a sorte 100 vincitori di 500 franchi per una consulenza completa con il CECE Plus.

Tutte le informazioni e il modulo con la domanda del concorso su www.svizzeraenergia.ch/concor

so-cece

Weltneuheit OptiTime:

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Seit der ersten Stunde sind die Adora Waschmaschinen Inbegriff hoher Funktionalität, Qualität und

Nachhaltigkeit. Von Generation zu Generation ist es den Entwicklern und Ingenieuren von V-ZUG gelungen, die Geräte mit ihrem Gespür für Trends zu perfektionieren sowie den modernen Bedürfnissen anzupassen.

Die aktuellste Innovation heisst OptiTime – eine intelligente Startaufschubfunktion, die dabei hilft, noch sparsamer zu waschen. Das gewohnte Programm wird ausgewählt und mit OptiTime die gewünschte

Programmendzeit eingestellt. Eine normale Startaufschubfunktion startet das Programm erst wenn nötig, damit die Wäsche zur gewünschten Zeit fertig wird. OptiTime hingegen startet das Programm schon früher und nutzt automatisch die zur Verfügung stehende Zeit, um möglichst viel Energie und Wasser zu sparen – mit demselben Waschergebnis wie beim normalen Programm.

Gerne beraten wir Sie persönlich in unserer Ausstellung:

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Novità mondiale OptiTime: lavare come sempre, risparmiando di più

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8 Ecologia

OTTOBRE 2017 OTTOBRE 2017

Ecologia 9

Il nostro impegno:il nostro futuro.

Il nostro impegno:il nostro futuro.

F

ra le ninfee e i fili d’erba sfrec­

ciano delle sfavillanti luci color turchese. Osservandole meglio si rivelano essere delle libellule della specie coenagrion. Fritz Wassmann ne è entusiasta: «Proprio quello che volevamo» dice segnalando una vespa rara attaccata a un filo d’erba,

«promuovere la biodiversità». Ciò che più stupisce è che vi sia riuscito sul tetto della fabbrica di Contec, azienda specializzata in guarnizioni di caucciù e soluzioni di sistemi di tetti piani.

Wassmann è un pioniere e creatore, ferreo sostenitore di spazi verdi su tetti e facciate: una questione che acquisisce importanza con il cambiamento clima­

tico, soprattutto nelle città, dove la densità delle edificazioni, le superfici chiuse, il calore residuo e gli inquinanti atmosferici creano in estate vere e pro­

prie capsule di calore. La Confedera­

zione e i Cantoni intendono quindi pro­

muovere anche la creazione di spazi verdi sui tetti con normative più severe per nuove costruzioni e risanamenti. Giu­

stamente, come dice il garden designer Wassmann: «Dobbiamo restituire alla natura ciò che otteniamo da lei». Il tetto verde di Contec a Uetendorf rappresenta per il membro della direzione dell’Asso­

ciazione svizzera per l’inverdimento degli edifici (SFG) un esempio riuscito di come si possano coniugare con armonia e sostenibilità gli interessi di commit tenti, ecologia e architettura dei giardini.

Nel 2000, alla ricerca di un esperto che potesse creare una zona verde sul tetto della nuova fabbrica, il proprieta­

rio di Contec Erwin Gyger ha conosciu­

to Fritz Wassmann. Sotto la sua abile guida è nata un’oasi verde che migliora anche l’ambiente di lavoro dei collabo­

ratori che pranzano all’ombra delle pergole su cui si arrampica il glicine o sotto il tendone nelle giornate di sole. Si sente il gorgogliare di una fontana, ogni tanto si organizza un barbecue, o qual­

che festa. Ma il progetto dimostra inoltre che i giardini e le zone verdi sui tetti non rappresentano un problema tecnico.

«Per fortuna negli ultimi anni è ve­

nuto meno lo scetticismo nei confronti di queste aree verdi», dice Erwin Gyger, che segue il processo da oltre 25 anni.

Per lungo tempo è persistito il pregiudi­

zio di presunti danni che avrebbero arrecato alla casa le aree verdi sui tetti piani, che sono la condizione ideale per questi giardini. Mentre la realtà è l’esatto contrario, spiega Wassmann.

