Rapporto s- JJasilva 1989
sui bo, 1 in deperimento
'
UFAFP / Direzione federale delle foreste, Berna
Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio, Birmensdorf
Rapporto Sanasilva 1989
sui boschi in deperimento
Berna e Birmensdorf, novembre 1989
Questa pubblicazione è ottenibile presso l'Istituto federale di ricercha per la foresta, la neve e il paesaggio, bibliotheca, 8903 Birmensdorf
Responsabilità scientifica
Riassunto
Pater Gremlnger, Coordinazione Programma Sanasllva, FNP Birmensdorf 1. Risultati dell'inventarlo 1989 del danni ai boschi
Pater Brassel, FNP
2. Evoluzione locale del danni al boschi nelle regioni-test di Altdorf, Fllms e Zofingen Danlel LOscher, FNP
3. Panoramica degli Inventari 1988 sui danni ai boschi in Europa Phllippe Domont, Coordinazione Programma Sanasllva, FNP
Redazione
Coordinazione Programma Sanasllva con l'aiuto del servizio stampa e Informazione FNP Composizione ed Impaginazione
Kurt Rauber e René ROegg Grafici e copertina
Mirek Sebek e Doris Plchler Traduzione italiana
Marco Conedera, Sanasilva coordinazione Sud delle Alpi, FNP Bellinzona
Copertina:
Pino silvestre mediamente danneggiato (classi di perdita di massa fogliare dal 26 al 60 percento).
Indice
Riassunto 5
1. Risultati dell'inventario 1989
dei danni ai boschi 6
Risultati
Situazione ed evoluzione del danno
per gli alberi con diametro superiore a 12 cm 6
Singole specie 8
Evoluzione nazionale e regionale dei danni 1 O Evoluzione dei danni sui
singoli alberi dal 1988 13
Perdite di aghi e di foglie dovute
a cause conosciute 13
Situazione del danno nel bosco giovane 13
Scopi e limiti dell'inventario dei danni ai boschi 14 Metodi
Scelta del reticolo di campionamento
e volume dei dati 14
Stima delle perdite di aghi e di foglie 14 Definizione delle categorie di danno 15 Problematica della soglia di danno 15
Influssi casuali e sistematici 15
Ponderazione dei dati dei singoli alberi 16 Esecuzione dei rilievi di campagna 16
2. Evoluzione locale dei danni ai boschi nelle regioni-test di Altdorf, Flims e Zofingen 17
3. Panoramica degli inventari 1988
sui danni ai boschi in Europa 19
Riassunto
A livello nazionale lo stato di salute del bosco svizzero è rimasto stazionario rispetto all'anno precedente. La parte di alberi danneggiati con più del 1 O percento di perdita di massa fogliare si fissa quindi ancora al 43 percento.
Come l'anno scorso il 12 percento degli alberi ha accu- sato delle perdite fogliari superiori al 25 percento. Alfi ne di garantire il confronto a livello internazionale dei risul- tati dell'inventario dei danni ai boschi è stata introdotta quest'anno la categoria di danno 1 , definita anche cate- goria di primo allarme, e si è prestata particolare atten- zione all'evoluzione dei danni nelle classi di danno da 2 a4.
L'evoluzione dei danni è invece diversa nelle gran- di regioni. La percentuale di alberi danneggiati è nuova- mente aumentata nell'Altipiano (+6 percento), Nelle Prealpi (+2 percento) e al Sud delle Alpi (+5 percento), mentre i boschi della regione del Giura hanno fatto registrare un miglioramento (-11 percento). Con il 53 percento di alberi nelle categorie di danno 1-4 le perdite di massa fogliare nella regione delle Alpi sono nettamente superiori a quelle delle altre regioni: Giura 17 percento, Altipiano 31 percento, Prealpi 42 percento, Sud delle Alpi 48 percento.
Come negli scorsi anni, anche nel 1989 le indagini con le foto aeree all'infrarosso nei boschi di Altdorf, Flims e Zofingen hanno dimostrato come l'evoluzione locale dello stato di salute dei boschi sia molto eterogenea e non corrisponde forzatamente alla tendenza generale a livello svizzero. In tutte e tre le regioni test sono stati constatati solo peggioramenti e nessun miglioramento.
Altrettanto degna di nota è l'evoluzione dei danni nell'abete bianco e nella quercia. L'abete bianco, pur essendo una specie che preoccupa ormai da qualche decennio, non aveva mai fatto registrare negli anni passati una tendenza al peggioramento come in questa stagione. La porzione di alberi mediamente danneggiati (percentuali di perdita di massa fogliare dal 26 al 60 percento) è aumentata dell'8 percento. Anche la quercia, specie che ha fatto registrare molti danni in tutta Europa, ha subito un aumento dei danni del 4 percento in questa categoria.
Gli inventari dal 1985 al 1989, paragonabili tra loro perchè effettuati sullo stesso reticolo di campionamento, rivelano un'evoluzione eterogenea dello stato di salute del bosco sia per quanto riguarda le singole specie che le varie regioni. Sulla base di questi dati non si possono ancora trarre delle conclusioni definitive.
Lo studio dello stato del bosco deve continuare sul lungo periodo, operando con gli inventari dei danni ai boschi e gli impianti di controllo permanente.
Oltre alla Svizzera, altri 24 paesi europei hanno segnalato dei danni ai boschi sulla scorta dei risultati degli inventari 1988. La responsabilità dei danni è impu- tata sia a fattori di origine naturale che antropica. A seconda del tipo e della gravità del danno l'inquinamento atmosferico è ritenuto o la causa principale, o comunque un fattore causale che non può essere escluso.
Scopo del rapporto
Il presente rapporto ha lo scopo di informare sullo stato di salute del bosco svizzero e su Ila sua evo- luzione. Si tratta di una base decisionale all'indi- rizzo delle competenti autorità politiche per una tempestiva introduzione delle misure di lotta necessarie contro i danni ai boschi. Le informa- zioni sullo stato di salute del bosco sono però de- stinate, grazie all'azione mediatrice della stampa, anche al vasto pubblico.
1. I risultati dell'inventario 1989 dei danni ai boschi
A livello nazionale lo stato di salute del bosco è rimasto stazionario;
nel Giura è stato registrato un miglioramento dello stato delle chiome, nelle regioni dell'Altipiano, delle Prealpi e del Sud delle Alpi un peggioramento
Le chiome degli alberi del bosco svizzero si presentano nel loro insieme invariate rispetto al 1988.
La quota di alberi danneggiati con più del 1 O percento di perdita di massa fogliare rimane del 43 percento. A livello regionale vi sono però grosse discrepanze nell'evoluzione dello stato di salute:
nel Giura la porzione di alberi danneggiati è scesa dal 48al 37percento, mentre nell'Altipiano è salita dal 25 al 31 percento, nelle Prealpi dal 40 al 42 percento e al Sud delle Alpi dal 44 al 49 percento.
Con il 53 percento resta invece stazionaria la situazione nelle Alpi.
