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Considerazioni sulla lotta

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Academic year: 2022

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Oxf.: 432

Considerazioni

sulla lotta contro gli incendi di boschi nella Svizzera meridionale

dell'Istituto Svizzero di Ricerche Forestali

II presente studio si ricollega all'esperienza compiuta e descritta a suo tempo dall'ingegnere forestale Dr Th. Keller, a seguito di ricerche e osservazioni compiute nella zona castanile de! Cantone Ticino.

In relazione a un incendio prodottosi nella parcella sperimentale di Copera (S. Antonino), l'ingegnere forestale Dr F. Fischer completo quelle cognizioni mediante nuove osservazioni e rielaboro il testo.

Carlo Conti Ferrari svolse Ja parte statistica, come pure fece la traduzione da! tedesco.

INDICE

0 Introduzione

1 Alcune basi per la considerazione de! problema 11 Concetto, frequenza, previsioni sugli incendi 12 Apprezzamento degli incendi di stramaglie 13 Importanza del pericolo d'incendio nel futuro 14 Misure di lotta .

2 Misure di protezione preventive 21 Metodi di prevenzione .

22 Misure di protezione vere e proprie (Misure «passive» efficenti) 221 Necessita di misure selvicolturali .

222 Scelta delle speci arboree e loro combinazioni 223 Tecnica di rimboschimento e lavori di cura . 224 Strisce e sentieri antiincendio

225 Impianti di irrigazione 3 Metodi di lotta attiva contro gli incendi

31 La terra come materiale di spegnimento 32 L'acqua come materiale di spegnimento 321 Installazione di serbatoi di fortuna . 33 Altre misure di lotta attiva .

4 Concezione di lotta antiincendio nella zona castanile 41 Elencazione delle misure possibili

Zusammenfassung - Resume - Summary Bibliografia

Pagina

461 461 461 463 463 464 465 465 466 466 466 467 468 470 471 471 471 471 473 474 474 475 476

459

(2)

0 lntroduzione

Nella zona castanile, posta al sud delle Alpi, sono in opera da tempo, camhiamenti strutturali in seno all'agricoltura. Da quando il cancro corticale del castagno prese a dilagare sempre maggiormente (ca. dal 1947), l'economia forestale muto il suo inten- dimento. Sehhene l'utilizzazione futura della zona, sia da considerare per ogni oggetto separatamente, la stessa non puo essere pianificata in modo generale. Si puo presumere pero, ehe parti considerevoli dell'attuale zona castanile diventeranno un hosco di alto fusto, pregevole dal lato economico.

Le premesse tecniche e hiologiche sono fissate per i piani di rimhoschimento, me- diante i dati relativi al luogo, terreno, clima, vegetazione (Biochore) , premesse econo- miche. Nella zona castanile si dovra valutare un nuovo punto, da ritenere come fattore di stazione. Questo fattore puo influire negativamente sull'esistenza di un hosco: il fuoco.

1 Alcune hasi per la considerazione del prohlema

11 Concetto, frequenza, previsioni sugli incendi

Si parla frequentemente di incendi di boschi. In verita nella Svizzera meridionale non si tratta quasi mai, di veri e propri incendi di hoschi: non sono gli alheri ehe hru- ciano ne il hosco, ma sono le stramaglie e certi cespugli perenni. Si tratta dunque di incendi di stramaglie, o simili a quelli di hoscaglie. E' necessario mettere in chiaro questo fatto perche, le misure da intraprendere nelle regioni dei veri incendi di hoschi sono molto piu costose, di quelle di cui si parlera nel nostro lavoro.

II. nostro lstituto ha fatto elahorare 1, per il Cantone Ticino, una statistica sugli incendi di hoschi per 5 anni (1956-1960). In 6 di 7 circondari forestali si sono contati ca. 200 incendi di hoschi ehe riguardavano 3300 ha (33 milioni di m2). Piu di 4/s di questi incendi riguardano la zona castanile.

II 95

%

di tutti gli incendi (189) si ripartivano nei mesi da gennaio a maggio e piu di 1/ 4 scoppiavano nel mese di aprile.

Contrariamente a tutti gli altri fatti danneggianti il hosco ( danni causati da funghi e insetti), si possono pronosticare periodi con elevato pericolo d'incendi nel Ticino, con una certezza quasi completa. Come ha constatato Th am s ( 1953), e come si puo rilevare dalla figura 1, il periodo primaverile, piu precisamente quello prevegetativo, costituisce il tempo di maggiore pericolo d'incendi. Quando l'umidita relativa sc~nde sotto il 60

%

nella media settimanale, il pericolo aumenta considerevolmente. Quando diminuisce sotto il 50

%

e da ritenere quasi certo lo scoppio di un incendio. Inoltre quando esiste in un tale periodo una evidente velocita del vento ( nella figura 1 piu di 3 metri al secondo) ,

1 Ringraziamo I'Ispettorato Cantonale delle Foreste per averci messo a disposizione i documenti necessari.

(3)

Figura 1

CONDIZIONI METEOROLOGICHE E INCENDI DEI BOSCHI NEL CT. TICINO (1956)

Rappresentazione per settimane da gennaio a maggio.

Velocita del vento in Umiditä relativa in

¼ - .... - - - ~ . s e c . 5

30 40 50 60 70 80 90

11

10 9 8 7 6 5 4

3 2

No. degli incendi

,

I

,--1 '

,.

\

,~ \ I

, \ I

I I

Temperatura media in

____.

c•

Settimane 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21

8 16 24 32 36

GEN. FEB. MAR. APR. MAG.

