Christoph Carlen e André Ançay Agroscope, 1964 Conthey, Svizzera
Contatto : christoph.carlen@agroscope.admin.ch
Indice
1. Introduzione ... 14/3 2. Scopi e principi della concimazione razionale ... 14/3 3. Norme di concimazione ... 14/3 4. Concimazione della fragola ... 14/3 4.1 Concimazione azotata ... 14/3 4.2 Concimazione fosfatica, potassica, magnesiaca e con microelementi ... 14/4 5. Concimazione di lampone, mora, ribes e piccoli frutti arbustivi alternativi ... 14/5 5.1 Concimazione azotata ... 14/5 5.2 Concimazione fosfatica, potassica e magnesiaca ... 14/6 6. Concimazione del mirtillo ... 14/6 7. Fertirrigazione ... 14/6 8. Fragola, lampone e mora su substrato ... 14/7 8.1 Substrato ... 14/7 8.2 Soluzione nutritiva ... 14/7 8.3 Preparazione della soluzione nutritiva utilizzando concimi composti ... 14/8 8.4 Preparazione della soluzione nutritiva utilizzando concimi semplici ... 14/8 8.5 Distribuzione della soluzione nutritiva ... 14/9 8.6 Adattamento della soluzione nutritiva ... 14/9 8.7 Fertirrigazione a ciclo aperto o a ciclo chiuso ... 14/10 9. Bibliografia ... 14/10 10. Indice delle tabelle ... 14/11 11. Indice delle figure ... 14/11
In copertina: coltivazione di lamponi su substrato (fotografia: Agroscope).
1. Introduzione
Questo documento contiene le informazioni necessarie per concimare razionalmente i piccoli frutti, assicurando loro una nutrizione minerale equilibrata, nel pieno rispetto dell’ambiente. Le norme di concimazione delle diverse specie di piccoli frutti si basano su prove sperimen
tali svolte da Agroscope e su dati riportati in documenti, quali: «Guide des petits fruits» (Ançay et al. 2012),
«Données de base pour la fumure en arboriculture fruitière»
(Bertschinger et al. 2003), «Données de base pour la fu
mure des cultures de légumes, de fleurs et de fraises sur substrat» (Pivot et al. 2005) e altre pubblicazioni che trattano le colture su substrato (Lieten 1999 ; Guerineau 2003 ; Pivot e Gillioz 2000).
2. Scopi e principi della concimazione razionale
L’obiettivo della concimazione razionale è quello di fornire alle piante una nutrizione minerale equilibrata e adatta alle loro esigenze, per assicurarne la crescita ottimale e la qualità della produzione, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Nel caso delle fragole, le norme di concimazione relative agli elementi nutritivi principali, come fosforo (P), potassio (K) e magnesio (Mg), corrispondono ai nutrienti esportati dalla parcella tramite il raccolto, in zone idonee alla sua coltivazione e su suoli sufficientemente approvvigionati in elementi nutritivi e in acqua. Nel caso di piccoli frutti arbu
stivi, le norme di concimazione si ottengono sommando i prelievi di nutrienti esportati con il raccolto a quelli immo
bilizzati nelle parti legnose.
Le norme di concimazione P, K e Mg si possono adattare alle rese stimate, nonché correggere in funzione dello stato nutrizionale del suolo. Lo stato nutrizionale dei suoli troppo ricchi o troppo poveri si riequilibra controllando periodicamente i tenori in P, K e Mg del suolo e applicando le relative correzioni delle norme di concimazione corrispon
denti. Queste misure permettono di evitare carenze e squi
libri nutrizionali (antagonismi) pregiudizievoli per la coltura.
Per l’azoto (N), invece, la norma di concimazione si definisce tenendo conto anche del suo tasso di mineralizzazione in condizioni pedoclimatiche medie. La norma di concima
zione N si può adattare proporzionalmente alla resa stimata, nonché in funzione di diversi parametri legati alla risposta vegetativa e alla gestione della coltura. In caso servano più di 60 kg N/ha, la concimazione va frazionata in più apporti per ridurre le perdite dovute al dilavamento.
3. Norme di concimazione
Le norme di concimazione delle diverse colture di piccoli frutti coprono il fabbisogno in elementi nutritivi necessa
rio per ottenere una buona resa e un raccolto di qualità su un suolo considerato sufficientemente approvvigionato (tabella 1). Per P, K e Mg, le quantità di elementi nutritivi da distribuire si correggono in base ai risultati dell’analisi del suolo.
4. Concimazione della fragola
4.1 Concimazione azotata
Per ridurre i rischi di dilavamento, è necessario frazionare la concimazione N (tabella 2) e localizzarla vicino alle piante. In questo modo, la norma si può ridurre di un terzo (tabella 2 e figura 1).