Per garantire la paragonabilità dei risultati a livello internazionale la categoria di danno con perdite di massa fogliare dall'11 al 25 percento è definita «categoria di primo allarme». Nella rappresentazione del danno totale sono quindi riportate da adesso anche le percentuali di alberi con più del 25 percento di perdita di massa fogliare. Con il 12 percento sull'insieme del Paese, la quota di questa categoria è rimasta invariata rispetto al 1988.
Risultati
Situazione ed evoluzione del danno per gli alberi con diametro superiore a 12 cm
Le figure 1 e 2 riportano, separatamente per conifere e latifoglie, le frequenze delle classi di perdita di massa
percentuali ponderate
2 5 . . . . - - - ,
5 1 O 15 20 25 30 35/40 45/50 55/60 > 6 O classi del 5 percento di perdita di foglie
Figura 1 Conifere:
Distribuzione delle classi del 5 percento di perdita di aghi.
Percentuali ponderate delle conifere degli inventari dei danni ai boschi 1988 e 1989.
fogliare del 5 percento per tutti gli alberi rilevati nel 1988 e nel 1989. Sulla base di queste distribuzioni di frequen- ze vengono in seguito formate le cinque categorie di danno. Non sono riscontrabili grosse differenze tra il 1988 e il 1989, né per le conifere, né per le latifoglie.
percentuali ponderate
2 5 . . . . - - - ~
5 10 15 20 25 30 35/40 45/50 55/60 > 60 classi del 5 percento di perdita di aghi
Figura 2 Latifoglie:
Distribuzione delle classi del 5 percento di perdita di foglie.
Percentuali ponderate delle latifoglie degli inventari dei danni ai boschi 1988 e 1989.
conifere
19851 19861 19871 19881 19891
61 48 45
52 53
l?f Y<~~->r /lii
2nt:::::::::::·~~-::::::::::::::::Rii■
3[:=J 0-10% perdita di aghi categoria O
j:::::::::I 11-25% perdita di aghi categoria 1
e,:,:•:•~ 26-60% perdita di aghi categoria 2
- > 60% perdita di aghi categorie 3 e 4
Figura3
Raffronto tra le percentuali ponderate di perdita di massa fogliare 1985-1989 per le conifere.
Il raggruppamento delle categorie di danno (figu- re 3, 4 e 5) dimostra come le percentuali di alberi nelle categorie di danno 1-4 (inclusa la categoria di primo allarme) non hanno subito nessuna variazione sostan- ziale dal 1988, né per le conifere, né per le latifoglie.
Anche le quote delle categorie di danno 2-4 ( esclusa la categoria di primo allarme) non hanno subito modifiche rilevanti a partire dal 1988. Nel suo insieme lo stato del bosco è rimasto quindi stazionario; non è in particolare stata constatata nessuna ulteriore evoluzione positiva.
1985 1986 1987 1988 1989
atifoglie
71 55 43
67 68
~ 0-10% perdita di foglie categoria o
1-:-:-:-:-111-25% perdita di foglie categoria 1
~~~~~ 26-60% perdita di foglie categoria 2
- > 60% perdita di foglie categorie 3 e 4
Figura4
Raffronto tra le percentuali ponderate di perdita di massa fogliare 1985-1989 per le latifoglie.
1985 1986
tutte le specie
64 50
~ 0-10% perdita di aghi/foglie categoria O 1:-:-:-:-:1 11-25% perdita di aghi/foglie categoria 1
~~~~~ 26-60% perdita di aghi/foglie categoria 2
- > 60% perdita di aghi/foglie categorie 3 e 4
Figura 5
Raffronto tra le percentuali ponderate di perdita di massa fogliare 1985-1989 per tutte le specie.
Singole specie
La percentuale di abeti rossi (figura 6) nelle categorie di danno 1-4 è scesa dal 47 al 43 percento. Anche nelle categorie 2-4 si è verificata una riduzione degli alberi danneggiati dal 15 all'11 percento. Quale specie più importante e rappresentata nel bosco svizzero, l'abete rosso è in grado di influenzare notevolmente il risultato sia delle conifere che di tutto l'inventario nel suo insieme.
La situazione dell'abete bianco (figura 7) è peggio- rata. Le frequenze nelle categorie 1-4 corrispondono attualmente a quelle dell'inventario 1987. La percen- tuale delle categorie di danno 2-4 rappresenta un massimo con il 23 percento.
C,
abete rosso1985 1986 1987 1988 1989j
63 50 48 53
57
r <::f f f ~~ /(: tf ffitt
2l<{t\>.~:tt/lrn■
21:~: < : \\~f \ \tJfill
2O
abete bianco1985 1986 1987 1988 1989
47
b <>> j(<>:<:l~=illl
439
l:><>:><.~~-<:<:::\\l~IT!RI
451
L:{/: / 3 -~.>t/tl~Ell
3· CJ 0-10% perdita di aghi categoria O l-:-:-:-:-I11-25% perdita di aghi categoria 1
E® 26-60% perdita di aghi categoria 2
- > 60% perdita di aghi categorie 3 e 4
Figure6-9
Il pino silvestre (figura 8) resta la specie arborea con il peggior stato della chioma. La percentuale delle categorie di danno 1-4 resta praticamente invariata, mentre quella delle categorie 2-4 ha raggiunto un massimo con il 28 percento.
li larice (figura 9) denota un leggero aumento nelle categorie 1-4, mentre nelle categorie 2-4 le variazioni sono irrilevanti.
e
pino silvestre1986 19871 19881 1989
O
arice1985 1986
34 30
37 35
4
6
1987 47
r <<:>>~_ 39_:<<:>>~;lffffe);~I
21988 1989
58
l :<>?) (:<<Jì;[~:~1
251
l :<><:>j~ : )/??:il~Ill
3C:J 0-10% perdita di aghi categoria O 1:-:-:-:-:1 11-25% perdita di aghi categoria 1
~:~=:ò;'I 26-60% perdita di aghi categoria 2
- > 60% perdita di aghi categorie 3 e 4
Raffronto tra le percentuali ponderate di perdita di aghi 198~1989 per abete rosso, abete bianco, pino silvestre e larice.
Lo stato della chioma del faggio (figura 1 O) è mi- gliorato leggermente. La diminuzione nelle categorie di danno 1-4 è insignificante, mentre degno di nota è il miglioramento nelle categorie 2-4. Il faggio è la specie frondif era più importante del bosco svizzero e contri- buisce quindi in maniera determinante al risultato finale delle latifoglie.
La situazione della quercia (figura 11) denota una chiara tendenza al peggioramento; la percentuale nelle categorie di danno 1-4 è salita dal 44 al 54 percento, nelle categorie 2-4 dal 7 all'11 percento.
G)
faggio1985 1986
69 52
1987L.___41 _ _Jl~{?i~:{:::::.:;.;;.::::::;~i*::::.::.:.::::{:~{::::~::::::mti:iil2li:fflm1
1988 65
1 ::/}j())J.il
11989 68
e
quercia1985 60
1
:-:•:-:-:-:-:•:•:•···
:•:•:•:;:•:;:;:;.