Precipitazioni in mm

462

4

3

2

22 20 18 18 14 12 10

8

6 4 2

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il pericolo si aggrava maggiormente. Interruzioni per prec1pltazioni passaggeri non sminuiscono il pericolo, ehe per intervalli molto limitati, fino a meta maggio. Solo con l'inizio del periodo vegetativo, le cose si mettono meglio. Probabilmente questo fatto fenologico

e

accompagnato da un essenziale cambiamento nelle condizioni climatiche dello strato aereo del suolo; allora comincia in misura piu elevata a decomporsi lo strato del fogliame.

II fatto di avere la possibilita di una sempliee previsione sugli ineendi, riduee il pro- blema di prevenzione e di lotta eontro gli stessi.

12 Apprezzamento degli incendi di stramaii;lie

Gli incendi di stramaglie entro la zona castanile fin'ora eausavano, piuttosto di rado, grandi perdite ehe possono essere valutate in denari (Pohl, 1958). II medesimo autore ritiene pero piu gravi i danni ehe si riferiseono alla struttura e alla eostituzione degli strati superiori del suolo ( orizzonte A), specialmente negli ineendi ripetuti. Anehe Thams (1953) sottolinea questo fatto. Negli anni e deeenni venturi, aumentera sempre piu il numero dei nuovi rimbosehimenti. Questi rimbosehimenti, destinati a formare il eentro, nel senso ideale ed eeonomieo dei bosehi nella Svizzera meridionale, specialmente nel Cantone Tieino, ei spingono ad attribuire al problema degli ineendi dei bosehi un'im- portanza determinante. Nonostante ehe altri danni non saranno del tutto evitabili (funghi e insetti) questi pero minaceeranno solo di rado l'esistenza dei bosehi interi, ad eccezione forse del eanero eorticale del eastagno. Inoltre il perieolo degli ineendi nei rimbosehi- menti dura per anni e piu preeisamente, fino a ehe il novellame abbia raggiunto un aeeostamento delle eorone, tale ehe lo strato delle erbe

e

eostretto a formarsi in una strut- tura assai rada e senza continuita, la quale struttura

e

tipiea per veri e propri bosehi.

Speeie arborea, provenienza ( forza di aeereseimento) , intervalli di piantagione, modo di assoeiazione e eura, sono i fattori base della durata del perieolo d'ineendio. Al eon- trario di altri danni ehe sono raramente eontrollabili, gli ineendi possono quasi sempre, essere ehiaramente e nettamente limitati nella loro estensione, ma non evitati in ogni easo.

13 lmportanza del pericolo d'incendio nel futuro

Abbiamo eonstatato ehe per tutti i rimbosehimenti nella zona eastanile si deve tener eonto del perieolo eostituito dall'ineendio, eome di un fattore della stazione. Ci si puo ehiedere se questo perieolo peggiorera o si attenuera. Indubbiamente il boseo di eastagno, piu preeisamente le selve eastanili, rappresentano un relitto di eombinazione piu stretta tra l'eeonomia agrieola e quella forestale. L'influsso umano

e

pereio, eonsiderato negli ineendi, piu grande ehe non altrove. Cadendo l'antiea forma agrieola di utilizzazione del terreno, il perieolo d'ineendio venne ad aumentare. Dopo ehe il paseolo nelle selve non fu piu in uso, le stesse non furono piu curate e pulite.

(5)

Le speciali condizioni climatologiche e la densita di popolazione sono comunque le cause primarie di questo mutare. La composizione di questa popolazione comunque non influisce in se sul pericolo.

Con tutta la buona volonta, fosse anche coadiuvata dai piu severi dettami di polizia, come viene fatto in quasi tutti i paesi, per la lotta contro gli incendi dei boschi, nel nostro caso, si dovra ancora calcolare una grande probabilita di pericolo.

A questa conclusione si giunge facilmente se si considera, ehe la zona castanile e quella maggiormente popolata, ed e il caso del Cantone Ticino dove la questione e evi- dente. 11 pericolo d'incendio aumentera in relazione all'aumento di densita della popo- lazione, come il pericolo di incidenti stradali aumenta in relazione al traffico. Nell'uno come nell'altro caso, restcra comunque inevitabile il succedere di frequenti casi dannosi, se non si cercheranno con ostinala, giusta intervenzione, i fatti del pericolo senza scappa- toie, se non si troveranno con altrettanta ostinata giusta intervenzione le misure di pre- venz10ne.

14 Contenuto delle misure di lotta

Su certe strisce della nostra terra, il pericolo d'incendio di boschi minaccia immensi valori di uno Stato, come ad esempio negli S. U.A. (Hammat, 1949), Canada, Scozia, Australia. Noi possiamo trarre insegnamenti dai metodi adottati in quei paesi nella pre- venzione e lotta contro gli incendi ( cfr. P e i r c e, et al., 1949) e possiamo quindi traspor- tare i successi, non senza pero avvedutezza critica. Dobbiamo riconoscere pienamente ehe nessuna misura isolata sara soddisfacente, poiche e quanto viene sempre maggior- mente messo in rilievo nei risultati delle esperienze ovunque condotte.

Dovranno essere considerati diversi metodi tecnici, i quali se coordinati senza lacune daranno ottimi risultati.

Si possono quindi raggruppare queste misure in:

Metodi di prevenzione

Misure efficenti «passive» (protezione) Lotta attiva

Come sara da dimostrare, la suddivisione serve solo allo scopo di poter descrivere gli speciali metodi con le loro diverse funzioni e sicuramente non sara possibile eri- gere un taglio netto fra essi. Metodi di prevenzione potranno stare in stretto rapporto con la lotta attiva, e quelli di misure efficenti «passive» potranno valere altrettanto bene, come indispensabili mezzi di aiuto, per la Iotta attiva.

