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Zu Stil und Schreibweisen Giuseppe Jozzis

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5. Bemerkungen zu den Briefen in italienischer Sprache

5.3. Zu Stil und Schreibweisen Giuseppe Jozzis

Giuseppe Jozzi verfasste seine Briefe ausschließlich auf Italienisch und scheint, vermut-lich abgesehen vom Französischen, keine weitere Fremdsprache beherrscht zu haben.

Englische Namen gibt er phonetisch bzw. nach dem Gehör wieder. Als Muttersprachler beachtet er die italienische Orthogra¿e genauer, als das bei Franz und Marianne Pirker der Fall ist. Auffällig ist die häu¿ge Verwendung von Kraftausdrücken und Injurien, die er allerdings meist abkürzt. Die gelegentlichen Abweichungen von dieser Regel verraten allerdings auch in diesem Bereich eine umgangssprachliche, stark sexualisierte Aus-drucksweise. Ähnlich sind auch Kosenamen und Metaphern geprägt, die er in Zusammen-hang mit Marianne verwendet.

Die Groß- und Kleinschreibung am Satzanfang ist auch in den Briefen Jozzis in-konsequent bzw. nicht immer zu unterscheiden. So benutzt er für das große „M“ und „A“

jeweils zwei Buchstabenformen, beim „C“ jedoch nur eine Form, die er neben „c“ auch als Kleinvariante einsetzt. Darüber hinaus verwendet er viele Abkürzungen mit ÃAbkürzungs-schlenkernµ, oftmals in verschiedenen Varianten für dasselbe Wort, insbesondere bei Superlativformen wie z. B. „amatissimo“, bei denen nur der Wortstamm ausgeschrieben, die Endung aber abgekürzt wird. Durchgehend abgekürzt als „p. che“ wird „perché“, wobei er die notwendigen Akzente weglässt. Letzteres gilt auch bei der dritten Person Singular Präsens von „essere“ („sein“), die er wie die Konjunktion „e“ („und“) schreibt.

Das im Italienischen stumme „h“ der ersten, zweiten und dritten Person Singular sowie der dritten Person Plural des Verbs „avere“ („haben“) fehlt ebenfalls häu¿g.

Die Interpunktion ist meist vorhanden, jedoch ergeben sich manchmal sinnentstel-lende ÃEndlossätzeµ, weil Komma und Punkt nicht zu unterscheiden sind, oder weil Jozzi eine Abfolge von Gedanken einfach mit Kommata aneinanderreiht.

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Marianne Pirker aus Wien an Pietro Vendramin in Venedig, 11. Mai 1743

A Sua Eccellenza

Il Signor Pietro Vendramino N>obile@ V>eneziano@ Venezia

Vienna 11: Maggio 1743 Eccellenza

Io mio trovo senza espressioni per dare le dovute grazie all’Eccellenza Vostra che si degnò di propormi a codesta nobile Assemblea e protegere il mio poco merito a segno di rendere appieno contento il mio sommo desiderio di produrmi la prima volta nel principale Teatro d’Italia. Chi ha mosso cosu l’alto patrocinio dell’Eccel-lenza Vostra a farmi grazia cosu segnalata potrà ancora attestare che i miei primi pensieri furono quelli di fare ogni mio possibile, acciocché l’Eccellenza Vostra non avesse a pentirsi di avermi non solo proposta ma con la sua grande autorità fatta accettare per seconda donna: Né prima d’ora ho osato di umiliare a Vostra Eccellenza questi miei osseguiosi sentimenti di gratitudine perché me ne fu fatto qualche tacito divieto. Supplico per >S. 2@ tanto riverentemente l’Eccellenza Vostra di credere che io conosco quanto devo a Vostra Eccellenza, quanto devo affaticarmi per esigere qualche compatimento in codesto teatro a riguardo della gloria di Vostra Eccellenza e con quanta rassegnazione ed ubbidienza debba io dipendere da di lei venerati comandi. Se vorrà il cielo, che io possa, giunta cosu, mettere in esecuzione tutto ciò, che mio dovere conosco, allora umilmente supplicherò l’Eccellenza Vostra di volermi accordare la convinzione del suo autorevole patro-cinio, e per ora mi do solamente l’onore di rassegnarvi col pi profondo ossequio Dell’Eccellenza Vostra Umilissima Divotissima et Obbligatisima Serva Pi>rker@

VORLAGE: HStAS, Signatur A 202 Bü 2842, 1 Doppelblatt, 3 beschriebene Sei-ten. Von Schreiberhand im Auftrag von Marianne verfasst, ohne Siegel.