La concimazione N si può adattare in base ai risultati dell’analisi dell’Nminerale (Nmin) che indica la quantità di N immediatamente disponibile per la pianta nei primi 30 cm di suolo. Si raccomanda di effettuare questa analisi dopo la piantagione, all’inizio del risveglio vegetativo e alla fio
ritura, per monitorare la dinamica dell’N nel suolo e ge
stire al meglio la sua distribuzione. Se i risultati dell’analisi Nmin indicano tenori inferiori a 60 kg N/ha, la concima
zione N è senz’altro necessaria. Se il valore Nmin è superiore o uguale a 60 kg N/ha, invece, non è necessario distribuire N.
L’eccesso di N favorisce lo sviluppo vegetativo a scapito della resa e della qualità dei frutti. L’interpretazione dell’analisi Nmin deve tener conto anche del vigore della coltura. In una coltura vigorosa con fruttificazione media, non bisogna ap
portare N dopo la fine della fioritura. L’eccesso di N com
porta la diminuzione della qualità dei frutti e l’aumento del rischio di marciumi. In una coltura che fruttifica abbondan
temente, invece, è necessario proseguire gli apporti N du
rante la raccolta per favorire la formazione di nuove foglie.
Le analisi Nmin mostrano che il tenore in N direttamente di
sponibile per la coltura è maggiore negli impianti che preve
dono la lavorazione e la rincalzatura dei filari (Neuweiler et al. 1997). Ne consegue che, in questi casi, spesso non c’è bi
sogno di distribuire N nell’anno di impianto.
La concimazione N si effettua distribuendo nitrato di calcio [Ca(NO3)2] nei suoli con pH prevalentemente acido e solfato d’ammonio [(NH4)2SO4] in quelli con pH piuttosto alcalino.
Figura 1. Fragole ad inizio fioritura : le fragole sono i piccoli frutti più coltivati in Svizzera (fotografia: Agroscope).
Nei suoli con pH da neutro a alcalino, si devono impiegare concimi acidificanti per migliorare la disponibilità di micro
elementi come ferro (Fe) e manganese (Mn). Quando il pH del suolo è superiore a 7,5 è consigliabile distribuire i mi
Tabella 1. Norme di concimazione per piccoli frutti. Le norme si riferiscono alle rese stimate e riportate in tabella (Bertschinger et al. 2003 ; Ançay et al. 2012).
Coltura Resa
(kg/m2)
Norme di concimazione (kg/ha)
N P P2O5 K K2O Mg
Fragola
1,5 80 10 23 65 79 15
2,0 100 15 34 100 121 20
2,5 120 20 46 130 157 25
Lampone
1,0 30 5 11 35 42 10
1,5 45 10 23 50 61 15
2,0 60 15 34 65 79 15
2,5 75 20 46 80 97 20
Mora
1,5 40 10 23 35 42 15
2,0 55 15 34 55 67 15
2,5 70 20 46 70 85 20
Ribes rosso e ribes bianco
1,5 60 15 34 75 91 15
2,0 85 20 46 100 121 15
2,5 110 25 57 125 151 20
Ribes nero
1,5 50 15 34 70 85 15
2,0 70 20 46 100 121 15
2,5 90 25 57 130 157 20
Uva spina
1,2 40 10 23 50 61 15
1,7 60 15 34 65 79 15
2,2 80 20 46 90 109 20
Mirtillo
1,5 50 5 11 55 67 15
2,0 55 10 23 60 73 20
2,5 60 15 34 65 79 25
Piccoli frutti arbustivi alternativi : sambuco, mini kiwi, goji, aronia, lonicera
1,0 35 10 23 50 61 10
1,5 60 15 34 75 91 15
2,0 85 20 46 100 121 15
2,5 110 25 57 125 151 20
Tabella 2. Frazionamento della concimazione N per la fragola.
Concimazione di superficie
(kg N/ha)
Concimazione localizzata sulla fila
(kg N/ha) Da due a tre settimane
dopo la piantagione estiva 0–40 0–30
Al risveglio vegetativo
della coltura 30–40 20–30
In fioritura ; al più tardi prima della pacciamatura
con paglia 30–40 20–30
4.2 Concimazione fosfatica, potassica, magnesiaca e con microelementi
I concimi disponibili sul mercato contenenti elementi nutri
tivi poco dilavabili (P, K, Mg) vanno distribuiti prima della lavorazione del suolo. Le colture di fragola prediligono suoli ricchi in humus. La concimazione organica gioca un doppio ruolo: preserva la fertilità e migliora la struttura del suolo. Per coprire il fabbisogno delle piante, si possono distribuire da 15 a 30 m3/ha di letame ogni tre o quattro anni oppure 25 t SS/ha di compost ogni tre anni. Il letame maturo risponde meglio alle esigenze delle fragole ri
spetto a quello fresco. Naturalmente, gli elementi nutritivi distribuiti tramite i concimi organici vanno considerati quando si elabora il piano di concimazione.