464

(6)

2 Misure di protezione preventive

21 Metodi di prevenzione

Schiarimenti e propaganda, messe in attivita nel Cantone Ticino mediante giornali, cartelli e specialmente nel notiziario alla radio, rappresentano un primo e indispensabile mezzo di prevenzione. Negli Stati Uniti e altrove ci sono organizzazioni speciali, le quali assumono, a fianco del servizio forestale, ma in strettissima eollaborazione, tale compito.

Gli automobilisti ricevono decalcomanie ehe sottolineano in questa o quella forma, la neeessaria esauriente attenzione. Le scuole rieevono sehizzi e eartelli in generale di con- tenuto umoristico ed educativo, i quali per es. illustrano le conseguenze degli incendi per gli animali e per l' approvvigionamento dell' acqua. V engono pure affissi cartelli del genere, nelle sale d'aspetto, negli edifiei postali. In tutti i ristoranti si trovano posaeenere eon illustrazioni ehe rendono attenti ai perieoli del fuoco. All'aperto sono collocati, come da noi, eartelli di avvertimento e nel periodo dei campeggi e dello seampagnare, vengono previsti ovunque angoli preparati dove sia concesso accendere il fuoeo, fino al punto ehe vien messa a disposizione la legna da ardere. Vien multato chiunque non rispetti le ordi- nanze in materia.

E' ritenuta misura di prevenzione piu importante, nei paesi esteri, l' osservazione organizzata. Nelle regioni maggiormente spopolate, e quindi meno servite da vie di eomunieazione, vengono organizzati speciali punti di osservazione. Rieordero ehe l'Ore- gon (Stati Uniti d' America) eopre ¼ del fabbisogno legnoso degli S. U. A.,

e

ca. 10

volte piu grande della Svizzera, ha una popolazione di 1 milione 700 mila abitanti. In tali condizioni, dove inoltre il pericolo di incendio dei boschi puo perdurare da maggio a settembre-ottobre, l'organizzazione della rete di osservazione

e

un'impresa assai costosa. Ci si puo ehiedere, considerati i fatti esposti, quanto sia possibile realizzare nella Svizzera meridionale, in eonsiderazione del vantaggio dovuto alla sproporzionata mag- giore densita di popolazione e rete di vie di eomunieazione. Nella Svizzera meridionale, eome gia esposto, il periodo di pericolo d'incendio di stramaglie

e

relativamente breve.

Inoltre esso

e

interrotto da piogge passageri ed

e

prevedibile senza diffieolta. Th am s poteva eonstatare, ehe gli incendi scoppiano per ca. la meta al dopopranzo, un terzo la sera eil resto nelle ore del mattino. Questo faeilita ancora l'osservazione e le misure pre- ventive.

Lo sehema organizzativo puo essere molto semplice:

Posto d'oss. no. 1 Posto d'oss. no. 2 Posto d'oss. no. n

Centrale

(per es. lspettorato For. di Circondario).

Mezzo di collegamento radio o telefono.

Gruppo di picchetto.

(7)

22 Misure di protezione vere e proprie (Misure «passive» efficenti)

lntendiamo eonsiderare le misure ehe impediseono l'estendersi, o ehe rallentano l'azione di un ineendio in atto. Le possibilita deseritte di «prevenzioni d'ineendio» in parte, passano immediatamente alla lotta attiva. Antieipiamo la diseussione sulle misure protettive, poiehe esse sono, come sara da dimostrare, non soltanto misure effieenti «pas- sive», bensi rappresentano, in modo piu ampio, le indiscutibili basi neeessarie, sulle quali dovra potersi appoggiare la lotta attiva degli ineendi.

221 Necessita delle misure selvicolturali

Lo strato delle foglie e della pieeola vegetazione morta, giacente, aeeumulatasi du- rante l'autunno e l'inverno, eostituisee, evidentemente, il piu importante alimento per il fuoeo (felei: - Osmunda, Pteridium, Dryopteris; erbaeei; - Molinia, Deschampsia).

Pohl (1958) deserive egregiamente eome tali detriti costituiscano perfino il ponte ehe trasmette un incendio da un settore all'altro. Brueiano molto bene, perfino in modo esplodente, la ginestra e l'erica ( Cytisus scoparius; Calluna vulgaris), anehe se non sono pero facilmente infiammabili. In mezzo alle stramaglie in fuoeo, esse resistono per breve tempo, incendiano' poi in modo spettaeolare.

Oltre al materiale ineendabile, sono eonoseiute anehe le zone dove piu frequentemente inizia un ineendio. Esse sono situate lungo i eompartimenti dove si ineontrano il terreno agrieolo e il boseo. Si trovano lungo le arterie di traffieo e si raggruppano attorno agli agglomerati di ease. Ne eonsegue ehe nei nuovi rimbosehimenti, entro tali zone ai mar- gini delle stesse, dovra essere eonsiderato in modo eonfaeente il fattore fuoeo e vi e la possibilita sin dal momento della creazione di un rimboschimento e dei lavori di cura.

222 Scelta delle speci arboree e loro combinazioni

In generale la seelta del postime di rapido aeereseimento nel quale la eombinazione delle speei garantisee un aeeostamento rapido delle eorone, costituisce un grande valore di prevenzione eontro gli ineendi. Nel progetto di studio in Copera, noi esaminiamo tali eombinazioni di speei arboree sul piano pratieo. Si tratta sempre di speei eombinate, lueivaghe e ombrivaghe.