THEMENKOMMENTAR:

Marianne Pirker wurde für die Saison 1743௘/44 an das Teatro San Giovanni Grisostomo in Venedig engagiert, wo sie u. a. Rosmiri in der Oper Arsace von einem unbekannten Komponisten (möglicherweise ein Pasticcio, SartoriLib 2871, Wiel, I teatri musicali veneziani 420), Semira in der Oper Artaserse von Domingo Terradellas (SartoriLib 2980), Areta in Meride e Selinunte von Pietro Chiarini (SartoriLib 15486), Giunone in /H QR]]H G¶(UFROH H GҲ(EHvon Nicola Porpora (SartoriLib 16702) und Rossane in Il Temistocle von Andrea Bernasconi (Sartori-Lib 22939) sang.

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EINZELSTELLENKOMMENTAR:

> principale Teatro d’Italia:@ Teatro San Giovanni Grisostomo in Venedig, an dem

Marianne engagiert war.

> Pietro Vendramin:@ Venezianischer Adeliger (geb. 1689), wurde 1723 Senator

und 1733 zum „Provveditore Generale da Mar“ ernannt (Casanova, Geschichte meines Lebens, Bd. 2, S. 321ff.). Die Familie Vendramin gehörte zu den einÀussreichsten Adels-familien Venedigs und besaß mit dem Teatro San Luca ein eigenes Theater.

Abbildung 3 und 4

%ULHI࣠1UYRP0DL0DULDQQH Pirker an Pietro Vendramin, S. 1, 2 und 3, HStAS, Signatur A 202 Bü 2842

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Giuseppe Jozzi aus Harwich an Marianne Pirker in London, 13. Mai 1748

A Madame

Madame Pirker, At the Golden ball in Panton Street, near the Hay-Market London arvic 13: Mag>gio@ 1748 Madame

In questo punto che sonano le 9: e ò siamo con tutta felicità a questa Posta d’arvic, ma il mio povero core è troppo oppresso dal dolore per aver lasciato la sua cara compagnia della povera Marianna e suo consorte che l’abbraccio di tutto core.

Mi creda Signora Marianna, che il Peperman, ha fatto tutto il suo possibile per divertirmi ma tutto è stato vano, mentre il mio pensiero non era altro che la caris>si@ma Marianetta>,@ vi assicuro, ch’è cosu. ¿n d’ora il vento non è gran cosa favorevole, ma il Capitano dice di >S. 2@ partire domani senza dubbio alle 8: della mattina>.@ Le onde marittime ci minacciano una cattiva collazione, oh Dio povero Jozzi. La confusione in questo Porto è grande e mi è convenuto scriver questa col rumore di tutta questa gente, che sono tutto affatto stordito. il mio Equipaggio non è andato in dogana e non >h@o pagato niente stante d’aver fatto regalo al M>aest@ro di Posta di due sole prese di Tabacco di Spagna, ed il Tesoro, è tutto bene il mio Francese si mette a piedi suoi, come di Monsieur Pircker i Corrieri avrebbero scritto qui sotto ma siccome hanno di già cominciato il Poncio, ¿guratevi che delizia. >S. 3@ Preghi Iddio per me e rinovandogli la mia candida F«.tà. >X@ P. S.

i miei Complim>en@ti al Papista Reginelli

Sono con tutto l’affetto h>umilissi@mo dev>otissi@mo obl>igatissi@mo Ser>vo@ ed amico vero Giuseppe Jozzi

VORLAGE: HStAS, Signatur A 202 Bü 2841, 1 Doppelblatt, 4 beschriebene Sei-ten Beschädigung durch Siegelöffnung.