«Gli spazi verdi sui tetti prevengono i danni causati dal calore e dal freddo e raggiungono dai 40 ai 50 anni, il doppio della vita normale dei tetti senza giardi­

no.» E non è tutto: riducono la quantità di acqua di scarico, accumulano calore e fungono da isolante, con conseguenti effetti positivi sui costi di manutenzione.

tetto (tetto verde intensivo) alla coper­

tura estensiva con piante particolar­

mente robuste e poco esigenti come l’erba o le succulente. Per Wassmann la scelta della variante dipende dalla priorità e dai desideri personali: «Un tetto verde intensivo richiede la stessa cura di un giardino, quello estensivo non

è infiltrata nel sostrato, che costituisce la base per le piante, prima di evaporare. «I tetti con vegetazione possono trattene­

re fra il 50 e l’80 % della precipitazione, che in questo modo rievapora e rinfre­

sca il tetto», spiega Wassmann. Ma le super fici coperte di piante, ad esempio di erica e ginestra, non hanno solo un ef­

richiede invece quasi nulla». Il tetto verde di Contec cresce ad es. grazie alla cura e all’esperienza di una giar­

diniera, con la supervisione di Kaori Wassmann­Tagigawa.

Il vantaggio tecnico ed ecologico di un tetto verde si può constatare facil­

mente. Ha appena piovuto, ma l’acqua si

Tetto piano da sogno

TETTI VERDI Su 400 milioni di m 2 di tetti svizzeri si potrebbero creare spazi verdi. Per proteggersi dalle ondate di calore, sfruttarli come aree di relax e allungare la vita utile dei tetti. Una visita al giardino sul tetto della società Contec di Uetendorf (Berna) mostra come è possibile.

Di Birgitta Willmann (testo) e Gerry Nitsch (foto)

fetto rinfrescante, si legano anche alla CO2, puliscono l’aria e sono habitat di altre piante. Si può così favorire anche la biodiversità, un elemento importante nelle città densamente edificate con pochi spazi verdi. Queste isole di calore sono un tormento per persone, animali e piante nelle estati calde. Non è solo un Nonostante gli elevati costi iniziali i tetti

verdi sarebbero così, nel complesso, più convenienti, specifica Wassmann.

Si consiglia però di lavorare esclusiva­

mente con aziende specializzate.

A Uetendorf si può ammirare una gamma completa di possibili aree verdi su tetti piani: dal classico giardino sul

ambiente sgradevole, riduce anche la vita utile dei tetti, i cui materiali di rivesti­

mento sono esposti

a oscillazioni fra i ­30º d’inverno e gli 80º d’estate. Un problema che i tetti verdi non possono risolvere, ma certo contenere nettamente.

In Svizzera ci sono circa 400 milioni di m2 di tetti piani che si potrebbero coprire di vegetazione. Quasi tutti i Cantoni hanno oggi norme edilizie che prevedono zone verdi estensive di tetti piani per nuove costruzioni e ristruttu­

razioni. In futuro, questa è la speranza, le zone verdi contribuiranno a dissipare il calore nelle città e a migliorare la qualità dell’aria nelle estati partico­

larmente calde. Ma le possibilità della tecnologia in campo energetico sono già un passo avanti.

Ciò che si può osservare benissimo nell’eden creato sul tetto di Contec.

Perché l’attuale struttura è stata amplia­

ta ancora nel 2014 con un tetto verde

per l’energia. A Fritz Wassmann è stato affidato l’incarico di combinare i moduli solari e il tetto verde e di integrarli in modo che entrambi ne traggano profitto. Ed ecco che alcune piante a foglia argentata sono in grado di aumentare il rendimento delle celle solari e che uno speciale sostrato assicu­

ra una gestione altamente sostenibile dell’acqua. Per sentirsi bene nella parte posteriore è stata inoltre creata una giungla incantata dove, dietro a una vegetazione esotica, pini e orchidee, si cela uno stagno con tanto di padiglione.

L’eden verde si trova a Uetendorf, basta salire al piano superiore.

Vademecum per proprietari

 Un tetto verde estensivo è costituito di norma da vegetazione robusta e non impegnativa (erba, succulente, ecc.), che non richiede molta cura.

 Un tetto verde intensivo è un vero giardino sul tetto e richiede dunque una cura intensa, da affidare a un esperto. www.sfg-gruen.ch

 La combinazione di tetto solare e verde offre un’eccellente gestione energetica.

 I tetti con vegetazione proteggono inoltre la casa dal calore e riducono la quantità di acqua di scarico, compensando così il clima locale.

 In molti Comuni le norme edilizie prevedono già spazi verdi nelle nuove costruzioni o nei risanamenti di tetti piani. Alcuni Cantoni e Comuni promuovono la creazione di tetti verdi. I proprietari possono richiedere informazioni alle autorità cantonali per l’edilizia e agli uffici cantonali dell’energia.

«I tetti con giardino prevengono i danni da calore

e freddo.»

