Primo piano

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(1)Primo piano. Objekttyp:. Group. Zeitschrift:. Actio : una rivista per la Svizzera italiana. Band (Jahr): 96 (1987) Heft 3. PDF erstellt am:. 30.01.2022. Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. Die systematische Speicherung von Teilen des elektronischen Angebots auf anderen Servern bedarf ebenfalls des schriftlichen Einverständnisses der Rechteinhaber. Haftungsausschluss Alle Angaben erfolgen ohne Gewähr für Vollständigkeit oder Richtigkeit. Es wird keine Haftung übernommen für Schäden durch die Verwendung von Informationen aus diesem Online-Angebot oder durch das Fehlen von Informationen. Dies gilt auch für Inhalte Dritter, die über dieses Angebot zugänglich sind.. Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch.

(2) Croce Rossa Svizzera. PRIMO PIANO Silvia Bernasconï in copertina. Come schiudere nuove porte A. Silvia Bernasconi è suc-. cesso quello che accade a moite donne dalla forte tempra d'artista. Un giorno si è resa conto che non avrebbe più potuto considerare la sua produzione artistica corne elemento secondario alla sua vita, e cosi la pittura è diventata il fulcro délia sua esistenza. È il suo mezzo d'espressione che le ha aperto nuovi orizzonti, facendole comprendere corne molti problemi, in fondo, altro non siano che chiavi per schiudere nuove porte. Ha imparato a uscire dall'ombra, all'aperto, a servirsi di queste chiavi. Ora è felice di. Scopr/re /a vera S/'/v/a Sernascon/ è s/curamenfe /mpresa ardua anche per / suo/' mig/iori sm/ci. Z/arf/sfa appare /nfaff/' corne donna sch/'va, che s/" ce/a d/efro var/e maschere.. poter esprimere in modo visibile cid che la anima, creando un'arte senza manierismi, il che è assai più importante del semplice produrre. Hansjürg Brunner di Jegenstorf, presso il quale per un anno ha studiato le varie tecniche dell'incisione, scrive di lei: «Quello che mi stupisce è questo sviluppo cosi rapido. Partita da graziosi pastelli (in genere nature morte con mele), passata attraverso paesaggi nei quali alberelli a palloncino si raggruppano in segni calligrafici, Silvia Bernasconi è approdata a costruzioni in toni scuri, bruni e neri, animate da un ritmo stratiforme che créa. S/'/v/a Se/Tiascom" egu/7/fara ogn/ sp/nfa che /e g/'unge con un moto confrar/'o, ogn/ a/fermaz/one è smussafa /n duhb/o; ogn/ r/'sposfa r/c/i/ama nuove demande. C/o va/e anche su/ p/ano st///sf/co, dove è présente una g/'usfa concordanza tra forma e confenuto.. 30. ACTIO.

(3) + PRIMO PIANO effetti misteriosi. Mi sento attratto da questi sviluppi di un'architettura mobile ed emotiva. Sono forme esplosive, che provengono da chissà quaIi strati profondi. Siamo lontani da quel tanto decantato «mondo intatto»; qui c'è una potenza distruttiva che richiama l'insorgere di un ordine nuovo. Chiunque provi desolazione o angoscia di fronte a questi fogli, a parer mio non è riuscito a «leggerli» nel modo giusto. A me paiono belli, e in molti casi eccezionali». Fino ad un anno fa Silvia Bernasconi aveva il suo studio a Spiez, ma un giorno si rese conto deU'impossibilità di continuare la vita divisa fra casa e studio. Stanca del solito panorama di monti e lago, desiderosa di tuffarsi nel frastuono di una vita attiva, si rifugiô in. Hans/ürg ßrunner, presso. /'/ gua-. /e S/'/Wa ßernascom /ia sfurf/'afo /e varte fecn/cEe de//7nc/"s/'one, afferma; «M/sorprende /a sua evo/uz/'one m cos/ fareve. fempo».. città. Ecco guanfo scr/Ve Conrad Pau// d/' S/'/v/'a ßemascon/; «S/'/v/'a Semascon/ opera senza addandon/. Egu/7/fjra ogn/' sp/d7a cde /e g/'unge con un mofo confrano, ogn/' affermaz/'one è da /e/ smussafa /n dudd/d. Smuove ogn/ certezza con domande e ogn/' r/ve/az/one /e spa/anca porte nuove verso or/zzonf/' d/Vers/'. Afferma, eppure /asc/a mo/fe zone ne//'omdra, prefer/sce // s/'/enz/o a//e vane c/'ance, e guesfo va/e ancde per /e sue f/gure, / suo/ paesagg/, /e sue nature morte. Quanfo c/' concede, a//a f/'n f/'ne, c/ v/'ene soffraffo; guando cred/amo d/ aver frovafo, ragg/'unfo // r/su/fafo, guesfo c/ e/ude. // 7/ne /ndug/a a mezza v/'a, a//a r/cerca de//a 7/gura; /Informe, /'/ caof/'co asp/ra a una sfruffura, a una forma def/'n/fa; /'a//eno r/cerca fam/7/'ar/' cerfezze e, a//7'nverso, /a norma, // def/n/fo, guas/ s/ senf/ssero cosfreff/' /'n cafene, asp/rano a una //'deraz/one. Que/ cde c/ appare corne ragge/afo fende a sc/'og//ersf ogn/' domanda vuo/e r/'sposfa, ma ogn/' r/'sposfa r/'cd/'ama nuove domande. Ecco /a s/'curezza cde s/' frasfu//a co/ r/'scd/'o, menfre /'/ /afo avvenfuroso r/'cerca /a certezza d/' un porto profeffo. Quesfo va/e ancde su/ p/'ano sf///sf/co, dove régna una g/'usfa concordanza fra forma e confenufo«.. Oggi vive vicino a piazza Eiger a Berna, una zona non precisamente idilliaca. Il suo sguardo spazia al disopra del tetti e delle facciate banali delle case, sulla rlmessa dei tram. Ha scelto di vivere sola, ma durante la fine settimana sua figlia, di 15 anni, che studia lingue nella Svizzera romanda,. come costuma nelle buone famiglie, viene a casa dalla mamma. La città, il movimento, la gente non hanno cambiato Silvia Bernasconi: è rimasta una donna schiva, che si nasconde dietro varie maschere. Ma la vita di città l'ha portata a nuove forme e colori che erano latenti in le'i, e scopriamo d'un tratto i rossi, gli arancioni, colori prima assenti dal suo universo. E a Berna, nella galleria del Kunstkeller, al 40 délia Gerechtigkeitsgasse, che ho avuto il. primo contatto con le sue opere. La proprietaria délia galleria, ha Dorothe Freiburghaus, esposto i suoi quadri assieme alle sculture di Annemarie Würgler, e le opere delle due artiste si sono fusejn una straordinaria simbiosi. È chiaro che entrambe queste donne si muovono nella stessa direzione, cercano nuovi spazi che schiudono con le loro chiavi personali. Cercando un'immagine significativa per illustrare in copertina il mondo di Silvia Bernasconi, il quadro «Weltenwanderer» (il viandante) mi è apparso ideale. Avanzare, non fermarsi, vivere e sperimentare, e nel cammino verso nuove mete riconoscere la molteplicità delle nostre emozioni..

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