THEMENKOMMENTAR:

Der Kastrat Giuseppe Jozzi reiste nach einem Aufenthalt in London im Mai 1748 von Harwich mit dem Paketboot nach Hellevoetsluis auf dem europäischen Festland. Diese Route war die für England-Reisende des 18. Jahrhunderts übliche. Der Grund seiner Abreise ist nicht bekannt. Seine letzten Auftritte auf der Londoner Opernbühne lagen zu jenem Zeitpunkt schon eine Weile zurück:

In der Saison 1745/46 hatte Jozzi in Christoph Willibald Glucks La caduta dei giganti und in Giovanni Battista Lampugnanis $OHVVDQGUR QHOOҲ,QGLH ge-sungen. Offenbar betätigte er sich danach vor allem als Cembalo-Virtuose,

jeden-falls kündigte der General Advertiser vom 28. März 1748 (stilo vetere) für den folgenden Tag Jozzis Teilnahme an einem Bene¿zkonzert der Sängerin Giulia Frasi an.

EINZELSTELLENKOMMENTAR:

> arvic:@ Harwich, Hafenstadt in Essex, die als Seehafen für London diente.

> 13: Mag>gio@ 1748:@ Auf den britischen Inseln galt im 18. Jahrhundert der

juliani-sche Kalender, während auf dem europäijuliani-schen Festland weitestgehend der gregorianijuliani-sche eingeführt worden war. Franz Pirker datierte seine Briefe aus London, die für das Festland bestimmt waren, trotzdem nach dem gregorianischen Kalender (also „stilo novo“). Da es sich in diesem Fall jedoch um einen Brief innerhalb Englands handelt, ist eine Datie-rung „stilo vetere“ durch Jozzi nicht auszuschließen: der 13. Mai 1748 „stilo vetere“

entspräche dem 24. Mai „stilo novo“.

> Peperman:@ Mitreisender Jozzis, der nicht näher identi¿zierbar ist.

> il mio Francese:@ Jozzis Diener Renard.

> Corrieri:@ Möglicherweise diplomatische Kuriere, die mit dem Postboot reisten.

> Poncio:@ Punsch.

> Reginelli:@ Nicola Reginelli, Sänger (Kastrat).

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Rosa Borosini aus Wien an Marianne Pirker in London, 31. Mai 1748 A Madame

Madame Marianna Pircher Londra

Vienna lí 31 magio 1748 Stimatissima et Riveritissima Signora Marianna

Lei non puol chredere l’affanno, e la passione che habbiamo provato e che pro-viamo il mio caro marito, et io per non haver potutto, e per non poter subitto instantemente compire al nostro debitto>,@ debitto il maggiore che mai habbiamo havuto. Tratandosi di una circostanza cossu delicata, nella quale il mio marito è stato con tanta Amicizia sollevato dalla Loro Bontà, et in Prova di questo il mio marito, Prima che il suo Signor Consorte scrivesse al Signor Kirchoff fu dal mede-mo, per dare una disposizione per il Loro pagamento ben Giusto. ma su come per il di Lui Viaggio Fattale da Londra a Vienna, >h@o dovuto vendere li quartali del Tempo ¿no ad ora, /: e pur troppo, come lei saprà, sono pagati lentamente a causa della Guerra >:/@ >S. 2@ non è /: con nostro sommo dolore :/ stato possibile. Per ciò abbiamo fatto un obligo in solidum al Signor Kirchoff di pagar questa somma sicuramente al medemo, a loro disposizione per la ¿ne del Anno corrente, del che Lei mia cara Signora Marianna non ne puol dubitare, poiché scrisi, se chredessi di vender il letto dove dormo, mentre non mi scordai mai di Avermi liberato il mio caro marito, et è certo che lei non puol chredere come ogni momento sia presente il suo bel animo, e ch’io voglia che il mio marito possa esserli uttile un giorno e non lo dispero. perché so che chercava Tutte le occasione di cosu secondarlo in ogni modo, e se caso lei mia cara venisse a Vienna, lei non lascia >S. 3@ di darmi il con-tento di servirla in qual si sia cosa, che mi troverà sempre pronta. il mio marito non scrive a causa di una Flossione in un ochio, ma non lascia di pregarla assieme con me, d’haver ancor la Bontà di darci questa dilazione, della quale ce ne saremmo Eternamente obligati, su a lei, come al suo Signor consorte, che la prego di miei pi destinti rispe>tti@ da parte ancora e del mio marito e con la pi perfetta stima resto la sua divo>tissima@ obli>gatissima@ Serva Rosa Borosini

VORLAGE: HStAS, Signatur A 202 Bü 2842, 1 Doppelblatt, 4 beschriebene Seiten.