La fragola è molto sensibile agli eccessi di salinità e sensi
bile ai concimi contenenti cloro (Cl). Di conseguenza, il K va distribuito sotto forma di solfato (SO42–).
Nel caso di apporti regolari di compost o di letame, i con
cimi minerali N vanno limitati. Anche i lamponi e i piccoli frutti arbustivi sono sensibili agli eccessi di elementi nutri
tivi, che si manifestano con riduzioni di resa dovute all’allungamento degli internodi, scarsa produttività basale e maggiore incidenza del marciume grigio (botrite).
L’esigenza in N dipende anche dalla varietà. Le varietà molto vigorose richiedono apporti moderati, mentre quelle poco vigorose necessitano di maggiori quantità di N per sviluppare fusti sufficientemente lunghi.
Per il lampone, le norme di concimazione sono le stesse sia nel caso di colture annuali sia nel caso di colture perenni (tabella 1). Ciò che cambia è l’epoca di distribuzione dell’N.
Le colture annuali hanno bisogno di un’abbondante conci
mazione N in estate, dopo la piantagione, quando i fusti crescono rigogliosi. Se al momento dell’analisi Nmin si ottiene un risultato inferiore a 60 kg N/ha, è necessario integrare l’N con la concimazione (30 – 40 kg N/ha). Il fabbisogno in N è invece minore dopo la fioritura, quando i giovani fusti vengono eliminati :
1o apporto alla piantagione in primavera/estate (20–40 kg N/ha);
2o apporto alla ripresa vegetativa dopo l’inverno (20–40 kg N/ha);
3o apporto alla fioritura (0–20 kg N/ha).
croelementi problematici (Fe, Mn) attraverso la concima
zione fogliare.
5. Concimazione di lampone, mora, ribes e piccoli frutti arbustivi alternativi
5.1 Concimazione azotata
Nel caso di colture pluriennali, la norma di concimazione N si adatta tramite indici di correzione (tabelle 3 e 4) in funzione della resa stimata. La somma di questi indici per
mette di determinare la concimazione N annuale. Se si localizza l’N vicino alle piante, la norma di concimazione si può ridurre di un terzo.
Nel caso di varietà rifiorenti, si raccomanda di moderare gli apporti N. Se la concimazione N è eccessiva, la formazione di fiori è posticipata a vantaggio dello sviluppo vegetativo e, quindi, anche la raccolta dei frutti subisce ritardi.
Per ridurre il rischio di dilavamento e ottimizzare l’efficacia dell’N, è consigliabile frazionare la concimazione :
• 1o apporto al risveglio vegetativo : 20–60 kg N/ha;
• 2o apporto alla fioritura: 20–60 kg N/ha.
La concimazione N si può gestire in base ai risultati dell’a
nalisi Nmin effettuata al risveglio vegetativo e al momento della fioritura. Se l’analisi Nmin indica un tenore inferiore a 60 kg N/ha, è necessario distribuire una concimazione com
plementare pari a 30–40 kg N/ha.
Tabella 3. Correzione della concimazione N per lampone e mora. Ogni unità di correzione corrisponde a 1 kg di N/ha da sottrarre (–) o da aggiungere (+) alla norma (Bertschinger et al. 2003; Ançay et al. 2012).
Parametri da valutare per ridurre (–) o
aumentare (+) la concimazione N kg/ha
Vigore (lunghezza dei fusti) – 11 (eccessivo) 0 (normale) + 11 (limitato)
Agostamento – 3 (tardivo; gelo invernale) 0 (normale) + 2 (precoce)
Malattie e parassiti (botrite, didimella, afidi, ...) – 2 (frequenti) 0 (rari)
Produzione di polloni – 3 (elevata) 0 (media) + 1 (limitata)
Volume occupato dai sassi (scheletro) – 3 (limitato, < 10 %) 0 (10–30 %) + 3 (elevato, > 30 %) Tenore in sostanza organica del suolo – 5 (molto elevato) 0 (moderato) + 5 (limitato)
Gestione del suolo – 3 (suolo lavorato) + 10 (suolo inerbito)
Tabella 4. Correzione della concimazione N per ribes, uva spina, mirtillo e piccoli frutti arbustivi alternativi. Ogni unità di correzione corrisponde a 1 kg di N/ha da sottrarre (–) o da aggiungere (+) alla norma (Bertschinger et al. 2003; Ançay et al. 2012).