466

Ad esempio:

lariee (giap. ed europ.) alborello

pioppo betualla pino silvestre

pino strobo

abete bianeo ( diverse speei) duglasia

peeeia tiglio sequoia tuya

(8)

Questa lista vuole indieare, ehe dovra essere possibile trovare, per un buon numero di tipi di stazione, le speei arboree adatte. Non verra data una eombinazione generale e unitaria, ma soltanto la piu adatta per ogni luogo speeifieo. Se questa o quella speee sopra eleneata sembri diseutibile per la zona eastanile, bisognera eonsiderare deter- minante la diseendenza ( «provenienza»), nel senso ehe bisognera pensare, se e eon quale vantaggio essa sara impiegabile.

223 Tecnica di rimboschimento e lavori di cura

11 tempo ehe eorre tra la piantagione appena eseguita e l'aeeostamento totale delle eorone arbore, eioe fino a una prima ehiara diminuzione del perieolo d'ineendio, non dipende soltanto dalla seelta delle speei arboree e dal loro modo di eombinazione, ma naturalmente anehe dagli intervalli ehe saranno tenuti tra pianta e pianta. L'intervallo tra le piante influisee poi sull'impiego di tempo neeessario al lavoro di eura. Dai lavori di eura dipende a sua volta la ereseita e quindi il tempo ehe eorre dall'impianto fino all'inizio dell'aeeostamento delle eorone arboree.

Contrariamente al solito modo eronologieo di eonsiderazione dei fatti, antieipiamo quella sui lavori di cura. Nei rimbosehimenti della zona eastanile, essi rappresentano una indiseussa neeessita, eome prevenzione eontro il perieolo d'ineendio, in questa zona, fattore determinante della stazione. Compito prineipale e quindi di impedire ogni aeeu- mularsi di materiale infiammabile, nella zona di rimbosehimento, poiehe il mezzo piu effieaee, per diminuire il risehio d'ineendio, evidentemente nei primi anni del rimbosehi- mento. Le eure, ehe eostituivano fin qui una «pulizia» avente lo seopo essenziale, di allontanare le erbe infestanti, devono quindi essere eseguite in ogni easo e indipendente- mente dagli intervalli di piantagione e dall'altezza delle piantine. None allora problema da trattare nei partieolari teehniei, ma e evidente ehe le eure appunto non sono dipen- denti solo dalle neeessita del postime, eome di solito e il easo. Saranno eontinuate, fin ehe la ereseita del postime avra il sopravvento sulle erbe, tanto ehe il perieolo d'ineendio sia ridotto in modo da non ·piu eostituire minaeeia. Ne eonsegue ehe le eure assumono una importanza eentrale e diventano un fattore determinante nella teeniea del rimbosehi- mento. Se quindi, in ogni easo, dovranno essere eseguite, in eonsiderazione del perieolo d'ineendio, ne eonsegue ehe l'intervallo di piantagione dovra essere fissato in modo da permettere una possibile razionale eseeuzione del lavoro. D'altro lato l'aeeostamento delle ehiome dovra poter essere raggiunto nel minor tempo possibile. Dal punto di vista dello sviluppo della pianta, del soprassuolo arboreo e del lato eeonomieö, sarebbero da preferire larghi intervalli di piantagione, · date le generali buone eondizioni di ereseita insite nella zona eastanile. Le eure sarebbero allora alleggerite ma a seeonda della speee arborea, esse dovrebbero perdurare oltre un deeennio. Gli intervalli stretti (inferiori a m 1,0) aggravano inveee le eure, oppure eomportano il ferimento di un maggior numero di piantine nei lavori di eura. Seeondo questo ordine di idee, la rieerea delle relazioni ottimali, pone un ulteriore problema al progetto sperimentale. Per quanto riguarda la grandezza delle piantine, poiehe, eome gia detto, le eure-dovranno in ogni easo essere eseguite, diremo ehe potranno essere impiegate piantine di minor grandezza della solita.

(9)

Se esse pero saranno troppo pieeole, renderanno piu diffieili le eure minute, speeial- mente quando non venisse rispettato un ordine geometrieo nell'impianto. Per il easo di piante troppo grandi il trasporto e il lavoro di piantagione sara piu eostoso e spesso riseontrera una elevata moria. Tutto questo e per intanto piu un eenno ehe un'esposizione eonereta, poiehe le questioni sono temporaneamente aneora oggetto di rieerehe. A questi eenni sul signifieato delle eure e degli intervalli aggiungo aneora, ehe le eure dovranno essere eseguite ogni anno ealcolando il momento propizio, in modo ehe il materiale tagliato possa in tempo utile deeomporsi. Nel easo in eui questi lavori venissero eseguiti a stagione avanzata il materiale di pulizia vi rimarrebbe fino alla nuova primavera e il lavoro non servirebbe assolutamente alla prevenzione eontro gli ineendi.

224 Strisce e sentieri antiincendio

In oeeasione di mie eollaborazioni nella lotta eontro gli ineendi di stramaglie ( Gor- dola, Gnosca, eee.) eostatavo ogni volta, ehe sui pendii ripidi e roeeiosi, il lavoro si aggrava fino ad essere perieoloso per diverse ragioni. Su terreno sprovvisto di sentieri, spesso, le zone nelle quali la lotta contro gli ineendi sarebbe molto importante perehe effieaee sono diffieilmente aeeessibili, o non possono esserc raggiunti eorrendo ehe eon grande spreeo di forza. La lotta attiva non trova inoltre nessun ausiglio nel terreno. E' diffieile aeeordarsi su linee di lotta, se queste non sono definite dalla forma naturale del terreno, eome ad es. terrazzi o striseie roeeiose. La squadra spegnifuoeo non trova letteralmente posto dove mettere i picdi, donde partendo possa eoneentrarsi nel suo compito. Le sicurczze alla schiena e ai Iianchi non possono essere tempestivamente organizzate, non soltanto perehe manca la veduta generale, ma anche perche il terreno non offre alcun punto di appoggio. Oltre a cio mancano ostacoli per il fuoeo stesso, poiehe non esistono striseie conseguenti, ehe siano pulite da materiale infiammabile oppure ehe possano essere pulite in tempo utile.