THEMENKOMMENTAR:

Francesco Borosini hatte, wie Franz und Marianne Pirker, ein Engagement in London und wurde ebenfalls von Milord Middlesex um seine Gage geprellt.

Franz Pirker lieh ihm deshalb Geld, damit er London verlassen und nach Wien

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zurückreisen konnte. Wie aus dem Brief Borosinis an Franz vom 19. April 1749 (133) hervorgeht, konnte er auch noch ein Jahr später seine Schuld nicht begleichen. Nicht zu-letzt aufgrund ihrer Zahlungsunfähigkeit war es den Borosinis ein besonderes Anliegen, Franz und Marianne in beruÀichen Belangen als Ansprechpartner in Wien zu Diensten zu sein. Francescos Frau Rosa Borosini war ebenfalls Sängerin.

EINZELSTELLENKOMMENTAR:

> mio marito:@ Francesco Borosini, Sänger (Tenor).

> obligo in solidum:@ Das Ehepaar Borosini übernahm für den Betrag seine

ge-samtschuldnerische Haftung.

> Signor Kirchoff:@ Michael Gottlieb Kirchhoff, Finanzbeamter in Wien.

> medemo:@ „medesimo“, derselbe.

> i quartali del Tempo ¿no ad ora:@ Die Gagen der Opernleute wurden gewöhnlich

zu festgelegten Zeiten in Teilzahlungen von je einem Viertel („quartale“) der Gesamtsumme ausgezahlt, um dem Impresario die Chance zu geben, das Geld vorher zu erwirtschaften.

Im Falle der Borosinis ging es zum damaligen Zeitpunkt bereits um Pensionszahlungen des Kaiserhofes, die ebenfalls in Quartalen erfolgten. Und Rosa Borosini hatte zum Zeit-punkt der Abfassung des Briefes die ihr bis dahin zustehenden „quartali“ bereits verpfän-den müssen.

> Guerra:@ Gemeint ist der Österreichische Erbfolgekrieg (1740௘–1748), der nach

dem Tode Kaiser Karls VI. als Kampf um die Thronfolge ausbrach und aufgrund der

¿nanziellen Belastungen auch zu Einschnitten im Opern- und Theaterbetrieb Wiens führte.

> una Flossione in un ochio:@ „Àussione in un occhio“, triefendes Auge.

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Giuseppe Jozzi aus Amsterdam an Franz Pirker in London, 25. Juni 1748

A Monsieur

Monsieur Franoois Pircker at the Golden ball in Panton street near the Hai-market Londres

>Franz Pirker:@ | No 1. Amsterdam von 25 Junio >1@748. |

Amsterda>m@ 25: Giugno 1748 Monsieur

Ricevo la sua stimatis>si@ma che non posso abastanza esprimere di qual dolore mi sij stata per sentire la Signora Maria Anne poco bene in verità mi dispiace all’ultimo segno. Però spero in Dio che presto ricupererà la sua salute e che non sarà nulla, e non bisogna che s’afÀigga di tutte le cose, ma bisogna essere supe-riore qualche volta a se stesso se Lei si trovasse qui, sarebbe pi malenconica ed ammalata, stante questa Diavola di canaglia che ieri, >h@anno roinato pi 18 case

¿no a fondam>en@ti e tutta la città è su l’arme, e Renard oltre che deve portare la Coccarda D’oranje, è obbligato di portare il fucile in una Compagnia >S. 2@ di burgini, e Jeri >h@anno amazzato 23: Persone dell’istessa mappa, e 62: feriti, ma Renard Grazie a Dio non >h@a a>v@uto alcuna disgrazia, ma solam>en@te nel volersi diffendere il suo fucile non >h@a preso mai foco, che se non avesse a>v@uto altri Compagni sarebbe certam>en@te perito. Per li stivali non serve altro perché non mi fanno pi bisogno, e la ringrazio in¿nitam>en@te come per la novità di Sua Altezza Locovitz. Per li disegni delle sue Figlie venerdu prossimo gli saprò dire il tutto senza fallo. Mi conservi la sua grazia e pregandola de miei Complim>en@ti alla Signora Marianna Sono Devo>tissi@mo Obl>igatissi@mo Ser>vito@re Giuseppe Jozzi VORLAGE: HStAS, Signatur A 202 Bü 2841, 1 Einzelblatt, 2 beschriebene Sei-ten, separater Umschlag Beschädigung durch Siegelöffnung.