Parametri da valutare per ridurre (–)
o aumentare (+) la concimazione N kg/ha
Vigore (lunghezza dei fusti) – 15 (eccessivo) 0 (normale) + 15 (limitato)
Caduta delle foglie – 4 (tardiva; gelo invernale) 0 (normale) + 3 (precoce)
Volume occupato dai sassi (scheletro) – 3 (limitato, < 10 %) 0 (10–30 %) + 3 (elevato, > 30 %) Tenore in sostanza organica del suolo – 5 (molto elevato) 0 (moderato) + 5 (limitato)
Gestione del suolo – 3 (suolo nudo) + 3 (suolo inerbito)
Produzione su segatura, cippato o altro substrato
organico + 30
concimi ad azione acidificante, come il [(NH4)2SO4], il sol
fato di potassio (K2SO4), il solfato di magnesio (MgSO4) e alcuni concimi fosfatici.
7. Fertirrigazione
La fertirrigazione (irrigazione fertilizzante) consente di fornire acqua ed elementi nutritivi alle colture tramite l’impianto d’irrigazione goccia a goccia.
La fertirrigazione può contribuire ad accrescere la resa e a migliorare la qualità della produzione dei piccoli frutti col
tivati. Essa è indispensabile quando si eseguono impianti su suolo lavorato e rincalzato, quindi ricoperto con paccia
matura plastica nera.
La fertirrigazione richiede lo stoccaggio di una soluzione fertilizzante concentrata (soluzione madre) in un serba
toio. Tale soluzione è costituita da concimi solubili in acqua per evitare la formazione di precipitati, che otturerebbero le componenti dell’impianto d’irrigazione. I concimi conte
nenti calcio (Ca) vanno evitati proprio perché precipitano facilmente. La soluzione madre si distribuisce con una pompa di dosaggio. Una volta che la dose giornaliera o settimanale è passata nel circuito, si deve continuare a irri
gare solo con acqua per risciacquare le tubature.
Con la fertirrigazione, solo una piccola parte del volume complessivo del suolo riceve acqua e concime. Siccome le ra
dici delle piante coltivate si concentrano proprio in questa zona, è importante fornire a questo piccolo volume di suolo tutti gli elementi nutritivi necessari. La fertirrigazione, se comprensiva di tutti gli elementi nutritivi, è dunque positiva per la coltura, dato che ne favorisce la crescita e la resa.
Quando il pH del suolo è elevato (pH > 7,5), è consigliabile apportare Fe e Mn sotto forma di chelati tramite concima
zione fogliare.
La quantità di elementi nutritivi distribuita a ogni apporto dipende da numerosi fattori : periodo di concimazione, fertilità del suolo e numero di apporti previsto per la col
tura (tabelle 5 e 6).
5.2 Concimazione fosfatica, potassica e magnesiaca I concimi disponibili sul mercato contenenti elementi nutri
tivi poco dilavabili (P, K, Mg) vanno distribuiti in primavera, a partire dal risveglio vegetativo. Nel caso del lampone, sensibile ai concimi contenenti Cl, il K va somministrato sotto forma di SO42–. Nei suoli con pH da neutro ad alca
lino, è necessario usare concimi acidificanti per migliorare la disponibilità dei microelementi come Fe e Mn. Quando il pH è superiore a 7,0, bisogna eseguire concimazioni fo
gliari complementari con chelato di Fe e chelato di Mn.
6. Concimazione del mirtillo
La concimazione N del mirtillo si può adattare secondo le indicazioni della tabella 4. Se il mirtillo si pianta su un sub
strato organico diverso dalla torba, può essere necessario maggiorare la norma di concimazione N di 20–30 unità, per garantirne la crescita ottimale.
Quando i mirtilli sono coltivati su materiale organico non compostato (trucioli, fibre di legno, segatura), è necessario un apporto specifico di 100 kg N/ha nell’anno di distri
buzione del substrato, per compensare l’immobilizza zione dell’N da parte dei microrganismi che lo decompon
gono.
Nel caso di impianti di mirtillo su substrato organico, la concimazione riguarda l’intera superficie. Nei sistemi di coltivazione messi a punto dal FiBL a Frick, la concimazione N si localizza vicino alle piante e si raccomanda di frazio
narla (ogni tre o quattro settimane) dall’inizio del risveglio vegetativo fino alla metà di agosto.