33•:•.
•,•·
,···
:;::•:•:•:•;:;:;· ··
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: 6 1 19861987 1988 1989
37 34
46 56
l :}::::::::: :::::::::::·~~·::::::::::::::::::::::::D
2l:::::::::::::::: :::::: ::A·?::::::::::::::::: ::: :::::lm!ffl
1[:=] 0-10% perdita di foglie categoria o
1:•:-:-:-:111-25% perdita di foglie categoria 1
f:•:•B•l
26-60% perdita di foglie categoria 2- > 60% perdita di foglie categorie 3 e 4
Figure10-13
Praticamente nessuna variazione per aceri e fras- sini (figure 12 e 13).
Il risultato complessivo è influenzato dal miglora- mento dello stato delle due specie dominanti abete rosso e faggio, mentre le restanti specie arboree hanno in parte denotato un notevole peggioramento dello stato della chioma. La differente tendenza evolutiva tra le varie specie sottolinea l'importanza di una valutazione differenziata dello stato di salute.
CP)
acero1985 1986
1987 56
86 73
1 1988 ..--- - --7-7- - - . - t - , . . , .>.,..,.<.,...,.~·~.,....,.-.::~>:l 1
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1989 78
G)
frassino2 1905 ._I - _ _ _ _ 7_7 _ _ _ _ ....L.I~_.·.·.·.· .... ·.·.·.·~;I :'--'-':::::-'--: 2--'-a:.'--'-'::::: __
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l•:•:•:-:•l 11-25% perdita di foglie categoria 1
~:::::::::I
26-60% perdita di foglie categoria 2- > 60% perdita di foglie categorie 3 e 4
Raffronto tra le percentuali ponderate di perdita di foglie 198~1989 per faggio, quercia, acero e frassino.
Evoluzione nazionale e regionale dei danni
Nella figura 14 è rappresentata l'evoluzione del danno totale per l'insieme della Svizzera dal 1985 al 1989. Le quote delle categorie di danno 1-4 {inclusa la categoria di primo allarme) erano del 36 percento nel 1985 e sono salite fino al 56 percento nel 1987. Nel 1988 si è registrata una buona ripresa che non ha però trovato riscontro nel 1989. Le percentuali delle categorie di danno 2-4 { esclusa la categoria di primo allarme) deno- tano un'evoluzione parallela, raggiungendo nel 1987 un massimo con il 15 percento. Le percentuali delle catego- rie di danno 3-4 {fortemente danneggiati e morti) sono rimasti praticamente invariati dall'inizio dell'inventario dei danni con valori tra il 2 e il 3 percento. L'evoluzione nelle cinque regioni Giura, Altipiano, Prealpi, Alpi e Sud delle Alpi è invece awenuta in modo differenziato.
Nel Giura è proseguito il miglioramento dello stato delle chiome. la quota di alberi è scesa dal 48 al 37 percento nelle categorie di danno 1-4 e dal 12 al 1 O percento per le categorie di danno 2-4. È importante rilevare il parallelismo nell'evoluzione 1985-1989 delle percentuali delle categorie di danno 1-4 e 2-4.
valori percentuali
Nell'Altipiano le perdite di massa fogliare si sono di nuovo accresciute. Le quote sono aumentate dal 25 al 31 percento nelle categorie di danno 1-4 e dal 5 al 7 percento nelle categorie di danno 2-4.
Nelle Prealpi la situazione è leggermente peggio- rata a causa di un aumento nelle categorie di danno 2-4.
Attualmente le quote sono del 42 percento nelle catego- rie 1-4 e dell'11 percento nelle categorie 2-4.
Nelle Alpi la situazione è rimasta praticamente invariata. La quota particolarmente alta delle categorie di danno 1-4 ammonta al 53 percento. I valori delle categorie 2-4 sono scesi dal 18 al 16 percento. Le chiome degli alberi della regione delle Alpi restano ancora le più trasparenti.
Le chiome al Sud delle Alpi sono diventate legger- mente più trasparenti per quanto riguarda le categorie di danno 1-4. La quota delle categorie 2-4 è invece leggermente diminuita passando dal 14 al 12 percento.
In questa regione è stato riscontrato durante l'estate un prematuro ingiallimento delle foglie delle betulle. Il 22 percento delle betulle osservate contro 1'8 percento del Nord delle Alpi.
7 0 - r - - - , - - - - ~ - - - - ~ - - - ~
Figura 14
60 + - - - + - - --
50 +----~--===---l---'----43- -- 4----i3 40
30 + - - - + - - - ! - - - + - - - i
20 - + - - - - - 15 _ _ _ _._ _ _ _ ----i
-- ----
10
a_---==--+----1---=F====c:::::i
o + - - - + - - - ! - - - + - - - i
alberi con una perdita di massa fogliare dall'11 al 100% {categorie 1-4) alberi con una perdita di massa fogliare dal 26 al 100% {categorie 2-4)
Percentuali ponderate di alberi danneggiati 1985-1989.
CL)
Giurao
valori percentuali
70 61
60 50 40
3 0 + - - - + - - - + - - - - - 2 0 + - - - + - - - - ____ 12
10
s __ _
10o 4---+---+----+---I
1985 1986 1987 1988 1989
valori percentuali Altipiano
7 0 ~ - - - - , - - - , - - - - - 604---+---+----
5 0 + - - - + - - - - 4 5 - - - <
40-+---
31 30
20+---+---+---+---i
10 5 o +---+---+----+---1
--
- - - 7 - - - - - ______ 5- - ----
71985 1986 1987 1988
CD
Prealpivalori percentuali
70"T""---,---,.--- 60 - + - - - + - - - -
50+---
40
1989
42 40
30+---+---+----+---1 2 0 - + - - - + - - - - ~ - - - + - - - <
12 11
10 7 __ _
o + - - - + - - - + - - - - + - - - I
1985 1986 1987 1988 1989
Figure 15-19
E)
Alpi~
valori percentuali
70 I
60 I
60
/1'
56 53 5350
,..,
4 0 + - - - + - - - + - - - - + - - - 1 3 0 + - - - + - - - + - - - - + - - - 1
20 19 1 6 - - -18- - - 1 6
10
---r--- ---·~---·
10 - -
o + - - - + - - - + - - - - + - - - I
1985 1986
valori percentuali 70
56 ~
----
25 60 50 40 30 20 10
---
o
1985
65
20
1986
1987 1988 1989
Sud delle Alpi
62
~ I
49144
- -
---
22 - - - ~~---
4 121987 1988 1989
- alberi con una perdita di massa fogliare dall'11 al 100%
(categorie 1-4)
alberi con una perdita di massa fogliare dal 26 al 100%
(categorie 2-4)
Percentuali ponderate di alberi danneggiati nelle regioni Giura, Altipiano, Prealpi, Alpi e Sud delle Alpi negli anni 1985-1989.