THEMENKOMMENTAR:

Als Giuseppe Jozzi in Amsterdam ankam, war ein Pächter-Aufstand im Gange.

Dieser hatte am 17. Juni 1748 begonnen und steuerte am 24. Juni seinem Höhe-punkt zu. Innerhalb weniger Tage kam es zu Plünderungen und Ausschreitungen gegen Landbesitzer (Gabel௘/Jarren, KauÀeute und Fürsten, S. 157).

EINZELSTELLENKOMMENTAR:

> Renard:@ Diener Jozzis.

> Coccarda D’oranje:@ Kokarde von Oranien.

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> burgini:@ Wahrscheinlich meint Jozzi „Bürgerkompanie“, abgeleitet vom

nieder-ländischen „burger“.

> dell’istessa mappa:@ Eigentlich „desselben Tuchs“, i. e. derselben (militärischen)

Farben.

> Sua Altezza Locovitz:@ Ferdinand Philipp Prinz Lobkowitz galt als Förderer der

Musik und protegierte u. a. Christoph Willibald Gluck.

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Franz Pirker aus London an Giuseppe Jozzi in Amsterdam, 30. Juli 1748

A Monsieur

Monsieur Joseph Jozzi pres>entement@ à Amsterdam No 4. von 30t>en@ Julij >1@748

Londra il 30 di Luglio A>nno@ 1748 Monsieur

Se questa lettera trova lei in Amsterdam tanto meglio. mia moglie ne ha scritto unތaltra a Aix la Chapelle, come lei vuol nella sua ultima, onde scrivo questa a az-zardo. Lei vien in quella pregato di farci l’ultimo e pi gran favore, che possiamo abboccarsi ancora una volta da cose, che toccono il suo pi, e poi il nostro inte-resse. fra le cose principali vorressimo dar nelle proprie mani una lettera venuta ultimamente d’Italia, che supponiamo dal plicco o fagotto, che dentro sia la lettera di raccomendazione per Parigi. poi ho un progietto per riparare alla voce scorsa qui che li sue sonate sijno d’Albertis, e forse d’impedire la stampa, oltre molte altre cose. >S. 2@ Noi facciamo tutt’ il nostro possibile di poter qui partire il 7. o al pi tardi il 10 d’Agosto stilo d’Italia. Se lei si trovasse in Aix la Chapelle abbiamo scritto, che lei andasse ¿no a Cleve, una bella città, che farebbe per aqua la mezza strada, ed l’altra metà faressimo noi d’Aya, per dove lei avrà ?la bontà/ subito ricevuta questa, ?di/ mandare una risposta addirizzata al Signor Lapis, per sapperci regolare, e potrà ancora /: caso che mia lettera la trova ancora in Amsterdam :/

azzardare una lettera a Londra. Se lei puol distaccarsi per questo picciolo viaggio da suoi compagni, sarebbe meglio per molte raggioni, anzi di tenerli secreto tutto questo nostro progietto, ed in speranza di poter abbracciandola dire, ch’io sia sem-pre di lei um>i@ll>issi@mo de>vo@t>i@ss>i@mo Servo Pirker

VORLAGE: HStAS, Signatur A 202 Bü 2841, 1 Doppelblatt, 3 beschriebene Sei-ten Beschädigung durch Siegelöffnung.

THEMENKOMMENTAR:

Giuseppe Jozzi plante infolge der Friedensverhandlungen in Aachen, die am 24. April 1748 begonnen hatten, einen längeren Aufenthalt in dieser Stadt, weil er sich im Zusammenhang damit Verdienstmöglichkeiten erhoffte. Nach drei Tagen verließ er aber Aachen schon wieder enttäuscht. Am 17. September 1748 (19) in-formierte er Franz Pirker aus Amsterdam über seinen Misserfolg. Zwischen dem 30. November 1748 (unter diesem Datum meldete er sich aus Paris, 80) und 18. November 1749 (aus Versailles, 99) war er in Frankreich. Im vorliegenden

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Brief wird ferner zum ersten Mal eine Affäre um die Drucklegung einiger von Jozzi bearbei-teter Cembalo-Sonaten seines Lehrers, des Komponisten Domenico Alberti, erwähnt.