Cerehiamo, nell'ambito de! progetto sperimentale di Copera, di valorizzare Je espe- rienze, Je misure per la lotta eontro l'ineendio, attinte all'estero e adeguatamente eon- formate. Gia prima dell'inizio dei lavori di rimbosehimento veri e propri, fu studiata una rete di strisce nei due sensi, trasversa)e e vertieale, di modo ehe l'intero terreno fu suddiviso in eompartimenti. Non era fin'allora provvisto di eonfaeente rete di sentieri e fu rimediato. II territorio di Copera non presanta, eontrariamente per es. a quello di Pollegio, alcu~ ripiegamento di terreno ehe eostituisea una disposizione orizzontale dello stesso. Lungo la pendenza si trovano pero, eome ovunque, sufficenti dorsi e avval- lamenti, ereste e fossati, eome pure sponde all'orlo di gole e burroni ehe entrino nella rete di protezione. II terreno di Pollegio protende verso Ja disposizione orizzontale sopra striseie alte e roeeiose, le quali, dove sono interrotte da fossati, devono essere eollegate mediante misure opportune.

Strisee tagliafuoeo sono la eombinazione di una faseia, piu o meno larga, libera da materiale infiamrriabile, provvista di un sentiero, lungo la quale sia eolloeata una siepe di eespugli o di alberi adatti. Le siepi seguono, le strisee orizzontali, da! lato a monte, le 468

(10)

strisce verticali sottovento. L'espressione «sottovento» e da intendere nel modo seguente:

su creste o coste, la parte opposta a quella da cui spira il vento principale; lungo le sponde di gole e burroni quella fissata mediante la direzione della locale brezza ascen- dente. I venti negli ineendi, soffiano sui due fianehi della valle in direzione aseenzionale, anehe quando spira un fortissimo vento perpendieolarmente alla pendenza generale della valle ( osservazioni fatte in merito a Gordola e a Copera). E' da osservare ehe una striseia tagliafuoeo sara di poeo aiuto, quando nella stessa manehi il sentiero. Nonostante si possa affermare ehe una striseia liberata dal materiale infiammabile riesea da se medesima a fermare un fuoeo striseiante. Le strisee devono in ogni caso essere oceu- pate dagli uomini delle squadre spegnifuoeo. lnoltre le stesse riehiedono periodiei lavori di manutenzione per eui il sentiero faeilita sempre l'opera.

Non si possono dare indieazioni generali sul modo di eostituire le strisee, eome pure sulla loro disposizione attingendo agli esempi di Copera e Pollegio. ldrografia, esposi- zione, vie di eomunieazione e mezzi di lotta preesistenti sono fattori ehe determinano il modo di progettazione delle strisee tagliafuoeo Ie quali saranno diverse da easo a easo.

Come eoneetto generale si osserveranno i seguenti punti:

L'aeeidentabilita e Je fasee roeeiose sono forme di terreno lungo Ie quali Je strisee antifuoeo saranno di migliore effieaeia.

La possibilita di eondurre aequa nella zona puo inoltre influire sulla disposizione delle strisee stesse.

I sentieri dovranno avere Ja larghezza di m 1,0 fintanto ehe la pendenza e il suolo Io permettano.

La larghezza eomplessiva della striseia, siepe eompresa, non dovrebbe essere inferiore am 4,0 (misurazione orizzontale).

La frequenza delle strisee dovrebbe essere maggiore lungo Je zone potenziali di na- seita d'ineendio. La disposizione di strisee larghe e raeeomandabile soprattutto per questi posti. Se Ia loro disposizione e realizzabile, sara determinato dalle possibilita offerte da! terreno (vedi sopra) e mediante punti di vista di estetiea e di paesaggi- stiea.

La distanza fra Je strisee non dovrebbe mai sorpassare 50-70 m (misurazione oriz- zontale).

Per Ia eostituzione delle siepi antifuoco bisogna eonsiderare ehe esse hanno eontem- poraneamente da adempire pareeehi eompiti. Devono seeondo il eoneetto di «strisee frangivento» ridurre, almeno loealmente, Ja veloeita de! vento e eon eio impedire ehe mediante il volo di seintille o lingue di fuoeo l'ineendio passi da un eompartimento all'altro. Ne! easo in eui Je strisee tagliafuoeo saranno oeeupate dagli uomini addetti allo spegnimento, Ie siepi orizzontali eostituiseono una protezione effieaee eontro la eaduta di sassi. Per eoncludere, Ja siepe deve adempiere pure al eompito di impedire Ia forma- zione, in modo duraturo e per quanto possibile, di uno strato d'erba sulla parte della striseia da essa oeeupata. II sentiero potra essere mantenuto libero di erbe mediante mezzi ehimiei (K e II er, 1960) applieati a mano, ed eventualmente eon Ja eopertura di fogli di plastiea.

(11)

In relazione a questi fattori si viene a eostruire una siepe di due piani. L'inferiore, il vero piano della siepe, sara eostituito da arbusti sempreverdi. Fin'ora furono piantate oppure si trovano in allevamento le speei seguenti: tasso (Taxus baccata), lauro (Pru- nus laurocerasus) , eaprifoglio einese ( Lonicera Yunnanensis) , ligustro ( Ligustrum ovalifolium) e eappello di prete giapponese (Evonymus japonica). Tutte queste speei, escluso il tasso, sono faeilmente propagabili vegetativamente e senza speeiali attrezza- ture. Ne eonsegue ehe adeguati cloni destinati a stazioni ben definite potranno essere seelti piu faeilmente.