Le ccregioni di montagna» sono definite dal rag- gruppamento di tutti gli assaggi che si trovano sopra i 900 m s.l.m. di altitudine o che si trovano su dei pendii con più del 40 percento di acclività. Le ccregioni di montagna» cosl definite comprendono gran parte delle regioni Giura, Prealpi, Alpi e Sud delle Alpi ad eccezione delle zone inferiori delle larghe vallate alpine e i territori pianeggianti del Giura orientale. Contrariamente alle grandi regioni, la zona di montagna è definita sulla base di criteri topografici obiettivi.
Nelle regioni di montagna (figura 20) è osservabile un miglioramento insignificante dello stato delle chiome
Figure 20 e 21
dal 51 al 49 percento nelle categorie di danno 1-4 e dal 16 al 14 percento nelle categorie di danno 2-4.
Nelle regioni restanti (figura 21 ), invece, le perdite di massa fogliare sono aumentate ancora leggermente.
La quota delle categorie di danno 1-4 ammonta ora al 32 percento, quella delle categorie di danno 2-4 al 7 per- cento.
La differente evoluzione dello stato delle chiome nelle diverse regioni è un indice della relazione esistente con la stazione. Una valutazione differenziata è quindi aus- picabile anche da questo punto di vista.
regioni di montagna
valori percentuali
I
6055 51
~
-
49y
16 17 16
70 60
so
40 30 20 10
11 _____ i - , _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ , _ _ _ _ _ 14 o
---
1985 1986
regioni restanti
valori percentuali
1987 1988 1989
10..---.---.---r---.
6 0 + - - - + - - - + - - - - + - - - t 5 0 + - - - + - - - -
29 32
2 0 - + - - - + - - - + - - - + - - - - _ _ , 10
4
_____ 1 _____ 9 ____ 6 _ _ _ _ _ 1
O + - - - + - - - + - - - - + - - - t
1985 1986 1987 1988 1989
- alberi con una perdita di massa fogliare dall'11 al 100%
(categorie 1-4)
- - - alberi con una perdita di massa fogliare dal 26 al 100%
(categorie 2-4)
Percentuali ponderate di alberi danneggiati nelle regioni di montagna e nelle regioni restanti negli anni 1985-1989.
numero di alberi in percento 100
75
50
25
O 5 1 O 15 20 25 30 35/40 45/50 55/60 65-95 classi di perdita di massa fogliare del 5 percento
(situazione di riferimento: 1988)
~ peggiorato f2:2) stazionario
EZJ
miglioratoFigura22
Evoluzione delle perdite di foglie e di aghi dei singoli alberi 1988-1989, percentuali non pondera- te.
Evoluzione del danni sui singoli alberi dal 1988
L'evoluzione dei danni sui singoli alberi è stata calcolata in base alla valutazione delle perdite fogliari dei 7441 alberi inventariati sia nel 1988 che nel 1989. Lo stato di salute è stato considerato cambiato a partire da una differenza del 1 O percento nella valutazione delle perdite fogliari.
Il 64 percento degli alberi non denota nessun cambiamento rispetto al 1988. 1118 percento degli alberi ha fatto registrare un miglioramento, un altro 18 percen- to un peggioramento.
Gli alberi danneggiati sono in grado di riprendersi, mentre un peggioramento dello stato di salute è possibi- le a livello di qualsiasi categoria. Per l'insieme degli alberi analizzati individualmente non può essere dedotta nessuna chiara tendenza evolutiva.
L'interpretazione di questi risultati è resa difficile dall'insufficiente presenza quantitativa di alberi con forti perdite di massa fogliare. A partire da perdite del 60 percento, infatti, la grossa dispersione dei dati rende impossibile un'interpretazione quantitativa dei risultati.
Nella figura 22 sono riportati i dati non ponderati dell'evoluzione dei danni rispetto alla situazione di rife- rimento del 1988, divisi nelle categorie «migliorati»,
«stazionari» e «peggiorati». La percentuale di alberi con uno stato della chioma stazionario è alto nelle classi di perdita fogliari più basse e diminuisce spostandosi verso le classi di perdita maggiore. La percentuale dei miglio- ramenti è invece alta nelle classi con forti perdite di massa fogliare. La porzione di alberi che peggiora il suo stato di salute rimane invariata per tutte le classi di perdita.
Perdite di aghi e di foglie dovute a cause conosciute
Vuoti nella chioma dovuti a cause conosciute come attacchi parassitari o fungini, influssi climatici quali neve o vento, non vengono considerati nell'ambito della stima delle perdite fogliari. Nell'inventario 1989 dei danni ai boschi il 23 percento degli alberi ha accusato danni di origine specifica e conosciuta. Le perdite fogliari degli alberi con anche danni di origine conosciuta sono in media solo leggermente più alti rispetto agli alberi senza danni di questo tipo.
Situazione del danno nel bosco giovane
Dall'inizio dell'inventario dei danni ai boschi nel 1985 l'indagine si occupa anche del bosco giovane. Il rilievo viene effettuato nelle superfici di assaggio dove il bosco giovane rappresenta il soprassuolo principale (novellati e spessine) e nei soprassuoli a struttura disetanea. Sono prese in considerazione tutte le piantine con più di 30 cm di altezza fino ad un diametro di 12 cm.
La valutazione awiene distinguendo le seguenti categorie: «senza danni», «danni di origine conosciuta»
e «danni di origine sconosciuta». I danni di origine sconosciuta vengono ulteriormante distinti in «perdite di massa fogliare», «necrosi fogliari» (morte di porzioni di aghi o foglie) e «altri danni di origine sconosciuta». La maggior parte dei danni segnalati ha origine conosciuta:
cimatura da selvaggina, pressione della neve, gelo, siccità, insetti, funghi o raccolta del legname. Rispetto al 1988 la percentuale di questi danni è comunque in regressione, specialmente nelle latifoglie.
Tabella 1
Danni al bosco giovane nel 1988 e nel 1989
Evoluzione delle percentuali di conifere e latifoglie danneg- giate nelle diverse categorie di danno dal 1988 al 1989
senza danni danni di origine
conosciuta samoscluta 1988 1889 1988 1989 1988 1989
conifere 46% 63% 52% 35% 2% 3%
latifoglie 45% 76% 55% 23% 0% 1%
tutte le specie 45% 72% 54% 27% 1% 1%
Nel bosco giovane sono stati constatati pochi danni dovuti a cause non specifiche e non riconoscibili, quali ad esempio le perdite di massa fogliare, le necrosi o il disseccamento della cima. Dal 1988 la loro frequenza è rimasta invariata con l'1 percento del numero di alberi, ciò che corrisponde alla situazione registrata nel 1985.