Nel caso di mirtilli coltivati in vaso, o quando si pratica l’ir
rigazione goccia a goccia, gli elementi nutritivi si possono distribuire in forma liquida, ricorrendo alla fertirrigazione (figura 2).
Il mirtillo è una pianta acidofila, sensibile all’eccesso di cal
care (CaCO3), alla carenza di K e agli squilibri in microele
menti, come zinco (Zn) e boro (B). Esso va concimato con
Figura 2. Mirtilli in vaso : prova varie- tale allestita presso Agroscope a Conthey (fotografia: Agroscope).
8. Fragola, lampone e mora su substrato
8.1 Substrato
Nel caso di colture coltivate su substrato, il volume ridotto a disposizione delle radici, con conseguente effetto tam
pone esiguo, e l’assenza di elementi nutritivi nel substrato richiedono l’apporto regolare di una soluzione nutritiva equilibrata e adatta all’evoluzione del fabbisogno della coltura durante le sue fasi di sviluppo. La gestione degli apporti di soluzione nutritiva e la sua composizione in nu
trienti sono d’importanza capitale per il successo nella col
tivazione di piccoli frutti su substrato (figure 3 e 4).
8.2 Soluzione nutritiva
La soluzione nutritiva deve contenere sia macroelementi (N, P, K, Mg, S, Ca) sia microelementi (Fe, Mn, Zn, B, Cu, Mo). Va preparata tenendo conto del valore nutritivo dell’acqua della rete idrica, dal momento che i suoi tenori in elementi minerali possono essere considerevoli e coprire i fabbisogni in SO42–, Ca e Mg.
Il tenore in nutrienti dell’acqua della rete dipende dalla sua origine (sorgente, falda freatica, lago) e può variare sensibil
mente, anche nel corso del periodo vegetativo. Nel caso ide
ale, la conducibilità elettrica (EC) dell’acqua, indice della sua Tabella 6. Fertirrigazione goccia a goccia per colture plurien- nali di piccoli frutti, come lampone, mora, ribes, uva spina, mirtillo e piccoli frutti arbustivi alternativi, coltivati in campo aperto: periodo di concimazione, numero di apporti (n.) e quantità di elementi nutritivi per singolo apporto
Periodo di concimazione Dalla comparsa delle nuove foglie primaverili alla fine della raccolta Numero di apporti Con frequenza da giornaliera a
settimanale Quantità di elementi nutritivi
per singolo apporto Normacorr / n. di apporti previsto Normacorr = norma di concimazione corrette in funzione dei risultati
dell’analisi del suolo. Figura 3. Le fragole coltivate su substrato rendono di più e si raccolgono più facilmente (fotografia: Agroscope).
Figura 4. Negli ultimi anni, si sono diffusi i lamponi coltivati su substrato (fotografia: Agroscope).
Tabella 5. Fertirrigazione goccia a goccia per colture annuali di piccoli frutti, come fragola e lampone, coltivati in campo aperto: periodo di concimazione, numero di apporti (n.) e quantità di elementi nutritivi per singolo apporto.
Periodo di concimazione Anno d’impianto : da due settimane dopo la piantagione fino a metà settembre Anno di raccolta : dalla comparsa delle nuove foglie primaverili a metà della raccolta Numero di apporti Con frequenza da giornaliera a settimanale
Quantità di elementi nutritivi per singolo apporto
Fragola :
Anno d’impianto : 30 % Normacorr / n. di apporti previsto Anno di raccolta : 70 % Normacorr / n. di apporti previsto Lampone unifero :
Anno d’impianto : 40 % Normacorr / n. di apporti previsto Anno di raccolta : 60 % Normacorr / n. di apporti previsto Lampone rifiorente :
Impianto e raccolta nello stesso anno : 100 % Normacorr / n. di apporti previsto Normacorr= norma di concimazione corretta in funzione dei risultati dell’analisi del suolo.
8.3 Preparazione della soluzione nutritiva utilizzando concimi composti
Se necessario, è possibile completare la soluzione con concimi semplici. La concentrazione della soluzione madre è general
mente 100 volte maggiore di quella della soluzione nutritiva.
Così facendo, quest’ultima si può dosare semplicemente usando una pompa di dosaggio tipo «Dosatron».
In funzione della qualità dell’acqua della rete idrica e del tipo di concime utilizzato, è necessario lavorare con una seconda pompa di dosaggio per regolare il pH.
