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La società deve reagire

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Academic year: 2022

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(1)La società deve reagire. Autor(en):. Baumann, Bertrand / Staub, Roger. Objekttyp:. Article. Zeitschrift:. Actio : una rivista per la Svizzera italiana. Band (Jahr): 97 (1988) Heft 5. PDF erstellt am:. 30.01.2022. Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. Die systematische Speicherung von Teilen des elektronischen Angebots auf anderen Servern bedarf ebenfalls des schriftlichen Einverständnisses der Rechteinhaber. Haftungsausschluss Alle Angaben erfolgen ohne Gewähr für Vollständigkeit oder Richtigkeit. Es wird keine Haftung übernommen für Schäden durch die Verwendung von Informationen aus diesem Online-Angebot oder durch das Fehlen von Informationen. Dies gilt auch für Inhalte Dritter, die über dieses Angebot zugänglich sind.. Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch.

(2) ATTUALITÀ Intervista a Roger Staub, membro fondatore dell'Aiuto-AIDS Svizzera, consulente esterno dell'Uffîcio federale délia sanità pubblica, responsabile délia campagna «Stop AIDS». La. società deve reagire. ge/trend Saumann «4C770»; S/gpor Sfaivfo, secondo /e/ s/ puô affermare ogg/ che /a campagna d/. sens/b/hzzaz/one e d/ prevenz/one d/ eu/ /ei è uno de/ p/on/er/, s/ è riVe/afa un successo?. Roger Staub: Credo che lo possa dire. In base a recenti sondaggi, la popolazione sa adesso che cos'è l'AIDS e si. questo era il primo obiettivo a cui miravamo. Con questo abbiamo perô raggiunto appena la prima tappa, quella cioè della presa di coscienza délia malattia e del pericolo che essa rappresenta. Una campagna nei mass media non puo bastare da sola a cambiare comi. portamenti.. /'ob/eff/vo da ragg/ungere? Certamente, ma ci vuole tempo. In fondo non abbiamo mirato tanto a colpire in profondità, ma piuttosto a coinvolgere quanta più gente possibile. È difficile che l'uomo délia strada ammetta l'esistenza délia malattia alla sola vista del primo manifesto o del primo spot televisivo. È quindi importante che il messaggio, per poter essere recepito, venga ripetuto più volte. Ecco perciô la ragione per cui abbiamo scelto questo slogan che, anche se sotto molteplici forme, rimarrà costante per diverso tempo Ed è questo. ancora.. l/n messaggio desf/nafo innanz/tuffo ai" cosiddefti" gruppi a r/schio,... No, si tratta di un messaggio rivolto a chiunque. Bisogna abbandonare dei quest'idea gruppi a rischio e parlare piuttosto di comportamenti a rischio che si riassumono in una sola frase: ogni rapporto sessuale vissuto al di fuori di una. relazione fissa puô rappresentare un pericolo. I comportamenti a rischio possono esserci anche se non si è tossicodipendenti oppure omosessuali. Ci siamo perciô rivolti alla popolazione nel suo insieme con l'intento di coinvolgere ogni singola persona.. Lanciata poco più di un anno fa, la campagna d'informazione e di prevenzione «Stop AIDS» promossa dall'Aiuto-AIDS Svizzera parallelamente airUfficio federale délia sanità pubblica, ha già dato i suoi frutti. Roger Staub ne fa un primo bilancio e spiega in che modo associazioni corne Croce Rossa Svizzera possono contribuire attivamente all'integrazione sociale dei sieropositivi e dei malati di AIDS, normalizzando cosi l'epidemia e le conseguenze che ne derivano.. «Stop A/ds» un messaggio orma/ nofo a c/ascuno di noi e che in fufta /a Svizzera ha dato in/z/o un anno e mezzo ta a//a campagna d'i'n/ormaz/one e d/ prevenz/'one.. Ven/amo a/ prob/ema de/ s/eropos/tiVi e de/ ma/af/ d/ A/DS. Pare cbe aftua/menfe in Svizzera ci s/ano o/fre 30 000 porfatori de/ virus, una c/fra cbe r/sch/a d/ raddopp/are ne/ g/ro di gua/che mese. Z/A/DS non è una semp/ice ep/dem/a, è un vero e proprio prob/ema di civ//fà. In effetti bisogna diventare consapevoli di questo aspetto délia malattia e quindi reagire tenendone conto. Gli esperti di solito dicono che l'AIDS è in un certo senso tre epidemie in una: prima di tutto il permanente rischio del contagio contro cui esiste un unico rimedio, quello cioè délia prevenzione. Poi viene il problema dei malati e dei sieropositivi e dell'assistenza di cui necessitano. Infine si aggiungono tutti i problemi di ordine sociale, di assicurazioni, di alloggio di cui fanno parte eventuali fenomeni di rigetto e di discriminazione verso malati di AIDS e sieropositivi. Per prevenirli bisogna incitare la società a reagire positivamente di fronte alle vittime délia malattia permettendo loro di integrarsi. i. i. Seconc/o /ei, in Svizzera /a soc/efà è d/sposfa ad accef-. tare / ma/afi di A/DS e / s/eropos/f/vi? Abbiamo tutte le ragioni per. essere ottimisti. Recenti inchieste hanno dimostrato che per esempio la Svizzera è, insieme alla Svezia, il paese più tollerante nei confronti dei malati di AIDS. Ciô non significa che nella vita di tutti i giorni, al livello dei comportamenti individuali, sia scomparso ogni tentativo di rigetto e di discriminazione. Fra il dire e il fare. AIDS c'è sempre un certo margine. lo stesso quando per la prima volta ho voluto abbracciare un malato di AIDS, ho immediatamente provato l'istinto di tirarmi indietro e sono riuscito ad affrontare la situazione soltanto con un enorme sforzo. Quel che l'individuo fa fatica ad affrontare da solo, la società nel suo insieme è in grado di realizzarlo più concretamente. /n che modo? In Svizzera ci sono sufficienti organizzazioni di mutuo soccorso sparse per tutto il paese, in grado di assistere sieropositivi e malati e favorire quindi il loro inserimento sociale. Bisogna sfruttare al massimo que-. esempio Croce Rossa Svizzera hanno capito il messaggio ed elaborano programmi di aiuto specifico, istruendo persone in grado poi di agire con efficienza. Ce ne saranno anche altre. Naturalmente bisognerà attendere prima che si abbia una reazione a catena. Nella misura in cui migliorerà l'esperienza in materia, l'assistenza ai sieropositivi e ai malati ovunque in Svizzera sarà qualcosa di altrettanto normale corne l'assistenza aile persone handicappate o anziane. L'AIDS è una malattia corne un'altra, cosi anche i malati di AIDS sono uguali a tutti gli altri malati.. ste infrastrutture esistenti. Certe organizzazioni come per. ACTIO. 23.

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