Scopi e limiti dell'inventario del danni al boschi
L'inventario Sanasilva dei danni ai boschi è concepito quale strumento di controllo dello stato di salute del bosco e della sua evoluzione su grandi superfici. Ogni anno si procede alla valutazione dello stato della chioma di alberi-campione scelti in modo rappresentativo in tutto il bosco svizzero. L'inventario dei danni ai boschi è integrato nell'Inventario Forestale Nazionale ed è in grado di fornire indicazioni per la Svizzera nel suo insieme e per le regioni Giura, Altipiano, Prealpi, Alpi e Sud delle Alpi. A livello di tutto il bosco svizzero si possono ottenere indicazioni anche sulle diverse cate- gorie di danno delle principali specie forestali. Non possono percontro essere ottenuti risultati attendibili su delle unità territoriali più piccole tipo i Cantoni. Il reticolo di campionamento a maglia troppo grossolana non permette neanche di trarre indizi su situazioni locali particolari. Conformemente agli scopi prefissi, nell'ambi- to dell'inventario dei danni ai boschi non ci si occupa della ricerca sulle cause.
Metodi
Scelta del reticolo di campionamento e volume dei dati
L'inventario dei danni ai boschi è un rilievo per campio- namento. Il reticolo inventariale coincide con una parte dei saggi dell'Inventario Forestale Nazionale IFN (ma- glia quadrata di 1 x1 km). Nell'Inventario dei danni ai boschi viene rilevato solo ogni sedicesimo assaggio dell'IFN distribuito su una maglia quadrata di 4x4 km.
Nei soprassuoli giovani un numero rappresentativo di alberi campione si ottiene anche con una superficie delle aree di saggio più ridotta, in quanto gli alberi crescono molto vicini gli uni agli altri. Gli alberelli del bosco giovane con altezze superiori ai 30 cm e diametri a busto d'uomo inferiore ai 12 cm vengono quindi rilevati in una superficie circolare di 3 metri di raggio; gli alberi con diametro superiore ai 12 cm in una superficie circo- lare di 200 m2 e quelli con diametro superiore ai 36 cm in una superficie circolare di 500 m2. Queste tre superfi- ci circolari di diverso raggio sono disposte concentrica- mente attorno al centro dell'area di saggio. Gli alberi così rilevati sono rappresentativi per l'intera superficie bo- schiva.
L'applicazione di questo criterio di scelta ha fornito per l'inventario 1989 dei danni ai boschi il seguente volume di dati:
Tabella2
Volume del dati
Numero totale di aree di saggio di cui accessibili e rilevate Numero di alberi osservati
totale a partire da 12 cm di diametro di cui conHere
di cui latifoglie per ogni specie
abete rosso abete bianco pino silvestre larice altre conHere faggio acero frassino quercia altre latHoglle
766 700
8304 5335 2969
3512 927 384 376 136 1541 273 263 129 763 numero di aree di saggio con rilievo del bosco giovane 185 numero totale di alberi con altezza superiore
a 30 cm e con diametro inferiore a 12 cm 2097
di cui conHere 893
di cui latifoglie 1204
Il calcolo dei dati per l'intera superficie forestale viene effettuato a partire dai risultati delle aree di saggio. In questo ambito vengono considerate anche le differenti grandezze delle superfici di saggio in modo da permet- tere una stima rappresentativa dei valori totali del bosco nel suo insieme.
Stima delle perdite di aghi e di foglie
Il criterio più importante e attualmente anche l'unico praticabile nell'ambito dell'inventario nazionale dei danni ai boschi per la valutazione dello stato di salute della chioma di un albero è la stima della perdita di massa fogliare. Dal 1986 è disponibile e si utilizza una raccolta di foto a colori delle chiome degli alberi quale mezzo ausiliario nella stima delle perdite di massa fogliare. Le illustrazioni vengono utilizzate dall'operatore quale stan- dard di riferimento durante la valutazione della chioma di un albero.
Nella collezione sono contenute le serie fotografiche di 6 conifere (abete rosso, abete bianco, pino silvestre, larice, pino cembro e pino montano) e di 8 latifoglie (faggio, quercia, frassino, acero montano, tiglio, olmo, betulla e castagno). Di ogni specie sono proposte 4 foto a colori con diversi gradi di perdita fogliare da O all'85 percento. Per l'abete rosso sono inoltre proposti tre biotipi diversi (il tipo a pettine, il tipo a spazzola e il tipo appiattito); per l'abete bianco ed il larice sono presentati due fenotipi differenti, quello normale e quello di montag- na.
Definizione delle categorie di danno
Le squadre di rilevamento stimano le perdite di aghi e di foglie in classi di danno a gradazione del 5 percento.
Queste classi vengono riunite in cinque categorie di danno come illustrato nella tabella 3. Queste categorie sono state definite a livello internazionale in modo da permettere dei confronti tra i vari inventari europei.
Tabella3
Denominazione delle categorie di danno a partire dalle stime delle perdite fogliari dei singoli alberi in classi del 5 percento
perdita di vecchia designazione nuova des~nazlone classe massa fogliare 1985--1988 a partire d 1989
In percento
0-10 senza danno senza danno o
11-25 leggermente leggermente 1
danneggiato danneggiato categoria di primo allarme
26-60 mediamente mediamente 2
danneggiato danneggiato
>60 fortemente fortemente 3
danneggiato danneggiato
100 morto morto 4
Problematica della soglia di danno
Dal 1983 a questa parte le perdite fogliari fino e com- preso il 1 O percento sono state giudicate normali e attri- buibili alla variabilità naturale. li limite di danno è stato di conseguenza fissato per le perdite maggiori al 1 O per- cento.
L'esigenza di una comparabilità dei risultati a livel- lo internazionale ha imposto nel frattempo un adatta- mento generale della soglia di danno. La categoria di danno 1 contenente gli alberi «leggermente danneggia- ti» con perdite fogliari dall'11 al 25 percento, viene completata con la denominazione di «categoria di primo allarme». Per la rappresentazione del danno totale vengono raggruppate le categorie di danno 2-4. La paragonabilità dei risultati con i rilievi dal 1985 al 1988 è garantita dalla contemporanea rappresentazione delle categorie di danno 1-4. La nuova denominazione delle categorie di danno non ha chiaramente influsso alcuno né sul metodo di rilievo, né sullo stato del bosco.
Per la determinazione della soglia effettiva di danno in funzione della specie arborea e del tipo stazionale sono necessarie ricerche approfondite. La stima delle perdite fogliari resta però l'unico strumento praticabile per la determinazione dello stato di salute di intere superfici boschive. La relazione tra lo stato di salute e la perdita di aghi o di foglie è evidente solo nei casi estremi:
sano e vitale è considerato l'albero che durante il periodo di vegetazione presenta una fogliazione piena della chioma, morto l'albero che nello stesso periodo si pre- senta completamente privo di foglie.