8.4 Preparazione della soluzione nutritiva utilizzando concimi semplici
Un’altra possibilità è la preparazione della soluzione nutri
tiva a partire da concimi semplici (tabella 8). Per ottenere una soluzione madre equilibrata, si deve calcolare la quan
tità necessaria di ciascun concime semplice. La concentra
zione della soluzione madre è, generalmente, da 100 a 200 volte maggiore di quella della soluzione nutritiva finale ed è limitata dalla solubilità degli elementi che la compon
gono. Vale la regola secondo cui non si deve miscelare il Ca con concimi contenenti solfati o fosfati per evitare la for
mazione di precipitati. Per ovviare a questo problema, si preparano le componenti incompatibili della soluzione madre in due vasche separate. Gli acidi possono essere di
luiti in una terza vasca per facilitare la gestione del pH.
L’aggiunta di microelementi va fatta nella vasca conte
nente fosfati e solfati, quella di Fe nella vasca del Ca.
Con questo tipo d’impianto, la soluzione nutritiva si dosa usando tre pompe di dosaggio tipo «Dosatron» oppure tramite un’installazione automatizzata che miscela e gesti
sce il tutto (figura 5). In entrambi i casi, le pompe di dosag
gio possono iniettare il concime sia direttamente nella rete di fertirrigazione sia in una vasca di miscelazione, in cui vengono convogliate anche le acque di riciclaggio, nel caso si tratti di un impianto di fertirrigazione a ciclo chiuso.
salinità, della rete idrica non dovrebbe superare 0,5 mS/cm.
Se supera 1 mS/cm, si rischia di riscontrare problemi di accu
mulo di certi elementi, con conseguenti squilibri nutrizio
nali, in particolare in impianti di fertirrigazione a ciclo chiuso. Per preparare le soluzioni nutritive si possono usare sia concimi composti sia concimi semplici. Il ricorso ai primi è adatto soprattutto alle piccole realtà produttive. Nel caso di grandi superfici colturali, invece, si giustifica l’impiego di concimi semplici, perché più economici. La composizione ot
timale in elementi nutritivi della soluzione per fragola, lam
pone e mora è riportata nella tabella 7.
Tabella 7. Composizione ottimale in elementi nutritivi, EC e pH della soluzione nutritiva per fragola, lampone e mora (Lieten 1999; Guerineau 2003; Ançay et al. 2012).
Periodo
vegetativo Crescita vegetativa Fioritura e raccolta
EC (mS/cm) 1,2 (0,8–1,6) 1,4 (0,8–1,8)
pH 5,8 (5,2– 6,4) 5,8 (5,2– 6,4)
Macroelementi (mmol/l)
NH4+ 1,0 0,0
K+ 3,5 5,5
Ca2+ 4,5 3,5
Mg2+ 1,5 1,5
N03- 10,5 11,0
SO42- 1,5 1,5
H2P04- 1,5 1,5
Microelementi (μmol/l)
Fe 15–20 15–20
Mn 15–20 15–20
Zn 7,5–10 7,5–10
B 8–12 8–12
Cu 0,7–1,0 0,7–1,0
Mo 0,3–0,5 0,3–0,5
EC = conducibilità elettrica
Tabella 8. Preparazione della soluzione per fertirrigazione a ciclo aperto partendo da concimi semplici.
Concime per 100 litri di soluzione madre
Crescita vegetativa Fioritura e raccolta
Vasca A Vasca B Vasca C Vasca A Vasca B Vasca C
Regolazione della pompa di
dosaggio 0,8–1,2 % 0,8–1,2 % 0,5–1,5 %
(qualità dell’acqua) 0,8–1,2% 0,8–1,2 % 0,5–1,5 % (qualità dell’acqua) Diidrogenofosfato di potassio
KH2PO4 2,0 kg 2,0 kg
Solfato di magnesio
MgSO4 . 7H2O 3,7 kg 3,7 kg
Miscela di microelementi per la
coltivazione su substrato 0,15 kg 0,15 kg
Nitrato di potassio
KNO3 2 kg 4,0 kg
Nitrato di calcio
5(Ca(NO3)2 2H20)NH4NO3 7,6 kg 5,4 kg
Acido nitrico
HNO3 – 60 % (d = 1,37) 2 litri 2 litri
La misura dell’EC della soluzione drenata rispecchia l’inten
sità relativa dell’assorbimento dell’acqua e degli elementi nutritivi da parte della coltura. Essa indica la concentrazione totale in elementi nutritivi, ma non dà informazioni sul te
nore di ciascuno di essi. Nei periodi molto caldi, la pianta consuma più acqua che elementi nutritivi, mentre quando la luce scarseggia assorbe relativamente più nutrienti. Per favorire un buono sviluppo vegetativo e la produzione di frutti di qualità, nonché per evitare aborti fiorali o brucia
ture sulle radici, l’EC della soluzione di drenaggio va control
lata regolarmente; essa non deve superare 2 mS/cm. In caso si superi questo valore, si deve irrigare per uno o due giorni solo con acqua.