Creatore e pioniere degli spazi verdi su tetti e facciate: sul tetto di Contec Fritz Wassman ha creato un’oasi ecologica.

Sempre più in alto: giardini urbani verticali in Svizzera

Anche le facciate con vegetazione contribuiscono a migliorare il clima e sono in voga: i grattacieli svolgono qui un ruolo esemplare.

1 Concluso nel 2016: il Garden Tower a Wabern BE, la cui facciata è coperta da rampicanti su diversi piani. Studio Bucher Bründler, Basilea.

2 Pronto nel 2018: il grattacielo Aglaya nella Suurstoffi di Rotkreuz ZG sfoggia enormi secchi di piante dove in futuro nascerà una vegetazione rigogliosa.

Studio Ramser Schmid, Zurigo.

3 I grattacieli di Milano «Bosco verticale» terminati nel 2013 sono ritenuti degli esempi in materia di grattacieli verdi. Studio Boeri, Milano.

La capitale vallesana ha un clima particolarmente duro: calo­

re e s tremo e aridità si alternano a forti precipitazioni e nevicate. Con il cambiamento climatico sono più frequenti e prolungate le condizio­

ni climatiche estreme, soprattutto le ondate di calore in estate, che rappresentano inoltre una sfida per l’architettura e lo sviluppo ur­

bano. Nel 2014 Sion ha così avviato il progetto pilota «Acclimatasion», volto a promuovere la creazione di spazi verdi e la permeabilizzazione di terreni in città e a sensibilizzare la popolazione e gli organi politici sulla tematica.

Il progetto è stato realizzato nel quadro del progetto pilota «Adatta­

mento ai cambiamenti climatici»

con il sostegno della Confedera­

zione e l’intervento di Nathalie Baumann. Nel 2016 è stato chiesto a questa collaboratrice scientifica dell’Università di scienze applicate di Zurigo con sede a Wädenswil (ZHAW) se voleva accompagnare uno dei progetti. «L’obiettivo è con­

vincere i privati a realizzare misure che aiutino a ridurre le isole di calore e a tamponare al contempo le intense piogge estive che potreb­

bero tradursi in allagamenti» dice la docente del gruppo di ricerca di ecologia urbana del dipartimento

ZHAW Life Sciences and Facility Management. Quest’ultimo lavora in stretta collaborazione con la Confederazione e fornisce consu­

lenza nello sviluppo urbano. Poi­

ché gli spazi verdi su tetti e facciate sono ancora di competenza di Co­

muni e Cantoni, la collaboratrice scientifica ritiene fondamentale non ricercare rinchiusi in una torre d’avorio: «I nostri prodotti devono essere concretizzabili».

Affiancata dal paesaggista Arnaud Michelet, Nathalie Bau­

mann ha creato il tetto verde di una villa privata. «I proprietari erano af­

fascinati dall’idea di un tetto verde biosolare», dice. Per le piante e per il sostrato di copertura del suolo sono state utilizzate esclusivamen­

te risorse provenienti dalla regione.

E inoltre è stato installato un impianto di energia solare termica.

«Il tetto deve essere assolu tamente autonomo», aggiunge, «lo garanti­

scono le piante e le mescolanze di sostrato del luogo». Per agevolare la pianificazione e l’esecuzione di questi progetti, la ZHAW ha formu­

lato con degli architetti la norma SIA 312, che prescrive con precisio­

ne come costruire un tetto verde.

Per maggiori informazioni: www.sion.ch/

acclimatasion, www.biosolarroof.com

In Svizzera le temperature sono in aumento.

Il progetto pilota «Acclimatasion» supporta uno sviluppo urbano di Sion adattato al clima.

Nello sviluppo

urbano Sion punta sulle oasi verdi

Foto: Ruedi Walti, Zug Estates, Mauritius Images

Progetto pilota Acclimatasion: il primo tetto solare bio in una villa privata a Sion.

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OTTOBRE 2017

Sistemi di riscaldamento

Il nostro impegno:il nostro futuro.

L

e pompe di calore sono siste­

mi di riscaldamento ad alta efficienza energetica in forte espansione. In Svizzera ne vengono installate ogni anno circa 20 000; nelle nuove case unifamiliari, la quota di mercato supera l’80 %. La mo­

derna tecnologia sfrutta l’energia termi­

ca proveniente dal sottosuolo o dalle aree limitrofe. In termini di efficienza, questi dispositivi aiutano a risparmiare molta energia: per ogni kWh di energia elettrica utilizzato per attivare l’impi­

anto si producono fino a cinque kWh di calore. Quindi è ancor più rammari­

cante notare come questo significativo surplus di energia vada perso a causa di errori in fase di utilizzo.