Influssi casuali e sistematici
I risultati dell'inventario dei danni al bosco sono affetti da un errore casuale dovuto al metodo di rilievo e denomi- nato per questo anche errore del campionamento. Tanto più omogenei sono i valori misurati e tanto più grande è la dimensione del campione (numero di saggi, numero di alberi analizzati), tanto minore sarà questo errore casua- le. Quale errore di stima è utilizzato l'errore standard semplice: è così possibile avere una misura della preci- sione con cui sono calcolate le percentuali nelle varie categorie di danno. Per le percentuali ponderate delle categorie di danno delle latifoglie e delle conifere gli errori di stima variano tra l'uno e il due percento. Per quanto riguarda le specie arboree principali gli errori di stima delle percentuali dipendono dalla frequenza degli alberi nelle diverse categorie di danno. L'errore standard è dell'1 percento per tutte le specie nelle categorie di danno O e 1 , sale poi nelle categorie 2, 3 e 4 al tre percento per le specie più ricorrenti come l'abete rosso, l'abete bianco e il faggio, al quattro percento per le specie più rare come il larice, il pino silvestre, l'acero e il frassino e al sei percento per la quercia. Le percentuali delle categorie di danno per le varie regioni contengono un errore di stima dal due al quattro percento. Questi errori casuali devono essere tenuti in considerazione al momento dell'interpretazione dei risultati.
I risultati dell'inventario sono però influenzati anche da errori sistematici. Malgrado l'accuratezza dell'istru-
zione degli operatori non possono essere esclusi casi di sovra o sottostima delle perdite di massa fogliare.
Su ogni sesto assaggio dell'inventario è stato per- ciò eseguito in modo sistematico un secondo rilievo di controllo in modo indipendente e senza conoscere i risultati del primo rilievo. Questi controlli riguardano 1260 alberi distribuiti su 117 aree di assaggio.
In media le valutazioni del rilievo ordinario sono superiori a quelle del controllo dell'1,8 percento, con una deviazione standard del 9,3 percento. Gli influssi di questo possibile errore sistematico sui risultati dell'in- ventario sono riportati nella figura 23.
Anche la gestione del bosco può avere degli influs- si: è stato studiato in particolare l'influsso delle utilizza- zioni di legname sui risultati dell'inventario. Dall 1988 è stato tagliato il 2 percento degli alberi sottoposti a cam- pionatura. La distribuzione delle categorie di danno degli alberi utilizzati praticamente non si discosta da quella del soprassuolo restante. La possibilità di un errore sistema- tico dovuto agli interventi selvicolturali può pertanto essere esclusa.
Ponderazione dei valori dei singoli alberi
Sulla base dei dati rilevati sugli alberi vengono determi- nate diverse distribuzioni percentuali. Per il calcolo di queste percentuali ogni singolo albero viene ponderato per il quadrato del suo diametro. Cosi facendo agli alberi di grosse dimensioni è dato più peso che agli alberi sottili.
Questa ponderazione è giustificata dalla maggior super- ficie occupata dagli alberi più grossi e dalla loro funzione fondamentale per la stabilità del bosco. Nella figura 24 è riportato l'influsso di questa ponderazione rispetto ai valori dei dati non ponderati, dove gli alberi più piccoli sono equiparati a quelli grossi. La percentuale non ponderata di alberi senza danni è più grande data la forte presenza di alberi giovani e sani.
percentuali ponderate
7 0 ~ - - - ~
60 50 40 30 20 10
o 0-10% 11-25% 26-60% >60%
perdita di aghi/foglie
- rilievo ordinario ~ rilievo di controllo
Figura23
Raffronto tra I risultati degli assaggi sottoposti
a
controllo.Esecuzione dei rilievi di campagna
L'annuale inventario dei danni ai boschi è eseguito dalla sezione dell'Inventario Forestale Nazionale dell'Istituto Federale di Ricerche per la Neve, la Foresta e il Paesag- gio (FNP) di Birmensdorf. Le 700 aree di saggio acces- sibili sono state inventariate da cinque squadre di due operatori dal 3 luglio al 30 agosto del 1989. In totale sono stati valutati più di 8000 alberi. In media ogni assaggio comprende quindi otto alberi con più di 12 cm di dia- metro. Ogni albero del campione è identificato in modo da poter essere seguito nella sua evoluzione anche nel corso degli anni. Ogni anno è misurato il diametro del tronco a un'altezza di 1,3 m da terra.
Gli operatori specializzati stimano le perdite di aghi e di foglie secondo le classi del 5 percento facendo riferimento allo standard rappresentato dalle serie foto- grafiche a loro disposizione. Ogni chioma di albero è valutata con l'ausilio di un binocolo a partire da una direzione prefissata che deve rimenare invariata negli anni.
Oltre alla perdita di aghi e di foglie vengono rilevate anche diverse altre caratteristiche che contribuiscono a caratterizzare la struttura del bosco e le condizioni di crescita sul posto dell'assaggio. Riveste importanza anche il rilievo dei danni dovuti a cause conosciute come ad esempio la raccolta del legname, le cimature da selvaggina, le infestazioni parassitarie, gli attacchi fun- gini e i danni da neve e da vento.
valori percentuali 100
75
50
25
57 66
4 non ponderati
D
0-10% perdita di aghi/foglie categoria oEZ2I
11-25% perdita di aghi/foglie categoria 1~ 26-60% perdita di aghi/foglie categoria 2
- > 60% perdita di aghi/foglie categorie 3 e 4
Figura24
Percentuali di alberi nelle cinque categorie di danno.
Influsso della ponderazione per il quadrato del diametro sulle percentuali delle categorie di danno.
2. L'evoluzione locale dei danni ai boschi
nelle regioni-test di Altdorf, Flims e Zofingen
Evoluzione differenziata dello stato di salute del bosco analizzata per mezzo delle foto aeree all'infrarosso in scala 1 :3000
L'analisi comparata delle foto aeree del 1989 e dell'anno precedente dimostra come alcuni dei 1600 e più alberi controllati siano ancora peggiorati: il 2,8 percento a Flims, il 7,6 percento ad Altdorf e il 12,5 percento aZofingen. La maggior parte degli alberi non ha denotato cambiamento alcuno. Non ha potuto essere constatato nessun miglioramento.
I risultati del corrente anno hanno confermato come localmente l'evoluzione dello stato di salute del bosco possa awenire in modo molto differenziato e discordante con la tendenza media a livello svizzero.
Procedimento
Come già nei quattro anni passati è stato valutato con l'aiuto di foto aeree agli infrarossi in scala 1 :3000 lo stato di salute di più di 1600 alberi.
Attraverso l'analisi comparativa delle foto aeree del 1989 e del 1988 sono stati verificati le situazioni stazio- narie, i peggioramenti e miglioramenti dello stato degli alberi e si sono registrati gli alberi mancanti in seguito alle operazioni di taglio.
Sono considerati «peggiorati» gli esemplari che accusano un aumento della trasparenza e della colora- zione della chioma. Questa evoluzione si manifesta sulla
foto aerea attraverso un cambiamento delle tonalità dei colori. Aumenta l'intensità delle tonalità grigie a scapito di quelle del rosso. Nelle conifere le chiome si presen- tano variegate e a chiazze. Con il progredire delle perdite di massa fogliare la chioma diventa sempre più traspa- rente fino a rendere visibile anche l'architettura interna delle ramificazioni.