Tutte le differenze di valori superiori al 20 % tra EC della soluzione drenata e EC della soluzione nutritiva necessi
tano un aggiustamento del valore della soluzione madre.
Il pH della soluzione di drenaggio può variare da 5 a 7 senza conseguenze sul comportamento delle piante.
8.5 Distribuzione della soluzione nutritiva
La durata e la frequenza degli apporti di soluzione nutritiva si devono adattare in funzione dei seguenti parametri :
• volume e ritenzione d’acqua del substrato;
• stadio di sviluppo delle piante coltivate;
• condizioni climatiche (intensità luminosa).
In generale, va prevista una fertirrigazione fissa ad inizio giornata e irrigazioni successive regolate da un solarimetro.
L’ultima irrigazione va fatta entro le 18.00, per permettere al substrato di asciugare prima che scenda la notte. Utiliz
zando irrigatori autocompensanti, di solito è sufficiente irri
gare da due a tre minuti, a seconda del volume di substrato da bagnare. Nel caso di substrati che hanno capacità di ri
tenzione idrica inferiore alla torba, come quelli a base di fibre di cocco, vanno previsti tempi d’irrigazione più brevi abbinati a frequenze d’intervento maggiori.
Il drenaggio giornaliero si deve situare tra il 10 e il 15 % della soluzione distribuita per impianti a ciclo aperto, mentre può superare il 25 % nel caso di impianti a ciclo chiuso. È neces
sario controllare regolarmente (come minimo due o tre volte alla settimana) sia le quantità d’acqua distribuite sia il volume di drenaggio, per assicurarsi che la pianificazione della fertirrigazione sia rispettata e che l’impianto funzioni correttamente. Durante queste verifiche, vanno controllati anche EC e pH (figura 6).
8.6 Adattamento della soluzione nutritiva
Le quantità d’acqua e di elementi nutritivi assorbite dalle col
ture variano in funzione della varietà, dello stadio di sviluppo e dell’intensità luminosa. Per questo motivo, l’EC della solu
zione nutritiva va adattata durante la stagione a seconda della varietà e dello sviluppo della pianta considerata (tabella 9). L’EC si può aumentare di 0,2 unità qualora il cielo sia nuvo
loso e ridurre dello stesso fattore se il tempo è soleggiato.
Per correggere e adattare l’equilibrio della soluzione nutri
tiva al fabbisogno della coltura, è indispensabile analizzare regolarmente la composizione della soluzione nutritiva e di quella di drenaggio. Solitamente, le analisi si effettuano ogni cinque o sei settimane negli impianti a ciclo aperto e ogni tre o quattro settimane in quelli a ciclo chiuso.
Figura 5. Installazione automatizzata per la preparazione della soluzione nutritiva destinata a piccoli frutti coltivati su substrato (fotografia: Agroscope).
Figura 6. Verifica dei valori di pH e di EC di una soluzione nutritiva (fotografia: Agroscope).
Tabella 9. Variazioni di EC e di pH delle soluzioni nutritive per le colture di piccoli frutti in funzione del loro stadio di sviluppo (Lieten 1999; Guerineau 2003; Ançay et al. 2012).
Stadio di sviluppo
Varietà unifere
(EC)
Varietà rifiorenti
(EC)
Tutte le varietà (pH)
Inizio vegetazione 1,2 0,8-1,0 5,8
Fioritura 1,6 1,2-1,4 5,8
Fruttificazione 1,2 1,0-1,2 5,8
EC = conducibilità elettrica
9. Bibliografia
Ançay A., Carlen C. & Sigg P., 2012. Düngungsgrundlagen.
In: Handbuch Beeren, Anonymus, Schweizer Obstver
band (éd.), Zug, 149 pp.
Bertschinger L., Gysi C., Häseli A., Neuweiler R., Pfam mat
ter W., Ryser J.P., Schmid A. & Weibel F., 2003. Données de base pour la fumure en arboriculture fruitière. FAW fascicule 15, Wädenswil, 48 pp.
Guerineau C., 2003. La culture du fraisier sur substrat. Réa
lisation Ctifl et Ciref. Editions Ctifl, Paris, 165 pp.
Lieten P., 1999. Guidelines for nutrient solutions, peat substrate and leaf values of Elsanta strawbenies. Com
munication COST ACTION 836, lntegrated Research in Berries, 2d meeting WG4, Nutrition and soilless culture, Versailles.
Neuweiler R., Bertschinger L., Stamp P. & Feil B., 2003. The impact of ground cover management on soil nitrogen levels parameters of vegetative crop development, yield and fruits quality of strawberries. European Journal of Horticultural Science 86 (4), 189–191.