11 piano superiore delle siepi, eostituito da alberi, durante i primi anni di sviluppo, ha la funzione vera e propria di frangivento (W. Nägeli, 1953). La speeie arborea ehe forma questo piano superiore deve essere percio di rapido aeereseimento. Piu tardi il rimbosehimento dovra essere in grado di proteggersi da se medesimo.

lnoltre a questo seopo bisognera adottare una qualita arborea, il eui habitus frondi- fero abbia ad esereitare eontro il vento un ruolo di filtro. Lo stesso piano superiore della siepe non deve avere la funzione di «muro » perehe ( cfr. N ä g e 1 i, 1953) in tale easo la profondita efficaee, della zona di veloeita diminuita del vento, si riduee assai. Sono quindi da escludere per tali seopi sempreverdi. lnoltre la speeie arborea da seegliere dovrebbe essere poeo ineendiabile gia nello stato giovanile, poiehe essa dovrebbe poter esercitare la sua funzione, aneora nel easo in cui un ineendio avesse distrutto parti del rimbosehimento. Concludendo e desiderabile la costituzione di un piano superiore di protezione sulla sottostante siepe sempreverde. Le speeie cli arbusti sopraeitati si svilup- pano meglio nella semiombra.

Tutt~ queste esigenze sono assolte, in modo soddisfacente, soltanto dal lariee. Esso, a eondizione ehe Ja sua diseendenza sia adeguata, si rivelo di sorprendente rapido aeereseimento anche nella zona castanile, almeno per quanto si riferisea alla sua gio- ventu, ed e pure albero relativemente tollerante nei confronti della stazione ( eapaeita di adattamento). Sono tutlora in corso partieolari ricerche, al fine di ehiarire la questione sullo sviluppo delle siepi favorito per mezzo di concimazioni adatte.

Dando seguito a una proposta emessa a suo tempo, abbiamo sperimentato l'effieenza di reti metalliche quali frangifuoco. Si rilevarono del tutto ineffieenti i due tipi speri- mentati (maglie di 50 e 30 mm), i quali dovrebbero entrare in linea di eonto. Nella pra- tiea della lotta eontro gli ineendi si dimostro invece, ehe anehe una einta di filo, produee l'effetto di un riparo alle stram.aglie. Queste vi si raeeolgono e eostituiseono un peri- eoloso ponte per il fuoeo ( efr. Po h 1, 1958).

225 lmpianti di irrigazione

L'impianto di innaffiatura o irrigazione sara probabilmente l'uniea misura di pre- venzione eontro gli ineendi, benehe attribuito per definizione ai metodi «passivi» sara capaee di ritardare molto effieaeemente lo sviluppo di un ineendio o anehe, nel migliore dei easi, di arrestarlo. Fin qui, esaminato il terreno dopo gli ineendi, si dimostro ehe nei posti di elevata umidita, il fuoeo non poteva propagarsi. Anehe soltanto pieeole zone di neve, situate all'ombra, protette da fogliame, rimaste fino a tarda primavera, possono 470

(12)

avere I' effetto loeale di arrestare il deeorso di un ineendio ( efr. anehe Th am s, 1953) . Dove la lotta attiva disponga di aequa, anehe in misura esigua, eome mezzo di spegni- mento, il fuoeo puo essere arrestato eon sieurezza.

Deve essere quindi sperimentata la proposta di preparare sempliei impianti di innaf- fiamento, attingendo l'aequa dai ruseelli ehe siano alimentati anehe durante il periodo degli ineendi. A questo seopo dovrebhero essere eostruite pieeole ehiuse, dalle quali par- tano tuhazioni installate superfieialmente, o pieeole ronge ehe eondueano I' aequa ai posti desiderati.

Trasversalmente al pendio hisognerebbe preparare delle fasee, eventualmente lungo Je strisee tagliafuoeo, allo seopo di mantenere artifieialmente un'alta umidita del ter- reno su una larghezza aneora da determinare. Ne! progetto di Copera

e

in eorso uno studio di impianto sperimentale de! genere.

3 Metodi di lotta attiva contro gli incendi

Si venne dimostrando, ehe le strisee tagliafuoeo a preseindere dalla loro «funzione di protezione passiva» predispongono pure a una delle piu importanti misure di lotta attiva. L'impiego della squadra di spegnimento deve essere reso effieente il piu possibile, quale mezzo estremo indispensabile, e pereio sono neeessari altri aeeorgimenti.

31 La terra come materiale di spegnimento

Dove trovi nutrimento in forma abbondante, il fuoeo si propaghera in piena forza.

II fronte dell'ineendio avanzera pero lentamente, dove lo strato di residui seeehi sia interrotto e si presenti eomunque senza eontinuita. Qua e la, Je lingue di fuoeo avan- zeranno, in altri posti si fermeranno, fintanto non trovino di nuovo nutrimento aeeumu- lato. II fronte interrotto di avanzata, eome

e

da attendere in rimbosehimenti giovani, eorrettamente eurati, potra essere estinto immediatamente a palate di terra. Si dovranno dunque preparare depositi di terra in mueehi estesi, lungo le strisee protettive, almeno nelle zone di faeile aeeesso. Questi depositi potranno essere disposti, senza speeiale spese durante Ja eostruzione di sentieri.