Analogamente sono considerati «migliorati» gli alberi che evidenziano una chiara evoluzione positiva nella tessitura, nella struttura e nel colore delle chiome.
Raffronto delle foto aeree del 1989 e dell'anno precedente
Zona numero di alberi analizzati numero di alberi tagliati evoluzione In percento•
migliorati stazionari peggiorati
Con Lai Totale Con Lat Totale Con lai Con Lat Totale Con La! Totale
Altdorf 300 228 528
-
1 1-
- 95 89 92 5 11 8Flims 478 32 510 23
-
23- -
92 100 93 3 o 3Zofingen 191 427 618 10 17 27
- -
90 80 83 5 16 13Con: Conifere Lat: Latifoglie • senza gli al berl tagliati
%
;a ...
20.2 10
~ E
o
10
;a ...
20.2 C) e, 30
8.
Il)
40 ~ CX)
cn
....
w CX)
io CX)
Altdorf
i
CX) CX) CX) ~
cn Il)
~ CX) ~ CX)
cn
....
w ~
CX)
Flims
,..._
CX)
--
w CX) CX) CX) ;::::
CX)
cn ~
CX) CX)
Il) IX) IX) ~ cn
....
Zofingen
w ,..._
~ ~
CX> CX)
IX) CX) ;::::
IX)
a,
~ CX) CX)
% 20 ~
10 .2
~
O E
10 20 ~
·a, o 30 ~
a. 40
Evoluzione del danni nelle regioni test di Altdorf, Flims e Zofingen.
Percentuale di alberi Il cui stato di salute è migliorato o peggiorato in base al confronto delle foto aeree di questo e dello scorso anno. In tutte e tre le stazioni si sono verificati dall'anno scorso dei peggioramenti, ma nessun miglioramento. Colpisce la differente evoluzione di ognuna delle 3 stazioni.
Evoluzione differenziata nelle tre regioni studiate
Ad Altdorf si è accentuato l'andamento oscillatorio degli aumenti e delle diminuzioni che si era già delineato negli anni passati. la positiva tendenza al miglioramento del periodo 1987 /88 con il 5 percento di alberi migliorati ha subito un'inversione nel periodo 1988/89 con il 7,5 per- cento di alberi peggiorati e senza nessun miglioramento.
In questo periodo non si è praticamente avuta nessuna utilizzazione boschiva.
Nei boschi di Flims l'evoluzione dei danni si pre- senta più unitaria. A prescindere dal forte aumento dei danni tra il 1986 e il 1987, dovuto in gran parte agli schianti da vento del 1 luglio del 1987, si è verificato un peggioramento leggero ma costante del 3 fino al 5 per- cento ogni anno. Anche in quest'ultimo anno il numero di alberi peggiorati si aggira attorno al 3 percento. Contra- riamente agli anni 1986 e 1988, allorchè alcuni alberi destarono segni di miglioramento, le foto aeree di quest'anno non hanno permesso di constatare nessun segnale positivo.
Nel corso degli ultimi anni sono stati tagliati più del 4 percento gli alberi posti sotto controllo. Secondo le indicazioni del servizio forestale trattasi nei tre quarti dei casi di ultilizzazioni forzate, vale a dire di alberi che a causa del loro precario stato di salute peggioravano a vista· d'occhio e hanno quindi dovuto essere allontanati.
Le utilizzazioni forzate non sono contemplate nel risulta- to del 3 percento di alberi peggiorati.
Nel bosco di Zofingen l'analisi comparata delle foto aeree non ha permesso di constatare miglioramento alcuno, mentre il numero di alberi peggiorati corrisponde al 12,5 percento.
A partire dal 1984 l'evoluzione ha avuto un decorso curviforme. Nel periodo 1984/85 sono peggiorati il 34 percento degli alberi. Negli anni successivi la tenden- za al peggioramento è continuamente diminuita. Negli anni 1987/88 la percentuale dei peggioramenti è scesa al 7 percento, mentre il 2,5 percento degli alberi ha fatto registrare addirittura un miglioramento. Nel corso di quest'anno la percentuale di alberi con peggioramento è di nuovo risultata alta.
Il servizio forestale della zona di Zofingen ha con- satato quest'anno dei sintomi autunnali (colorazione e caduta delle foglie) già nel mese di agosto. Gli alberi mancanti sono da ricondurre ad utilizzazioni boschive nell'ambito dei normali lavori di dirado e di ampliamento dei centri di ringiovanimento all'interno dei soprassuoli.
In tutte e tre le regioni studiate i risultati della foto- interpretazione corrispondono nel dettaglio con le osser- vazioni effettuate in campo dagli ingegneri forestali e dai forestali responsabili.
3. Inventari dei danni ai boschi nel 1988 in Europa
25 Paesi Europei hanno registrato dei danni nel 1988
Dal 1987 al 1988 il numero dei paesi che effettuano un inventario dei danni ai boschi è passato da 22 a 25. I risultati delle osservazioni e delle ricerche sono pubblicati in un rapporto di sintesi nell'ambito della Commissione Economica per l'Europa dell'ONU (ECE). La totalità dei paesi partecipanti indicano i danni boschivi esprimendoli in perdita percentuale o in decolorazione del fogliame.
Una rete di controllo europea:
50'000 aree d'osservazione
25 paesi dell'Europa occidentale ed orientale hanno effettuato nel 1988 degli inventari dei danni ai boschi. In 21 paesi i rilievi sono stati effettuati su scala nazionale, in 4 su scala regionale (confronta la carta "Ai su ltati 1988 degli inventari dei danni ai boschi in Europa»). La Sviz- zera partecipa alla rete europea con le aree di saggio dell'Inventario Sanasilva.
La maggior parte delle foreste dei paesi e delle regioni che partecipano agli inventari, vale a dire il 65 percento (corrispondenti a 161 milioni di ha, owero 150 volte l'area forestale della Svizzera), è sottoposto a dei controlli sistematici. Le osservazioni non sistemati- che concernono soprattutto le foreste di latifoglie della Scandinavia e le zone della macchia mediterranea. In totale è stato controllato lo stato di salute di 990'000 al- beri, distribuiti in 50'000 aree di saggio. La Grecia, la Norvegia, la Polonia e il Portogallo hanno effettuato per la prima volta un inventario su scala nazionale. In Russia l'inventario dell'Estonia si aggiunge a quello della Litua- nia.
Unificazione dei metodi di rilievo
Un gruppo di lavoro ECE è stato costituito appositamen- te nel 1985 alfine di promuovere una base di osservazio- ne comune a tutti i paesi europei. Le conclusioni della Commisione sono raccolte in un manualetto di racco- mandazioni (vedi riquadro «Raccomandazioni ECE per l'osservazione delle perdite di massa fogliare»). Ogni anno sono organizzati dei corsi per unificare i criteri di valutazione. Nel 1988 si sono svolti 3 incontri internazio- nali in Austria, in Italia ed in Cecoslovacchia per i paesi dell'Europa Centrale, della regione mediterranea e del- l'Est.