Il potenziale di miglioramento è considerevole, come dimostrano gli studi dell’Ufficio federale dell’energia e dell’Associazione professionale sviz­

zera delle pompe di calore (APP): dati

di calore. Nei Cantoni che non preve­

dono finanziamenti, MyClimate (un’or­

ganizzazione per la tutela del clima) interviene per colmare questa lacuna erogando contributi. Ogni sovvenzio­

ne può essere richiesta solo prima della costruzione dell’impianto.

Vi consigliamo di chiarire subito con l’azienda installatrice che desidera­

te avere un impianto con il modulo di sistema per pompe di calore. Così non potrete sbagliare su qualità e affi dabilità.

Trovate informazioni dettagliate e un elenco degli installatori certificati per la progetta zione e realizzazione del vostro modulo sul sito www.pdc-modulo-sistema.ch > Link ai programmi di sostegno dei Cantoni su www.ilprogramma- edifici.ch > Informazioni circa i finanziamenti di MyClimate su www.myclimate.ch

riguardanti 250 impianti dimostrano che l’efficienza dell’impianto è aumen­

tata del 15 % tramite misure adeguate attuate in fase di progettazione, instal­

lazione e messa in funzione dell’im­

pianto. Se riportiamo questo dato ai circa 20 000 nuovi impianti l’anno, il potenziale di risparmio supera i 13 GWh. Tenuto poi conto che anche gli impianti non impostati corretta­

mente sono operativi per dieci o vent’anni, siamo di fronte a un enorme spreco di energia e denaro.

L’APP ha quindi sviluppato un Mo­

dulo di sistema per pompe di calore (PdC­modulo di sistema) in collabora­

zione con SvizzeraEnergia e tre grandi organizzazioni di settore (suissetec, ImmoClima Svizzera e l’Associazione svizzera degli ingegneri edili). Parte integrante di tale modulo è il certifi cato che garantisce che la pompa di calore rispetti gli standard delle specifiche

tecniche e sia a norma di legge. Esso viene rilasciato dall’APP dopo l’installa­

zione e la valutazione dei documenti presentati dall’installatore. L’installa­

tore ordina il certificato per il cliente, emettendo una fattura di 245 franchi (IVA esclusa).

Per la garanzia della qualità, l’APP svolge una verifica sul campo su un im­

pianto certificato di pompa di calore su cinque. Al fine di garantire un funzio­

namento permanente ad alta efficien­

za energetica, è altresì obbligatorio un controllo successivo nel secondo anno di attività. Nel complesso, tuttavia, non si prevede un aumento dei costi totali per tale modulo rispetto a un impianto convenzionale, poiché il funzionamen­

to risulta più economico. Ciò significa che le spese aggiuntive si controbilan­

ciano con costi di energia inferiori.

Inoltre, la maggior parte dei Cantoni

sovvenziona il passaggio alle pompe  Continua a pagina 12

Un certificato

per una maggiore efficienza

POTENZIALE DI RISPARMIO Le pompe di calore sono un ottimo sistema di riscaldamento alternativo. Il «Modulo di sistema per pompe di calore»

riduce la dispersione di calore dell’impianto.

Di Jürg Zulliger

Processi standardizzati

Componenti armonizzati

Messa in funzione standardizzata

Garanzia di prestazione scritta Documentazione

esaustiva Certificato APP verifica indipendente

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Sistemi di riscaldamento

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OTTOBRE 2017

Il nostro impegno:il nostro futuro.

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l’elevato valore COP assicura infatti un’efficienza esemplare. Ancora più comfort, ancora più piacevole: nelle stagioni calde la pompa di calore funziona anche in modalità raffredda- mento.

Ulteriori informazioni al sito:

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Quali sono i guasti più comuni nelle pompe di calore?

«Il primo errore è spesso un dimen­

sionamento sbagliato: un’installazione troppo grande spesso funziona «a cicli», ossia l’attivazione e la disattivazione costanti ne riducono l’efficienza e la du­

rata. Quando è in funzione, è fondamen­

tale impostare correttamente la curva di riscaldamento: non deve essere troppo elevata. Per ogni grado di temperatura di mandata, l’efficienza diminuisce da 2 a 2,5 %. Un altro errore comune è l’impostazione scorretta del limite di riscaldamento. L’impianto si accende a seconda di quanto ci si discosti da que­

sto valore medio giornaliero. Mettiamo che sia impostato su 20 gradi e non (ad esempio) su 17 gradi: ciò comporta conseguenze gravi poiché in questo caso l’impianto in esta­

te funzionerebbe non stop! Nell’ambito della tecnica di re­

golazione, il riscaldamento dell’acqua ricopre il terzo posto in termini di impatto. La preparazione continua di acqua calda è molto inefficiente, e se per motivi di comfort l’im­

pianto è impostato in modo tale da riaccendersi dopo due o tre lavaggi delle mani, si spreca molta energia inutilmente.