Die Drucklegung erfolgte 1747 in Amsterdam unter Jozzis Namen und ein Jahr später in London (bei Walsh) unter dem Albertis (Rasch, Music Publishing in Europe, S. 35).

Eine ihm wenig wohlgesinnte Partei in London nutzte diesen Umstand (angeblich), um ihn bei seinen Londoner Förderern in Misskredit zu bringen und zugleich seine künstleri-schen Ambitionen in Amsterdam zu zerstören.

EINZELSTELLENKOMMENTAR:

> come lei vuol nella sua ultima:@ Dieser Brief Jozzis ist nicht erhalten.

> ho un progietto per riparare alla voce scorsa qui che li sue sonate sijno

d’Alber-tis:@ Das Gerücht eines Plagiats verbreitete sich nach Franz Pirkers Ansicht sowohl in London als auch in Amsterdam.

> Albertis:@ Domenico Alberti, Komponist und Cembalist.

> Lapis:@ Sante Lapis, Impresario.

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Giuseppe Jozzi aus Aachen an Marianne Pirker in Den Haag, 8. August 1748

A Madame

Madame Marie-Anne Pircker a la Haye

Aix l>a@ Chapelle 8: Agosto 1748 Madame.

Ricevo una sua caris>si@ma segnata lí 30: scorso Luglio, e sento che alla ¿ne par-tirà senz’altro lí 10: corrente. Sopra a questa novella altro non posso dire che non solam>ent@e mi troverò a Colonia, e ciò dico perché m’inmagino che Lei vorrà passare a Bona, avanti d’intraprendere il viaggio il suo viaggio per Animarca come suppongo quantunque non mi dica niente se io non fossi impegnato per Brussel-les, sarei venuto ¿no a Amsterdam per do non dargli tanto incommodo ma gli assicuro Signora Marianna, che ancor Io >h@o guai assai grandi come avrò L’onore de dirgli a voce. sabbato prossimo 10: corrente sarò a cena a Colonia all’Albergo dello Spirito Santo, che la Patrona parla francese. che non si trattenga in nessun loco perché alli 17: di questo principia l’altra opera a Bona e la rosa Costa deve andare questo carnevale a Napoli sicché è meglio che lei parli pr>i@ma al’Elettore, gli assicuro, che farà molto bene. Vado a stivalarmi per Sabbato. Um>ilissi@mo ob>ligatissi@mo Jozzi

>Nachschrift S. 1 oben:@ Quando lei passerà a Cleve faccia p>ri@ma ricerca ove si fermano tutti i carri di Posta, perché farò tutto il mio possibile di trovarmi là caso che no sarò a Colonia, senza fallo, ma gli assicuro, che è un paese maledetto a fer-marsi e vogliono sapere mille cose e quando uno si ferma, perché è piazza d’arme de Prussiani, che sono diavoli.

VORLAGE: HStAS, Signatur A 202 Bü 2841, 1 Einzelblatt, 2 beschriebene Sei-ten Beschädigung durch Siegelöffnung.

THEMENKOMMENTAR:

Giuseppe Jozzi möchte sich mit Marianne Pirker auf deren Reise nach Kopen-hagen, die sie am 10. August 1748 antreten will, in Köln oder Kleve treffen. Nach Bonn kann er nicht kommen, weil er VerpÀichtungen in Brüssel hat. Marianne solle sich nirgendwo länger aufhalten und rechtzeitig in Bonn vorsprechen, weil Rosa Costa im Begriff sei, dort ihren Posten aufzugeben. Der kurfürstliche Hof in Bonn gehörte zu den kleineren deutschen Höfen, die für Opernschaffende Betä-tigungsmöglichkeiten boten. Um Zeit und Geld zu sparen, war es für die Operisti üblich, Reiserouten zu Engagements so zu legen, dass unterwegs auch interessante