Malgrado le basi di osservazione simili, il paragone diretto dei risultati d'inventario tra i vari paesi resta un problema molto delicato. Fra i fattori che inducono alla prudenza vi sono l'estrema variabilità delle condizioni ambientali e dell'influenza dell'uomo a seconda del paese considerato. Lo stato di salute di un larice svizzero cresciuto a 2000 metri di quota, o di una sughera della macchia portoghese o di un abete rosso situato sulle rive del Baltico è influenzato da condizioni ambientali (per esempio clima e suolo) e da attività umane (sfruttamento eccessivo, inquinamento dell'aria e del suolo) totalmen- te differenti. Inoltre, la valutazione della chioma di alcune specie, come il pino ad esempio, è sempre molto difficile.
Infine in certi paesi è aumentato anche il numero delle aree di saggio, ciò che può avere un'influenza sui risultati. La guida Sanasilva cc Le chiome degli alberi» è utilizzata quale riferimento nella valutazione della chio- ma in tutta Europa e in particolare nelle regioni fortemen- te danneggiate, dove è ormai difficile, se non impossibi- le, trovare ancora un ccalbero normale». È comunque molto importante assicurare la continuità dei risultati come è il caso attualmente.
I risultati degli inventari del 1988 in Europa
I risultati dei 25 paesi che hanno effettuato un inventario nel 1988 sono riportati nella carta «Inventari 1988 dei danni ai boschi in Europa». La presentazione dei dati awiene sia per le classi di perdita da 1 a 4 (comprenden- te le classi di perdita di fogliame leggera, media, forte e gli alberi secchi), sia per le classi da 2 a 4 ( comprendente solo le classi di perdita di fogliame media, forte e gli alberi secchi).
Tutti i paesi che effettuano dei rilievi sui danni ai boschi con i criteri internazionalmente riconosciuti della perdita e dell'alterazione cromatica del fogliame hanno constatato l'esistenza di una percentuale di alberi colpiti.
Ad eccezione della quercia non vi sono però stati dei cambiamenti significativi rispetto al 1987. In questa sede non possiamo commentare tutti i risultati ottenuti su 25 specie di conifere e su 34 specie di latifoglie; ci limi- teremo pertanto ad alcuni esempi.
Inventari del danni ai boschi 1987 e 1988 in Europa
Lo stato di salute dell'abete rosso è, in linea gene- rale, migliorato leggermente. Sussistono come sempre delle differenze dello stato di salute in funzione dell'età degli alberi. A partire dai 60 anni più del 15 percento degli abeti rossi accusano una trasparenza da media a forte in 1
o
paesi su 18. Le defogliazioni più forti sono state constatate in Finlandia, in Norvegia, in Lussenburgo, nella Germania dell'Ovest, in Svezia éd in Cecoslovac- chia.Lo stato di salute del pino è migliorato in certi paesi e peggiorato in altri. Le trasparenze più forti sono loca- lizzate in Cecoslovacchia, Italia (Toscana), Norvegia, Polonia e Svizzera.
L'abete bianco resta la specie più colpita nella maggior parte dei 1 O paesi che ne hanno controllato lo stato di salute. In Germania e in Italia rispettivamente il 64 ed il 39 percento degli abeti bianchi presentano una defogliazione da media a forte. In 6 paesi si contano più del 3 percento di alberi fortemente danneggiati (7 ed 8 percento in Germania ed in Italia).
Situazione ed evoluzione dei danni nel 1987 e nel 1988 nelle conifere e nelle latifoglie, secondo le classi di danno da 1 a 4 (classe «leggermente danneggiati» o «classe di primo allarme» compresa) e da 2 a 4 (unicamente le classi «mediamente danneggiati» e «fortemente danneggiati o secchi»)
Paese Conii•,.
Classi di defogliazione 1-4
Evolu- zlone 1987 1988 %
Austria 33 28 -5
Belgio (FI.)
Bulgaria 18 46 +28
Cecoslovacchia 52 71 +19
Danimarca 46 35 -11
Finlandia
-
39-
Francia 35 27 -8
Gran Bretagna 57 59 +2 Italia (Bolzano)
-
20-
Jugoslavia 49 46 -3
Liechtenstein 60 58 -2 Lussemburgo 20 32 +12
Paesi Bassi 53 39 -14
Rep. Fed. Tedesca 49 49 ~1
Spagna 32 29 -3
Svezia 32 44 +12
Svizzera 55 48 -7
URSS (Lituania)
-
25-
• +: evoluzlone concorde Ira le classi da 1 a 4 e da 2 a 4 -: evoluzlone discorde tra le classi da 1 a 4 e da 2 a 4
Classi di defogliazione 2-4
Evolu- zlone 1987 1988 %
3 3 ~1
4 8 +4
16 27 +11
24 21 -3
13 17 +4
12 9 -3
23 20 -3
3 5 +2
16 17 S1 22 23 ~1 4 11 +7
19 14 -5
16 14 -2
11 7 -4
6 12 +6 14 15 ~1 15 3 -12
O: evoluzione minore all"1 percento e quindi non considerata
Latifoglie
Corri- Classi di defogliazione Classi di defogliazione Corri-
s i : t 1-4 2-4 s~nd.
cassi Evolu- Evolu- cassi
1-4/ zlone zlone 1-4/
2-4• 1987 1988 % 1987 1988 % 2-4•
o
53 48 -5 8 8 S1o
46 46 S1 16 10 -6
o
+ 18 38 +20 3 9 +6 +
+
+ 81 70 -9 20 14 -6 +
-
32-
5 8 +3+ 21 20 S1 6 5 ~1
o
-
55 67 +12 20 27 +7 +-
11-
4 3 S1o
26 10 -16 7 10 +3-
o
40 32 -8 10 5 -5 ++ 43 49 +6 10 12 +2 +
+ 67 63 -4 26 25 S1
o
o
60 59 S1 19 16 -3o
+ 42 34 -8 14 7 -7 +
+
o
57 33 -24 15 7 -8 +Inventari nazionali
('56'\--- percentuali di alberi nelle categorie di danno da 1 a 4 (%)
~ percentuali di alberi nelle categorie di danno da 2 a 4 (%)
Inventari regionali
rn]---
percentuali di alberi nelle categorie di danno da 1 a 4 (%)OQ3-
percentuali di alberi nelle categorie di danno da 2 a 4 (%)• B: Vallonia/Fiandre **I: Toscana/Alto Adige
•··su:
Estonia/Lituania Risultati 1988 degli inventari dei danni ai boschi in Europa.•
Percentuali delle categorie da 1 a 4 (compresa la categoria «leggermente danneggiati») e da 2 a 4 (solo le categorie «media- mente danneggiati» e «fortemente danneggiati o morti»), tutte le specie. (Eccezione: solo le conifere in Irlanda e in Norvegia.)