In generale, è molto meglio impostare due fasce di riscal­

damento al giorno: l’impianto produrrà la quantità necessa­

ria di acqua calda solo due volte al giorno.»

L’ es p ert o

Peter Hubacher, ing. STS dipl. RVC e consulente dell’APP.

Cause di efficienza ridotta

Dimensionamento: impianto troppo grande.

Pompa di calore, scambiatore di calore e serbatoio dell’acqua calda non compatibili.

Curva di riscaldamento troppo alta.

Limite di riscaldamento: valore errato.

Preparazione frequente di acqua calda.

Tubi e raccordi del riscaldamento non isolati.

Allacciamenti dell’impianto idrico non corretti.

Messa in servizio mal organizzata e non coordinata.

*) I singoli risparmi si accumulano solo parzialmente per un totale pari al 15 %.

PdC-modulo di sistema (impianto certificato) Il dimensionamento corretto impedisce attivazioni e disattivazioni dannose e dispendiose.

Il modulo prevede il coordinamento di messa in servizio e successivi controlli.

Processo predefinito e controlli a campione.

Per evitare che ciò accada, il modulo di sistema prevede fasce di riscaldamento.

Con il modulo di sistema l’isolazione è obbligatoria, seguono prove a campione.

Il modulo prevede schemi idraulici vinco­

lanti, controllo in fase di certificazione e messa in servizio dell’impianto.

Se previsto nel modulo di sistema, attuare verifica per la certificazione.

Risparmio in kWh*

5–10 %

5 % circa

5 % circa

5–10 %

5 % circa

5–8 %

5–10 %

5% circa

Potenziale di

miglioramento per pompe

I vari componenti sono armonizzati tra loro, significativamente meno guasti.

13

OTTOBRE 2017

Riscaldamento

Il nostro impegno:il nostro futuro.

M

igliaia di piccoli pellet

«sfrecciano» in un tubo prima di riversarsi in un trogolo. «Non metta le mani dentro!» avverte Daniel Tschopp,

«sono ancora bollenti». I bastoncini ricordano mangime per pesci sovra­

dimensionato e sono leggermente più grossi di una matita, lunghi 3­4 centime­

tri. Sono gli scarti di legno risultanti da ciò che la Tschopp Holzindustrie AG produce ormai da tre generazioni:

tavole per casseforme per l’edilizia. E da qualche anno, l’azienda che impiega 100 collaboratori produce anche i pellet di legno, un combustibile ad alta densi­

tà e ad elevato contenuto energetico.

Daniel Tschopp, co­proprietario della ditta di Rottal insieme a suo fratel­

lo Ronald, si fa scorrere i pellet tra le mani. Questi una volta erano scarti?

«Sì, certo», dice, «maciniamo i trucioli di piallatura e la segatura fini fini, li asciughiamo e pressiamo il materiale ad alta pressione a 95 gradi». Il pro dotto ottenuto – brillante, quasi come verni­

ciato – cade in un trogolo. Aggiungete degli agglomeranti? Tschopp scuote la

Pressati e infornati

ENERGIA DAL LEGNO rinnovabile e a CO 2 neutro: i pellet di legno locali, come quelli prodotti dalla Tschopp Holzindustrie AG nella località lucernese

di Buttisholz, sono ideali per un riscaldamento sostenibile.

Di Birgitta Willmann (testi) e Gerry Nitsch (foto)

verso il programma Energia 2000 – il legno è stato riscoperto come risorsa naturale. Gli scarti di legno, prima trasformati in truciolato o lettiere per animali, sono così stati rivalorizzati come materiale combustibile.

La tecnologia per la produzione dei pellet esisteva già, l’Austria ne era un pre­

cursore. Con l’aumento della domanda, alla fine degli anni ’90 alcune imprese che lavoravano il legno hanno iniziato a produrre i pellet: la Tschopp Holzin­

dustrie AG lo fece nel 2005. Con la cre ­ s cita dell’attività, tre anni fa a Buttisholz si è proceduto nuovamente ad ampliare e ammodernare l’impianto. Un investi­

mento necessario, dice Daniel Tschopp,

«i pellet sono ormai il nostro secondo pilastro portante».