Pivot D. & Gillioz J., 2000. Fraisier hors sol: alimentation mi
nérale en solution recyclée. Revue suisse de Vitic. Arbo
ric. Hortic. 32, (4), 207–210.
Pivot D., Gilli C. & Carlen C., 2005. Données de base pour la fumure des cultures de légumes, de fleurs et de frai
ses sur substrat. Revue suisse de Vitic., Arboric. Hortic.
34 (4), 3–8.
8.7 Fertirrigazione a ciclo aperto o a ciclo chiuso Gli impianti a ciclo aperto consentono di distribuire una so
luzione nutritiva «fresca» ogni volta che si irriga. Le acque di drenaggio (effluenti) devono essere recuperate e riuti
lizzate per altre colture. Tale riutilizzo presuppone la cono
scenza del tenore in elementi nutritivi della soluzione dre
nata, poiché i dati vanno inseriti in «SuisseBilanz».
Gli impianti a ciclo chiuso assicurano il riciclaggio dinamico degli effluenti sulla coltura fertirrigata. Il riciclaggio com
pleto riutilizza la soluzione di drenaggio, la cui composi
zione varia in funzione dell’assorbimento degli elementi nutritivi da parte della pianta. Possono verificarsi accumuli di certi elementi e squilibri tra nutrienti, da cui la necessità di effettuare regolarmente (ogni tre o quattro settimane) analisi complete degli effluenti, per riequilibrare la solu
zione nutritiva di partenza. Nel complesso, il riciclaggio consente di risparmiare quantità notevoli di acqua e con
cime. Attualmente, le tecniche di riciclaggio della soluzione nutritiva consistono essenzialmente nell’adattare l’EC della soluzione, ottenuta miscelando la soluzione di drenaggio con acqua, ai parametri previsti per la fertirrigazione.
In entrambi i casi, bisogna prevedere un volume di stoc
caggio delle soluzioni drenate proporzionato alla superfi
cie irrigata. Si può stimare un volume quotidiano di ef
fluenti pari a circa 0,2–0,5 l/m2.
10. Indice delle tabelle
Tabella 1. Norme di concimazione per piccoli frutti. Le norme si riferiscono alle rese stimate
riportate in tabella. ... 14/4 Tabella 2. Frazionamento della concimazione N per la fragola. ... 14/4 Tabella 3. Correzione della concimazione N per lampone e mora. Ogni unità di correzione
corrisponde a 1 kg di N/ha da sottrarre (–) o da aggiungere (+) alla norma. ... 14/5 Tabella 4. Correzione della concimazione N per ribes, uva spina, mirtillo e piccoli frutti
arbustivi alternativi. Ogni unità di correzione corrisponde a 1 kg di N/ha da sottrarre (–)
o da aggiungere (+) alla norma. ... 14/5 Tabella 5. Fertirrigazione goccia a goccia per colture annuali di piccoli frutti, come fragola
e lampone, coltivati in campo aperto: periodo di concimazione, numero di apporti (no)
e quantità di elementi nutritivi per singolo apporto. ... 14/7 Tabella 6. Fertirrigazione goccia a goccia per colture pluriennali di piccoli frutti, come lampone,
mora, ribes, uva spina, mirtillo e piccoli frutti alternativi, coltivati in campo aperto: periodo
di concimazione, numero di apporti (no) e quantità di elementi nutritivi per singolo apporto. ... 14/7 Tabella 7. Composizione ottimale in elementi nutritivi, EC e pH della soluzione nutritiva per
fragola, lampone e mora. ... 14/8 Tabella 8. Preparazione della soluzione per fertirrigazione a ciclo aperto partendo da concimi
semplici. ... 14/8 Tabella 9. Variazioni di EC e di pH delle soluzioni nutritive per le colture di piccoli frutti in
funzione del loro stadio di sviluppo. ... 14/9
11. Indice delle figure
Figure 1. Fragole ad inizio fioritura: le fragole sono i piccoli frutti più coltivati in Svizzera. ... 14/3 Figure 2. Mirtilli in vaso : prova varietale allestita presso Agroscope a Conthey. ... 14/6 Figure 3. Le fragole coltivate su substrato rendono di più e si raccolgono più facilmente. ... 14/7 Figure 4. Negli ultimi anni, si sono diffusi i lamponi coltivati su substrato. ... 14/7 Figure 5. Installazione automatizzata per la preparazione della soluzione nutritiva destinata
a piccoli frutti coltivati su substrato. ... 14/9 Figure 6. Verifica dei valori di pH e di EC della soluzione nutritiva. ... 14/9