32 L'acqua come materiale di spegnimento

321 Installazione di serbatoi di fortuna

L'acqua, eome gia detto nell'esposizione delle misure passive (impianti di innaffia- tura),

e

in ogni easo, un mezzo estremamente effieaee anehe per Ja lotta attiva. Dove l'aequa

e

raggiungibile, si deve fare in modo ehe essa sia eaptabile, eon serhatoi pre-

(13)

parati precedentemente. Secondo la forma del terreno e la natura dei corsi d' acqua, potranno essere impiegati serbatoi costruiti in modo definitivo stabile. Sopra Pollegio ad es. essi furono fatti abilmente. Spesso non e pero possibile, costruire tali serbatoi in modo duraturo, sia perche la forma del terreno non lo permette, sia perche il tempo disponibile, la mano d'opera, i mezzi finanziari di cui si dispone all'uopo, non sono suffi- cienti. Noi abbiamo percio provato parecchi serbatoi semipermanenti. Un tipo, data la sua leggerezza, facilita di montaggio, relativa costosita esigua, sarebbe vantaggioso.

Verra descritto qui sotto nei dettagli: materiali, indicazioni di montaggio, ecc.

Un piccolo modello di serbatoio usato <lalle squadre della Protezione Antiaerea,

e

molto vantag- gioso perche componibile con elementi del peso massimo di 25 kg cadauno. Questi elementi sono costituiti da lastre galvanizzate, spessore mm 1,5, formato m 2,0 X 1,0. Esse possono essere unite, con viti, in forma di anello dell'altezza di m 1,0, rese stagne da un foglio di plastica il quale funge anche da fondo. Ogni lastra e provvista di 11 buchi (dimm 11,5) da ambo le parti, attraverso i quali ven- gono introdotte viti di M 10 X 15 mm. Montaggio e smontaggio del serbatoio si effettua in modo rapido. II maggior spreco di tempo e dovuto ai lavori di preparazione del posto di collocamento, poiche il serbatoio deve essere posato orizzontalmente. Siccome i fogli di plastica i;i rompono facil- mente a contatto di oggetti taglienti, lo spiazzo sul quale viene collocato, dovra essere cosparso di terra e stramaglia al fine di costituire una protczione. La capacita della vasca e variabile entro certi limiti, siccome Ja circonferenza del cilindro puo essere formata con un numero maggiore o minore di lastre.

In tal caso Ja curvatura delle Jastre deve esscre prima adeguata al raggio scelto.

La tabella seguente indica i dati relativi, corrispondenti al numero delle lastre.

Tabella 1

No. delle lastre 1 Circonferenza m

1 Diametro m

1 CapncitU m11

1 Dimensione de! foglio plastica

2 ca. 4 1,28 ] ,3 4 X 4, m

3 6 1,90 2,8 4,5 X 4,5 m

4 8 2,54 5,1 5 x5 m

5 10 3,20 8,0 5,5 X 5,5 m

6 12 3,80 11,5 6,5 X 6,5 m

Per il rivestimento de! cilindro-serbatoio, due prodotti si rivelarono adatti:

quadrilatero e ottogonale in «Gurit» come ad es. fogli da serbatoi prodotti dalla Gummi - w e r k e R i c h t e r s w i l (ZH) ;

- pezzi a forma di sacco fabbricati su misura, analoghi a quelli usati dall'agricoltura nei silos:

cfr. prodotti della ditta F. K neu b ü h l, Wein in gen pr. Frauenfeld (TG).

I prezzi approssimativi dei materiali per serbatoi corrispondenti alle misure indicate nella ta- bella 1 sono i seguenti:

Tabella 2 Lastre

1

Fogli plnstica*

1

Profilo gomma

1

Totale

1

Fr./ : 7

No. 1 Fr. m~

1 Fr. Fr. Fr. conten.

2 100 16 120 20 240 185

3 150 20 150 30 330 120

4 180 25 190 40 410 80

5 225 30 225 50 500 65

6 270 42 315 60 645 55

* Vedi istruzioni per il montaggio.

472

(14)

Le istruzioni di montaggio possono essere riassunte come segue:

- scelta del posto adatto (immissione dell'acqua, posizione rispetto all'oggetto da proteggere, sotto- fondo) ;

- spianamento della piazzuola di posa, sgombero dei sassi, costituzione dello stralo di terriccio e stramaglie;

~ avvitamento del numero di lastre necessarie alla impalcatura del serbatoio (testa della vite all'interno) ;

- applicazione del profilo di gomma sulla parte superiore dell'anello per evitare ehe la plastica si tagli;

- posa accurata della plastica: non deve assolutamente incontrare vuoti sottostanti ne urtare corpi taglienti o aguzzi;

- dopo il riempimento la plastica ehe eccede l'orlo del cilindro deve essere fissata mediante un altro profilo.

33 Altre misure di lotta attiva

La terra e l'acqua, come mezzo di spegnimento prepreparato, richiedono gli attrezzi opportuni con i quali possa essere effettuato il trasporto sul fronte dell'incendio. Picco, pala, pompa portabile, carburante, tubature, dovranno essere disponibili. A seconda dello stato di completezza delle vie di comunicazione l'attrezzatura e gli annessi potranno essere depositati in un punto oppure decentralizzati. 11 deposito centrale rendera piu facile la manutenzione e sara utile pero solo quando si possa disporre di una squadra di boscaioli stazionari permanenti.

Nei casi in cui si possa realizzare convenientemente un bacino permanente, la pompa corrispondente potra essere pure montata in modo stabile. Per quanto riguarda la deter- minazione del numero occorrente dell'attrezzatura, esistono fin'ora soltanto eifre appros- simative. Appoggiandoci alle esperienze pratiche fatte a Copera, dovrebbero essere a disposizione da 2 a 3 motopompe portabili o installate a dimora stabile, per 50 ha. Su ogni km di fronte si dovranno avere disponibili ca. 10 pale, 5 picconi in un deposito centrale o come gia detto sopra, decentralizzati in loco.