Ci sono ormai 23 produttori di pellet in Svizzera, insieme ne producono 180 000 tonnellate all’anno, l’equivalen­

te per riempire 15 000 autocisterne. Oggi la Tschopp Holzindustrie AG, con una stima per il 2017 di 70 000 tonnellate, è il maggior produttore. «Si tratta di

 Continua a pagina 14 testa e dice: «Qui non c’è nient’altro

che legno»; «La brillantezza è data dal­

la lignina contenuta nel legno, una sostanza che dà nutrimento alle pian­

te». Si riscalda tramite pressione nella pressa e «incolla» le fibre tra di loro.

Il vero significato di tutto questo lo si capisce durante la visita allo stabi­

limento di 60 000 m2: alberi dai tronchi

imponenti impilati fino a formare gigantesche montagne aspettano di essere trasfor mati in pannelli di legno.

Nel centro, enormi stabilimenti di produzione dove i tronchi si muovono su nastri trasportatori per essere dapprima scortecciati, quindi tagliati.

Pistoni martellanti e frese schricchio­

lanti fanno danzare le particelle di

legno nell’aria secca, mentre sotto le macchine si accumulano i preziosi scarti: segatura e trucioli di piallatura, l’essenza dei pellet.

L’idea che ci sta dietro è tanto sem­

plice quanto logica: quando a metà degli anni ‘90 le energie rinnovabili han­

no iniziato a interessare Confederazione e Cantoni – che le hanno rilanciate attra­

«Il legno: una risorsa naturale

rivalorizzata come com bu -

st ibile.»

I fratelli Daniel (dx.) e Ronald Tschopp gestiscono la Tschopp Holzindustrie AG ormai nella terza generazione.

Informazioni utili sui pellet

I pellet, 100 % biomassa, sono pressati da segatura e da trucioli di piallatura essiccati. Due chili contengono quasi la stessa quantità di energia di un litro di olio combustibile. I pellet svizzeri sono senza eccezioni provvisti del massimo Certificato di qualità EN-Plus, raccomandato da molti produttori di riscaldamenti e che riguarda l’intera catena di approvvigionamento, dalla produzione al cliente finale, che può così conoscere l’origine dei pellet. Un terzo dei Cantoni sovvenziona i riscaldamenti a legna, quasi tutti concedono pure agevolazioni fiscali retroattive sugli impianti.

Ulteriori informazioni: www.svizzeraenergia.ch, www.energia-legno.ch, www.propellets.ch

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14 Riscaldamento

OTTOBRE 2017 OTTOBRE 2017

Riscaldamento 15

Il nostro impegno:il nostro futuro.

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he sia un caminetto, una stufa ad accumulo o a pellet, quasi tutti amano avere un focolare in casa: questo è emerso da un recente sondaggio dell’associazione dei fumisti, piastrellisti e costruttori di canne fumarie Feusuisse, condotto con il sostegno di SvizzeraEnergia nell’ambito dell’iniziativa «Faktefeuer».

Vi hanno partecipato 1000 inquilini e altrettanti proprietari immobiliari, e il 30 % degli intervistati ha dichiarato di utilizzare l’impianto a legna domesti­

co più volte alla settimana in inverno.

9 proprietari su 10 installerebbero di nuovo un impianto a legna, il 60 % lo installerebbe persino a posteriori. Per la piacevole atmosfera, ma anche come fonte di riscaldamento.

È in linea con quanto sostiene Mar­

tin Bürgler di Feusuisse, che da anni si occupa di modelli in ceramica, acciaio, pietra ollare o altre pietre naturali. È sicuro che un impianto a legna possa ridurre il consumo energetico: «Un im­

pianto a legna domestico è uno stru­

mento moderno, nostrano, a emissioni di CO2 neutre, e inoltre rende indipen­

denti». In più emana il calore esattamen­

te dove lo si desidera: sul posto. Ed è pro­

prio così: nei nuovi edifici e in quelli ristrutturati con un buon isolamento è possibile aumentare la temperatura dell’ambiente con un impianto a legna senza dover bruciare grandi quantità di legna o di pellet. Infatti: «Il calore vie­

ne trattenuto bene e non si disperde»

spiega Bürgler. Inoltre le stufe moderne offrono diverse possibilità di accumulo e di rilascio del calore. Anche l’accusa di inquinamento ambientale non è ormai più fondata. «Con un uso corretto della stufa, le emissioni sono minime.»

Il mercato offre ormai numero­

sissimi modelli di impianti a legna.

