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Disseccamento del rachide Il disseccamento del rachide è una fisiopatia la cui frequenza è molto variabile secondo le annate

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Disseccamento del rachide, colatura, gelate e danni diversi Foto F. Murisier, J.-L. Simon e R. Theiler

français deutsch

Autoren: W. Koblet e F. Murisier

Danni da gelata primaverile su gemme di Chasselas.

Danni da gelo invernale su gemme. A sinistra, gemma sana (verde). A destra, gemma gelata (bruna).

Disseccamento del rachide

Il disseccamento del rachide è una fisiopatia la cui frequenza è molto variabile secondo le annate. I primi sintomi compaiono sull’asse principale o sulle ramificazioni del rachide all’invaiatura, sotto forma di macchie necrotiche ben delimitate, di colore bruno nerastro.

Queste necrosi s’ingrandiscono e possono raggiungere tutta la sezione degli organi attaccati. Gli acini appassiscono, restano acidi e poco zuccherini. Alcune varietà sono più sensibili rispetto ad altre agli attacchi di disseccamento del rachide; tra le prime, lo Chasselas e il Riesling x Sylvaner.

Le cause del disseccamento del rachide sono complesse e riferibili ad eziologie diverse. Il clima, la concimazione minerale e lo

svolgimento del processo della fioritura influenzano la crescita del rachide.

Modificazioni del metabolismo dell’acino che avvengono al momento della maturazione (zuccheri, acidi, ormoni) sembrano essere all’origine della malattia.

Il rachide colpito è povero di Mg e Ca. Le forti piogge o le irrigazioni abbondanti possono favorire il disseccamento.

L’inerbimento del suolo, al contrario, ne limita la frequenza. Le viti vigorose con un fogliame fitto sono più esposte alla malattia.

Uno scarso numero di vinaccioli negli acini, dovuto a cattiva impollinazione, aggrava il rischio dell’anomalia.

La protezione contro il disseccamento del rachide si basa su interventi di tipo preventivo agendo sui fattori colturali (eccesso di vigore, gestione della vegetazione, apporti d’acqua, inerbimento).

La lotta diretta si basa sull’applicazione ai grappoli di solfato di magnesio (20 kg/ha in 400-1000 litri d’acqua). Il primo trattamento deve cadere all’inizio dell’invaiatura. ed è consigliabile ripeterlo 7-10 giorni più tardi.

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La colatura

La colatura (caduta eccessiva dei bottoni fiorali) e la sua forma attenuata (acinellatura), sono dovute a disfunzioni nel processo di fioritura. Le cause di queste anomalie possono essere diverse. Un tempo freddo e umido disturba la regolare apertura dei fiori e la caduta delle caliptre fiorali ed incide sulla germinazione del polline.

Esiste una sensibilità alla colatura legata alla varietà; lo Chasselas e il Merlot sono più sensibili del Pinot e del Gamay. L’eccesso di vigore favorisce la colatura; in simili

condizioni, il rifornimento di zuccheri alle infiorescenze diventa insufficiente a vantaggio dei germogli in attiva crescita.

Oltre alla cause climatiche, la colatura può avere anche origini virali (degenerazione infettiva o arricciamento), nutritive (carenza o eccesso di boro) o accidentali (trattamenti a base di rame sull’infiorescenza, impiego di erbicidi a base ormonale prima e durante la fioritura).

Contro la colatura di origine climatica e varietale, non sono possibili interventi efficaci; mentre per la colatura fisiologica da eccesso di vigore si può agire indirettamente riducendo la concimazione (specie azotata) o direttamente cimando gli apici vegetativi durante la fioritura.

Gelata primaverile e gelo d’inverno

La gelata primaverile colpisce gli organi verdi quando la temperatura dell’aria scende al di sotto di -1/-2 °C. I danni da gelo invernale si manifestano inizialmente sulle gemme, poi sui tralci e, nei casi più gravi, sul ceppo intero. Le temperature limite si collocano verso i -12°C per le gemme, e da –15 a –18 °C per le parti legnose.

Ovviamente i tralci ben maturi sono più resistenti alle gelate d’inverno.

I vigneti situati in avvallamenti o ai piedi delle colline (per il ristagno di aria fredda), o in altitudini limite, sono i più esposti al rischio del gelo.

La lotta contro il gelo d’inverno, è essenzialmente preventiva; ad esempio favorendo la maturazione del legno (evitando il sovraccarico di produzione e gli eccessi di vigore). La protezione del punto d’innesto può essere fatta con una rincalzatura in autunno.

Nel periodo del gelo primaverile, uno spesso manto erboso o un’aratura del suolo possono accrescere i rischi di gelata. La lotta attiva può essere fatta per mezzo di riscaldamenti

diversi: fornelli, bruciatori a nafta o a gas

Lacerazioni della foglia. Danni frequenti su Chasselas

(temporale, vento, grandine, trattamenti ad alta pressione).

Colpo di sole su grappolo di Moscato.

Disseccamento del rachide su Riesling x Sylvaner.

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(meno inquinanti). La lotta tramite

l’irrigazione per aspersione è poco praticata in viticoltura: efficacia ridotta sui germogli poco sviluppati, rischi di rottura dei tralci e

possibile erosione del terreno. Nella Svizzera tedesca, è invalsa l’abitudine

di lasciare, alla potatura, uno o due capi a frutto in più, in via cautelativa. Questi vengono conservati o soppressi a seconda dell’andamento climatico invernale.

Danni diversi

Arrossamento o ingiallimento precoci Queste colorazioni possono avere differenti origini: la causa più frequente è rappresentata da un’interruzione dell’alimentazione delle parti aeree. Questi turbamenti possono essere dovuti ad una cattiva saldatura del nesto sul portinnesto; a ferite meccaniche o parassitarie;

a malattie del legno (escoriosi, eutipiosi, infezioni da virus del complesso del legno riccio). Anche forti carenze minerali possono provocare queste modificazioni del colore a carico dell’apparato

fogliare.

Colpo di sole

Questo danno compare sui grappoli, in seguito ad ustioni provocate dal sole. Gli acini colpiti, in parte o totalmente, imbruniscono,

raggrinziscono, poi disseccano. Esistono delle varietà più sensibili di altre (es.: Gamay, Moscato, Riesling). Si sconsigliano potature verdi intense nella fascia vicina ai grappoli nei periodi molto caldi.

Lacerazioni delle foglie

Le lacerazioni delle foglie sono raramente dovute a parassiti, ma piuttosto ad eventi climatici (temporale, vento, grandine) o meccanici (trattamenti ad alta pressione). Esse sono frequenti sulle giovani foglie di

Chasselas, che si rivelano molto sensibili a tale danno.

Arrossamento precoce su una giovane vite di Pinot nero dovuto ad anomalie nutrizionali (un quadro simile, può essere riferito a cause diverse, come: cattiva saldatura dell’innesto, ferite, malattie del legno, virosi).

Forte colatura su Chasselas (sopra) e Incrocio Pirovano 14 (sotto).

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Elaborato dalle Agroscope RAC Changins e FAW Wädenswil. Nota

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