La lotta contro l'incendio in atto su pendio eterogeneo accidentato,

e

pure problema di condotta. 11 posto dove la squadra dovra appostarsi per arrestare il fuoco non potra essere fissato con certezza, stando sul pendio stesso. La condotta dell'azione di spegni- mento dovra essere seguita dal pendio di fronte, oppure da un qualsiasi altro punto ehe dia la veduta generale ed eseguita mediante un apparecchio radio. Dovra essere pre- parato in antecedenza uno schema di collegamenti-radio specialmente su certe zone, come pure dovra essere posto sottomano il numero di apparecchi occorrenti.

(15)

4 Concezione di lotta antiincendio nella zona castanile

L'Istituto Svizzero di Rieerehe Forestali e tenuto, anehe nell'amhito dei lavori neees- sari alla zona eastanile, di indagare sulle questioni teeniehe e biologiehe. Le basi di questo nostro lavoro si riferiseono per buona parte a osservazioni personali o a rieerehe in eorso. Per buona parte esse sono deduzioni adeguate attinte alle lunghe esperienze fatte da altre nazioni in regioni di eostante minaeeia d'ineendio: in queste nazioni Je esperienze furono eondotte a eosto di immensi saerifiei ( efr. p. es. P eire e et al., 1949;

Hayes, 1949; U.S. For. Serv., 1945). E' dunque sieuramente superfluo ehe noi si faeeia aneora una volta le medesime prove. La piu ehe evidente lezione di earattere gene- rale ehe noi possiamo far nostra, arrivataei dall'cstero, soprattutto dagli S. U. A. e da!

Canada e - sia messo aneora una volta in evidenza - ehe non esiste misura isolata ehe garantisea un sueeesso per eombattere gli inccncli cli foresta, boscaglia e stramiglie. Non e'e altro a tale scopo ehe Ja sequenza, senza eompromessi, della piena eoorclinazione di tutti i mezzi applicabili in un luogo dato, tutto eompreso dalla misura selvieolturale fino all'ultimo partieolare riguardante se si voglia il funzionamento dell'appareeehio di radio, ehe e quanto si venne a dimostrare in breve, in questo lavoro. Mezze misure, oppure prin- cipi ineompleti e fallaci servono a niente; esse sono solamente fatte per ingannare una falsa sieurezza. Le catastrofi da noi non possono assumere la vastita, eonoseiuta in Franeia oppure in paesi d'oltre mare, poiehe da noi maneano gli ammassi di superficie di quella estensione, e sieuramente anche, poiehe il paese al meridione delle Alpi e piu den- samente popolato e provvisto di una rete di comunicazione piu ehiusa. I valori di perieolo pero, specialmente in funzione alla maggiore densita di popolazione, non sono minori.

Per riassumere e eoncludere elencheremo i particolari ehe dovranno eostituire un unieo eoncetto, quale migliore veduta d'assieme.

41 Elencazione delle misure possihili

Misure generali (indipenclenti dai dati di eondizione loeale):

Organizzazione della propaganda.

Previsione sul tempo cli perieolo d'incendio.

Organizzazione della rete di osservazione e de! posto raeeolta osservazioni.

Formazione e organizzazione clei quaclri e clella squaclra cli pieehetto.

Preparazione dei mezzi di eondotta.

Preparazione della eentrale - deposito - attrezzi.

Misure speciali (in parte dipenclenti clalle eondizioni loeali) : Apprezzamento delle sorgenti cli perieolo (situazione, estensione).

Apprezzamento de! terreno (partieolarmente per quanto eoncerne Ja sistemazione della strisee tagliafuoeo) .

474

(16)

Sistemazione delle vie d'accesso e di comunicazione.

Costituzione delle strisce tagliafuoco ( compreso siepi e depositi di terra).

Scelta delle speci arboree e studio di associazione delle stesse per le zone di prevista maggiore minaccia.

Organizzazione ed esecuzione dei lavori culturali.

Costruzione di serbatoi d'acqua event. deposito di materiale in loco.

Zusammenfassung - Resume - Summary

Zur Waldbrandbekämpfung in der Südschweiz

Die Streuebrandgefahr wird als standörtliche Gegebenheit der Kastanienzone der Südschweiz betrachtet. Abwehrmaßnahmen gehören deshalb zu den ersten Projektie- rungsarbeiten. Sie sind gesamthaft und lückenlos zu planen und durchzuführen. Die ein- zelnen Maßnahmen und Mittel zur Brandbekämpfung sind beschrieben; sie stellen zum Teil vorläufige Ergebnisse EAFV-eigener Beobachtungen und Versuche dar, zum Teil sind ausländische (überseeische) Erfahrungen sinngemäß abgewandelt.

De la lutte contre l'incendie dans la Suisse meridionale

Le danger d'incendie dans la zone du chataignier peut etre considere comme un fac- teur lie

a

la station. C' est pour cette raison que les mesures de def ense contre ce mal /ont partie des premiers travaux

a

entreprendre lors de l'etablissement d'un projet de reboise- ment. Elles doivent etre etudiees et executees dans leur ensemble et sans lacune. L' auteur decrit les divers·moyens de lutte qui peuvent etre envisages. Une partie d'entre eux ont ete etudies et observes par l'lnstitut de recherches forestieres, d'autres se referent

a

des experiences faites

a

l' etranger.

Fire control in Southern Switzerland

The danger of burning forest Zitter ( forest fires properly speaking are so far zmknown within this zone) is considered a local factor inherent to the chestnut area of Southern Switzerland. Measures of fire control therefore belong to the first steps to be taken when establishing afforestation plans. They have to be studied and planned completely and without any gaps. The authors describe different measures and means of fire control, partly representing the provisional results of observations and experiments of the Swiss Forest Experiment Station, partly experience made abroad (Overseas} and adapted to local conditions.

(17)

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Referenzen

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