Spaziando dal semplice caminetto fino al sistema di stufa ad accumulo, che grazie a uno scambiatore di calore ad acqua rilascia il calore ai radiatori o al riscaldamento a pavimento inondan­

do di calore tutta la casa.

Ecco una panoramica dei princi­

pali tipi di stufe a legna e delle loro caratteristiche:

1 Stufa ad accumulo

Sì, esistono ancora, sono le eredi delle stufe di ceramica che impreziosivano le abitazioni. Grazie al fuoco sviluppa­

no un calore interno che rilasciano a lungo nell’ambiente tramite i mattoni refrattari. L’ultimissima tecnologia di

Fuoco e fiamme

riscaldamento consente di utilizzare al meglio questi vantaggi, indipenden­

temente dallo stile del modello, sia esso antico, classico o moderno. È inoltre possibile definire su misura la potenza termica.

2 Stufa prefabbricata ad accumu­

lo di dimensioni ridotte

Si può installare facilmente in abitazio­

ni già costruite. Ma non eroga la stessa potenza termica delle stufe ad accumu­

lo e non riesce a riscaldare una casa intera. Vi è però un’ampia gamma in

mino. La forma del camino ad accumulo si può modificare in base alle preferenze.

4 Termocamino ad aria

Offre un riscaldamento rapido ed è quindi molto apprezzato. Una volta acceso, bastano pochi minuti per riscal­

dare l’aria circolante nei condotti dell’inserto in acciaio e per diffonderla nel soggiorno. Con una collocazione ottimale si possono persino riscaldare diversi vani aperti comunicanti. Dispo­

nibile in numerose varianti di design, è consigliato per gli ambienti da riscal­

dare intensamente in poco tempo, ma che non si devono mantenere sempre caldi (ad es. case di villeggiatura). Non ha capacità d’accumulo e deve essere acceso più volte al giorno.

5 Stufa a caminetto

Detta anche stufa svedese, è di norma fabbricata in acciaio. La camera di combustione è racchiusa da pannelli in vetro per evitare la fuoriuscita di materiale ardente e soprattutto per mol­

tiplicare il rendimento. Con il rapido riscaldamento dell’aria al suo interno, la stufa a caminetto comincia a riscaldare poco dopo l’accensione. Scegliendo una massa d’accumulo come la ceramica, la pietra ollare o un modulo d’accumu­

lo, il calore prodotto viene mantenuto più a lungo e rilasciato per diverse ore nell’ambiente.

6 Stufa a pellet

Si utilizza principalmente per riscaldare singoli vani. Sul mercato vi sono i più svariati modelli, che vanno dai moderni pezzi di design fino ai classici impianti a legna domestici. Ma ci sono anche stufe a pellet con scambiatore di calore in gra­

do di riscaldare piccole case unifamiliari fungendo da riscaldamento centrale. Le stufe a pellet sono dotate di un recipien­

te di stoccaggio che deve essere riempito a mano a intervalli regolari. Esso assicu­

ra una combustione con una durata da 24 a 100 ore (a seconda del fabbisogno) e può essere riempito in tutta sicurezza anche durante il funzionamento.

7 Cucina a legna

Alcuni dicono che i migliori rösti si possono preparare solo in una cucina a legna. Chi li ha già provati, potrà confer­

marlo. Ci sono modelli in diverse ver­

sioni, le cucine si possono inoltre perso­

nalizzare nella struttura. Per cucinare e preparare piatti al forno, per riscaldare l’acqua sanitaria o per uti lizzarle come riscaldamento centrale, queste stufe offrono un’ampia gamma di possibili impieghi. Sono composte anche da una panca riscaldante per il soggiorno.

Maggiori informazioni su www.facteur-feu.ch e su www.feusuisse.ch

UN NIDO CALDO I moderni impianti a legna domestici creano un’atmosfera accogliente e rappresentano una fonte di calore energeticamente efficiente e rispettosa dell’ambiente.

Di Birgitta Willmann

termini di potenza termica. Un esempio:

bruciando 7,5 chili di legna si ottiene una potenza termica media di due chilowatt per un periodo di dodici ore, sufficiente per riscaldare una casa di 100 m2 dotata di un buon isolamento.

Il calore radiante crea un’atmosfera accogliente e un clima piacevole.

3 Camino ad accumulo

Qui il calore si accumula mediante un inserto rivestito in ceramica o pietra naturale ed è rilasciato per un periodo prolungato attraverso l’involucro del ca­

un’ulteriore lavorazione di qualcosa che prima quasi non si utilizzava», dice anche Andreas Keel di Energia legno Svizzera, l’Associazione che promuove l’impiego del legno come fonte energe­

tica rinnovabile e indigena, fornendo sostegno ai produttori di legno svizzeri.

Anche Daniel e Ronald Tschopp nella loro azienda utilizzano in modo coerente l’energia ottenuta dal legno:

non solo trasformano il 100 % del legno in casseforme e pellet, ma da due anni gestiscono anche una «centrale elettrica del legno». Il capannone dove avviene la combustione ha la stessa temperatura di una sauna: in un forno gigante viene bruciato il legno vecchio, composto dalle casseforme recuperate e da altro legno. Il calore sprigionato riscalda un impianto di essiccazione e aziona una turbina. Entusiasta, Tschopp guarda attraverso uno spioncino la cenere che arde a 800 gradi. «Così si producono giorno e notte 1300 chilowattora di corrente ecologica, sufficienti per copri­

re il fabbisogno di un villaggio delle dimensioni di Buttisholz», afferma il produttore della corrente verde.

Qui si lavora esclusivamente legno indigeno, anche se «è difficile da trova­

re». Le foreste svizzere, per tre quarti pubbliche e per un quarto private, non sono ancora considerate dai proprieta­

ri come fonte di guadagno, nonostante la Confederazione cerchi di incremen­

tarne lo sfruttamento. «Sfruttiamo a ma­

lapena la metà del legno che cresce ogni

anno», dichiara Andreas Keel di Energia legno Svizzera, «è per questo che ci mancano le materie prime locali per produrre l’intero fabbisogno di pellet». La produzione nazionale copre il 75 % del fabbisogno annuo di pellet in Svizzera. «L’importante, quando si acquista del pellet, è fare attenzione al marchio di qualità ENplus­A1 e a tempi di trasporto brevi», commenta Marianne Gehring, vicedirettrice dell’Associa­

zione di categoria proPellets.ch. Oltre a essere qualitativamente eccellenti, i pellet svizzeri garantiscono posti di lavoro e incentivano la creazione di valore aggiunto nazionale.

Daniel Tschopp ha un approccio pragmatico: «Per me i pellet sono una fetta della «torta energetica» in grado di sostituire l’olio combustibile». I pel­

let sono facilmente ordinabili presso i rivenditori, arrivano in camion e sono versati nel deposito di casa attraverso un semplice tubo.

 Continua da pagina 13

Il legno viene pressato in uno stampo.

7 Cucina a legna: Jura 674 di Tiba  www.tiba.ch

1 Stufa ad accumulo di Nyffenegger

 www.nyffenegger-ofenbau.ch

2 Stufa ad accumulo compatta: T-Line eco2 di Tonwerk  www.tonwerk-ag.com

3 Camino ad accumulo: RIII di Rüegg

 www.ruegg-cheminee.com

6 Stufa a pellet: Memo IV di Rika (Austria)  www.rika.at

5 Stufa a caminetto: Blues Keramik di Ganz  www.ganz-baukeramik.ch 4 Termocamino ad aria di Ganz

 www.ganz-baukeramik.ch Il pellet ideale è lungo tra 3 e 4 centimetri.

Un riscaldamento a pellet dà più lavoro di uno a gasolio?

«Me lo chiedono spesso, perché alcuni credono che nel riscaldamento a pellet si debbano ancora introdurre pezzi di legno, come per il caminetto. Ma sono cose com­

pletamente diverse. Un riscaldamento a pellet moderno ha la stessa facilità d’uso di uno a gasolio. I pellet vengono riforniti una volta all’anno con un’autocisterna e dal de­

posito vengono immessi automaticamente nella caldaia. Con dimensioni di 70 x 70 cm, le caldaie odierne sono molto piccole e compatte. Il deposito deve misurare 180 x 140 cm. Anche la rimozione della ce­

nere è un’operazione semplicissima: cade in un contenitore e si può smaltire con i rifiuti. Il potenziale dei riscaldamenti a pel­

let si può peraltro sfruttare ulteriormente:

negli ultimissimi modelli di riscaldamen­

to è infatti integrato un cosiddetto motore Stirling, che produce corrente utilizzando i gas caldi del riscaldamento a pellet. Per me rappresenta un ingegnoso passo avan­

ti perché adesso con un impianto fotovol­

taico in estate e con un riscaldamento combinato in inverno si può produrre au­

tonomamente corrente per tutto l’anno.»

L’ es p ert o

Pius

Schwarzentruber, pioniere del riscaldamento a pellet e membro del CdA proPellets.ch

Tschopp Holzindustrie AG produce fino a 70 000 tonnellate di pellet all’anno.

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